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Storia della Bolivia




La storia della Bolivia è una storia di conquiste, rivoluzioni, e trasformazioni sociali profonde. Questo paese andino, con una geografia tanto variegata quanto affascinante, ha vissuto un passato tumultuoso che ha contribuito a plasmarne l'identità culturale e politica. Dall'invasione degli Inca fino all'elezione del primo presidente indigeno, Evo Morales, la Bolivia ha attraversato molte fasi complesse e significative.

1. L’Impero Inca e la Dominazione Spagnola

1.1 L'espansione Incaica (1400-1538)

Nel XV secolo, intorno al 1400, la Bolivia cadde sotto il dominio dell’Impero Inca. Prima di questo periodo, il territorio era popolato da diverse civiltà indigene, come i Tiahuanaco, una cultura preincaica che sviluppò un'imponente città situata vicino al Lago Titicaca. Gli Inca integrarono questi popoli nel loro vasto impero, conosciuto come il Tahuantinsuyo, estendendo il controllo sugli altipiani boliviani, un'area strategica per il loro dominio. Durante questa fase, la Bolivia divenne una regione importante per l'approvvigionamento di risorse, specialmente agricole.

1.2 La Conquista Spagnola (1538)

Nel 1538, gli spagnoli, guidati da Francisco Pizarro, iniziarono la loro espansione nell'Alto Perú, l'odierna Bolivia. Nonostante la feroce resistenza da parte degli indigeni, gli spagnoli riuscirono a sottomettere la popolazione locale e integrarono il territorio nel Vicereame del Perù. La fondazione di Ciudad de la Plata (l'attuale Sucre) nel 1538 segnò l'inizio della dominazione coloniale. Tuttavia, la regione non acquisì immediatamente una grande importanza strategica, fino alla scoperta delle ricche miniere di argento a Potosí nel 1545.

1.3 L'epoca delle miniere di Potosí

Le miniere di Potosí cambiarono radicalmente il destino della Bolivia e della Spagna. Potosí divenne una delle città più ricche e popolose del mondo all'epoca, alimentando l'economia dell'impero spagnolo con l'argento estratto dalle sue miniere. Tuttavia, questa ricchezza arrivò a costo della vita e della salute di milioni di indigeni e schiavi africani, costretti a lavorare in condizioni disumane nelle miniere, alimentando il malcontento e la sofferenza della popolazione locale.

2. Le Rivolte e la Lotta per l'Indipendenza

2.1 La Rivolta di Tupac Amaru II (1780)

La dominazione spagnola non fu mai pacifica. Le condizioni oppressive imposte agli indigeni, che includevano il lavoro forzato e la tassazione esorbitante, portarono a diverse rivolte. La più significativa fu quella del 1780, guidata da Tupac Amaru II, un discendente della nobiltà inca, che organizzò un'insurrezione contro il dominio coloniale spagnolo. Sebbene la ribellione fu soffocata con grande violenza, divenne un simbolo della resistenza indigena e segnò l'inizio del declino dell’autorità spagnola nella regione.

2.2 L'indipendenza della Bolivia (1825)

Il processo di indipendenza in Bolivia fu lungo e complesso. La regione dell'Alto Perú giocò un ruolo cruciale nella guerra di liberazione sudamericana. Nel 1825, grazie agli sforzi del generale Antonio José de Sucre, luogotenente del leggendario Simón Bolívar, la Bolivia ottenne la sua indipendenza dalla Spagna. In onore di Bolívar, il nuovo stato prese il suo nome, diventando ufficialmente Bolivia, con Sucre come primo presidente.

3. Le Perdite Territoriali e le Guerre Disastrose

3.1 La Guerra del Pacifico (1879-1884)

Dopo l'indipendenza, la Bolivia si trovò coinvolta in numerosi conflitti con i paesi vicini, spesso con esiti disastrosi. La Guerra del Pacifico, combattuta contro il Cile tra il 1879 e il 1884, portò alla perdita del litorale boliviano, privando il paese dell'accesso all'Oceano Pacifico. Questa sconfitta ha avuto ripercussioni profonde sull'economia e sulla politica del paese, lasciando ancora oggi una ferita aperta nelle relazioni con il Cile.

3.2 La Guerra del Chaco (1932-1935)

Un altro importante conflitto che segnò la storia della Bolivia fu la Guerra del Chaco, combattuta contro il Paraguay tra il 1932 e il 1935. La guerra fu innescata da una disputa territoriale per il controllo della regione del Gran Chaco, ricca di risorse petrolifere. Anche in questo caso, la Bolivia subì una pesante sconfitta, perdendo gran parte del territorio conteso a favore del Paraguay.

4. Le Riforme del XX Secolo e il Movimiento Nacionalista Revolucionario (MNR)

4.1 La Rivoluzione del 1952

La metà del XX secolo vide l'emergere di nuove forze politiche e sociali in Bolivia, culminando nella Rivoluzione del 1952, guidata dal Movimiento Nacionalista Revolucionario (MNR). Sotto la leadership di Víctor Paz Estenssoro, il MNR implementò una serie di riforme radicali, tra cui la nazionalizzazione delle miniere, la riforma agraria e l'introduzione del suffragio universale. Queste misure cercavano di rispondere alle profonde disuguaglianze sociali e al malcontento della popolazione indigena, anche se non riuscirono a risolvere completamente i problemi strutturali del paese.

4.2 Il Golpe Militare e l'Era di Barrientos (1964-1969)

Nel 1964, il governo riformista del MNR fu rovesciato da un colpo di stato militare guidato dal generale René Barrientos. Durante il suo mandato, Barrientos dovette affrontare numerose sfide, tra cui la guerriglia ispirata al castrismo, sostenuta da figure rivoluzionarie come Ernesto Che Guevara. Nel 1967, le forze boliviane, sotto il comando di Barrientos, riuscirono a catturare e uccidere Che Guevara, segnando la fine della guerriglia. Tuttavia, il controllo militare sulla Bolivia si mantenne instabile, alternando periodi di autoritarismo a timide aperture riformiste.

5. Dalla Dittatura alla Democrazia

5.1 La Transizione Democratica (1982)

Dopo anni di instabilità politica e colpi di stato, la Bolivia tornò alla democrazia nel 1982, con l'elezione del presidente Hernán Siles Zuazo. Tuttavia, la transizione non fu priva di difficoltà, poiché il paese si trovava ad affrontare una crisi economica profonda, caratterizzata da iperinflazione e disoccupazione diffusa.

5.2 Il Ritorno di Paz Estenssoro (1985)

Nel 1985, Víctor Paz Estenssoro, leader del MNR, fu rieletto presidente e guidò il paese attraverso un periodo di riforme economiche neoliberali, che portarono a una certa stabilità economica. Queste misure includevano la privatizzazione delle aziende statali e l'introduzione di politiche di austerità, che sebbene controverse, permisero alla Bolivia di riprendersi dalla crisi economica.

6. L'Ascesa di Evo Morales e il Cambiamento Socialista

6.1 Il Primo Presidente Indigeno (2005)

Nel 2005, la Bolivia fece la storia eleggendo Evo Morales, il primo presidente indigeno del paese. Morales, leader del Movimento per il Socialismo (MAS), prometteva di difendere i diritti degli indigeni e di riformare radicalmente il sistema politico ed economico del paese. Durante il suo mandato, Morales nazionalizzò le risorse naturali del paese e implementò una serie di programmi sociali volti a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni più povere, specialmente nelle aree rurali.

6.2 Le Sfide e le Controversie

Nonostante i successi iniziali, il governo di Morales non fu privo di controversie. La sua amministrazione affrontò critiche per la gestione autoritaria del potere e per il tentativo di estendere la sua permanenza al governo oltre i limiti costituzionali. Nel 2019, Morales fu costretto a dimettersi a seguito di proteste di massa e pressioni internazionali, ma la sua eredità politica rimane un elemento centrale della storia recente della Bolivia.


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