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Storia del Cile




Il Cile, un paese con una storia complessa, è stato teatro di eventi che hanno plasmato la sua identità e il suo ruolo nel contesto geopolitico dell'America Latina. Dalla colonizzazione spagnola, attraverso il periodo dell'indipendenza, fino alle vicende del XX secolo, la storia cilena è stata caratterizzata da conflitti, rivoluzioni e trasformazioni sociali profonde.

La Conquista Spagnola: L'Arrivo di Diego de Almagro

Nel 1535, Diego de Almagro, luogotenente del famoso conquistador Francisco Pizarro, fu il primo a penetrare nelle terre che oggi conosciamo come Cile. Al suo arrivo, la regione era popolata da non meno di centomila persone, in prevalenza appartenenti al fiero popolo degli Araucani, noti per la loro resistenza all'espansione dell'Impero Inca. Gli Araucani, guerrieri indomabili insediati nella Vallata Centrale del Cile, opposero una resistenza leggendaria non solo agli Incas, ma anche agli spagnoli. La loro capacità di difendere il loro territorio segnò le prime fasi della storia del Cile, con una lotta che durò per secoli.

L'Impatto della Conquista

Con il consolidamento della dominazione spagnola a metà del XVI secolo, il Cile divenne parte dell'immenso impero spagnolo. Come in altre colonie, la vita dei nativi fu profondamente trasformata. La religione cattolica fu imposta, mentre le risorse naturali della regione iniziarono a essere sfruttate dagli spagnoli. Tuttavia, la resistenza degli Araucani non si spense mai del tutto, e furono protagonisti di continue rivolte contro gli occupanti.

L'Indipendenza del Cile: La Rivoluzione di O'Higgins

La storia del Cile inizia a prendere una piega diversa verso la fine del XVIII secolo, quando le notizie delle rivoluzioni che scuotevano il Nord America e l'Europa iniziarono a influenzare anche il Sud America. Nel 1781 scoppiò una prima rivolta in Cile, guidata da associazioni di patrioti e scrittori che si erano formate nel paese. Tuttavia, fu solo nel 1809 che la lotta per l'indipendenza iniziò a prendere forma concreta, sotto la guida di Bernardo O'Higgins, che sarebbe diventato una delle figure chiave nella storia cilena.

La Guerra di Indipendenza

Nel 1810, l'eco della guerra d'indipendenza americana e della rivoluzione francese aveva ormai raggiunto le colonie spagnole in Sud America, e anche in Cile cominciarono a emergere i primi segni di ribellione. O'Higgins, insieme ad altri leader come Juan Martínez de Rosas e José Miguel Carrera, organizzò una resistenza contro le truppe spagnole. Tuttavia, la strada verso l'indipendenza fu lunga e tortuosa. Nel 1814, O'Higgins subì una pesante sconfitta a Rancagua e fu costretto a rifugiarsi in Argentina.

La Vittoria di Chacabuco e la Dichiarazione di Indipendenza

La svolta avvenne nel 1817, quando O'Higgins e il generale argentino José de San Martín unirono le loro forze e, nella decisiva battaglia di Chacabuco, sconfissero le truppe spagnole, marciando successivamente su Santiago. Il 12 febbraio 1818, il Cile proclamò ufficialmente la sua indipendenza dalla Spagna, segnando l'inizio di una nuova era per il paese.

La Formazione dello Stato e le Prime Turbolenze Politiche

Dopo l'indipendenza, il Cile si trovò a dover affrontare la sfida di costruire un nuovo stato. La figura di Bernardo O'Higgins dominò questa fase, con tentativi di abolire i privilegi delle classi dominanti e di introdurre riforme per modernizzare il paese. Tuttavia, l'opposizione aristocratica e clericale si fece sentire, e nel 1823 O'Higgins fu costretto a lasciare il potere e andare in esilio in Perù.

Il Conflitto tra Conservatori e Liberali

La vita politica cilena entrò in un periodo di instabilità e divisioni. I primi raggruppamenti politici iniziarono a formarsi, con conservatori e liberali che si fronteggiavano per il controllo del paese. Nel 1830, i conservatori presero il potere, dominando la scena politica cilena per i successivi trent'anni. Durante questo periodo, il Cile affrontò la guerra contro la Confederazione boliviano-peruviana (1836-1839), dalla quale uscì vittorioso, rafforzando la propria indipendenza e stabilità politica.

La Guerra del Pacifico: Un Conflitto che Ridefinì i Confini

Uno degli eventi più significativi nella storia del Cile nel XIX secolo fu la Guerra del Pacifico (1879-1883), che coinvolse il Cile, il Perù e la Bolivia. Questo conflitto ebbe profonde ripercussioni geopolitiche, poiché il Cile riuscì a conquistare vaste aree territoriali, tra cui la fascia costiera di Atacama e il porto di Antofagasta, privando la Bolivia del suo unico sbocco al mare.

Le Conseguenze della Guerra

La vittoria nella Guerra del Pacifico portò il Cile a consolidare il proprio potere economico e territoriale nella regione, grazie alle risorse minerarie della zona di Atacama, ricca di nitrati e altri minerali preziosi. Tuttavia, il paese entrò in un periodo di instabilità politica, con il conflitto tra le forze liberali e conservatrici che continuava a dominare la scena politica.

La Presidenza di Balmaceda e la Guerra Civile

Un'altra figura importante nella storia cilena è quella di José Manuel Balmaceda, eletto presidente nel 1886. Balmaceda promosse riforme economiche e sociali radicali, cercando di modernizzare il Cile attraverso lo sviluppo industriale e la redistribuzione delle ricchezze. Tuttavia, le sue politiche provocarono forti tensioni tra i sostenitori del governo e l'opposizione conservatrice.

La Guerra Civile del 1891

La crescente polarizzazione politica culminò nella guerra civile del 1891, in cui le forze leali a Balmaceda furono sconfitte dai ribelli. Balmaceda, sopraffatto dagli eventi, si tolse la vita, segnando la fine di un'era e l'inizio di un nuovo periodo di turbolenze politiche in Cile.

Il Cile nel XX Secolo: Crisi e Riforme

Il XX secolo fu caratterizzato da profondi cambiamenti economici e sociali in Cile, influenzati dagli eventi mondiali come le due guerre mondiali e la Grande Depressione.

L'Era di Arturo Alessandri

Uno dei leader politici più importanti del XX secolo cileno fu Arturo Alessandri Palma, che divenne presidente negli anni '20. Alessandri, figlio di un immigrato italiano, fu eletto presidente per la prima volta nel 1920. Durante il suo mandato, il Cile affrontò una grave crisi economica, esacerbata dalla Prima Guerra Mondiale. Nonostante le difficoltà, Alessandri riuscì a mantenere il potere fino al 1924, introducendo alcune riforme significative.

Il Cammino verso la Democrazia e le Difficoltà Politiche

Gli anni successivi alla Prima Guerra Mondiale furono particolarmente turbolenti per il Cile. Tentativi rivoluzionari e governi autoritari si alternarono rapidamente, e il paese fu scosso da continui cambi di potere. La lotta tra forze progressiste e conservatrici continuò a caratterizzare la politica cilena, con movimenti socialisti e comunisti che iniziarono a guadagnare terreno.

Eduardo Frei e la "Rivoluzione nella Libertà"

Nel 1964, Eduardo Frei, leader del partito della Democrazia Cristiana, fu eletto presidente con un programma di riforme moderato, noto come "Rivoluzione nella Libertà". Durante il suo mandato, Frei introdusse la riforma agraria, cercando di redistribuire la terra tra i contadini e migliorare l'accesso all'istruzione e ai servizi sanitari. Tuttavia, nonostante i progressi, le profonde disuguaglianze sociali ed economiche persistettero, creando un clima di crescente tensione sociale.

L'Ascesa di Salvador Allende e il Governo Socialista

Nel 1970, la storia del Cile prese una svolta drammatica con l'elezione di Salvador Allende, leader del Partito Socialista, come presidente del Cile. Allende rappresentava una coalizione di sinistra nota come Unidad Popular, che includeva socialisti, comunisti e altri partiti progressisti. La sua vittoria segnò la prima volta in cui un governo marxista fu eletto democraticamente in un paese dell'America Latina.

Le Riforme di Allende e la Crisi Economica

Allende iniziò a implementare una serie di riforme radicali, tra cui la nazionalizzazione delle miniere di rame, il settore più importante dell'economia cilena, e la redistribuzione delle terre attraverso l'accelerazione della riforma agraria. Tuttavia, queste riforme incontrarono una forte opposizione sia interna che esterna. Gli Stati Uniti, preoccupati per l'influenza marxista in America Latina, iniziarono a sostenere attivamente gruppi di opposizione all'interno del Cile.

La crisi economica si aggravò, con alti tassi di inflazione, carenze di beni essenziali e proteste diffuse. L'opposizione conservatrice, insieme a gruppi paramilitari come Patria y Libertad, iniziò a sabotare l'economia cilena e a promuovere disordini sociali.

Il Colpo di Stato di Pinochet: L'Inizio di un Regime Dittatoriale

L'11 settembre 1973, il governo di Allende fu rovesciato da un colpo di stato militare guidato dal generale Augusto Pinochet. Durante il colpo di stato, il palazzo presidenziale, La Moneda, fu bombardato e Allende morì, probabilmente suicida. Questo evento segnò l'inizio di una dittatura militare che avrebbe dominato il Cile per i successivi 17 anni.

La Dittatura di Pinochet

Il regime di Pinochet si distinse per la sua brutalità e repressione politica. Migliaia di persone furono arrestate, torturate, e molte di loro scomparvero. L'opposizione politica fu schiacciata, e il regime instaurò un rigido controllo su tutti gli aspetti della vita cilena. Dal punto di vista economico, Pinochet attuò una serie di riforme neoliberiste, privatizzando molte imprese statali e liberalizzando l'economia.

Il Referendum del 1988 e il Ritorno alla Democrazia

Nel 1988, a seguito di pressioni internazionali e interne, Pinochet indisse un referendum per decidere se dovesse restare al potere fino al 1997. Il risultato fu sorprendente: il 55% dei cileni votò contro la sua permanenza. Questo evento aprì la strada al ritorno alla democrazia. Nel 1989, le elezioni portarono alla presidenza Patricio Aylwin, candidato dell'opposizione al regime di Pinochet.

Il Cile Contemporaneo: Una Nazione Democratica

Dopo la transizione alla democrazia, il Cile ha continuato a crescere e svilupparsi, diventando una delle economie più stabili e prosperose dell'America Latina. Tuttavia, il paese deve ancora fare i conti con le eredità del passato, soprattutto per quanto riguarda le questioni legate ai diritti umani e alla giustizia per le vittime della dittatura di Pinochet.

Il Cile è oggi una nazione democratica, con un sistema politico stabile e un'economia in crescita. Il paese ha compiuto notevoli progressi in termini di sviluppo sociale ed economico, ma continua a essere segnato da profonde disuguaglianze.


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