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Perù storia




La storia del Perù è un complesso intreccio di conquiste, lotte per l’indipendenza, e periodi di crescita economica intervallati da instabilità politica. Il Perù è un paese ricco di cultura e tradizione, con radici che affondano in uno dei più grandi imperi precolombiani, quello degli Inca, e che si estendono fino ai giorni nostri, attraversando il periodo coloniale, la guerra per l'indipendenza e le sfide della modernità.

L'Impero Inca e la Conquista Spagnola

La Grandezza dell'Impero Inca

Prima dell'arrivo degli europei, il Perù era il cuore del vasto Impero Inca, conosciuto come "Tahuantinsuyo", che si estendeva lungo la costa occidentale del Sud America, dalle regioni meridionali della Colombia fino al Cile centrale. La capitale dell'impero era Cuzco, situata nel sud-est del Perù, che fungeva da centro politico, religioso e culturale.

Gli Inca erano noti per la loro straordinaria abilità organizzativa e per l’innovativa agricoltura a terrazze, che consentiva di coltivare in altitudine, così come per le loro avanzate tecniche ingegneristiche, come dimostrato dalla costruzione di Machu Picchu. L’impero era governato da un sovrano assoluto, noto come Sapa Inca, e si basava su una struttura politica centralizzata che controllava direttamente le risorse e le terre.

La Conquista Spagnola

Quando gli spagnoli arrivarono nel 1531, guidati dal conquistatore Francisco Pizarro, trovarono un impero potente ma indebolito da una recente guerra civile tra due fratelli, Atahualpa e Huascar, che si contendevano il trono incaico. Questa divisione interna rese l’impero vulnerabile e facilitò la conquista spagnola. Nel 1532, Pizarro catturò Atahualpa nella battaglia di Cajamarca, chiedendo un enorme riscatto in oro e argento, che fu pagato dagli Inca. Nonostante ciò, Atahualpa fu giustiziato e l’impero inca cadde sotto il controllo spagnolo.

Nel 1535, Pizarro fondò la città di Lima, che divenne rapidamente la capitale del nuovo Vicereame del Perù. Gli spagnoli, riconoscendo l'importanza del controllo sulle popolazioni indigene, lasciarono in un primo momento la monarchia incaica al potere come strumento di gestione, ma le tensioni continuarono, con periodiche rivolte indiane che culminarono nell'esecuzione dell'ultimo sovrano inca, Túpac Amaru, nel 1572.

Il Vicereame del Perù

Un Centro di Potere Coloniale

Nel corso del XVI secolo, il Vicereame del Perù divenne uno dei più importanti domini della corona spagnola in Sud America. Lima si affermò come il principale centro politico, economico e culturale del continente, fungendo da base per l’amministrazione spagnola e il commercio delle risorse naturali, in particolare dell’argento estratto dalle miniere di Potosí, situate nell’attuale Bolivia.

Il vicereame copriva gran parte del Sud America, inclusi territori che oggi fanno parte di Argentina, Cile, Bolivia e Ecuador. Nel 1717 e nel 1776, rispettivamente, furono creati i vicereami di Nuova Granada e di La Plata, riducendo le dimensioni del vicereame peruviano.

Durante questo periodo, il Perù fu caratterizzato da una società fortemente stratificata. Gli spagnoli e i creoli (i discendenti degli spagnoli nati in America) costituivano l'élite dominante, mentre le popolazioni indigene erano soggette a pesanti tasse e spesso costrette a lavorare nelle miniere e nelle piantagioni.

Le Rivolte e la Resistenza Indigena

Nonostante il controllo spagnolo, la resistenza indigena non cessò mai del tutto. Durante il XVIII secolo, vari capi indigeni tentarono di ribellarsi contro il dominio coloniale. La rivolta più significativa fu quella guidata da Túpac Amaru II, un discendente della famiglia reale inca, che nel 1780 si sollevò contro gli spagnoli con l’obiettivo di liberare il Perù dal giogo coloniale. La rivolta fu brutalmente repressa e Túpac Amaru II fu catturato e giustiziato nel 1781, ma il suo nome rimase un simbolo di resistenza contro l’oppressione.

Il Cammino verso l'Indipendenza

I Movimenti di Indipendenza in Sud America

All'inizio del XIX secolo, il malcontento nei confronti del dominio spagnolo si diffuse in tutto il Sud America, alimentato dalle idee dell'Illuminismo e dalle rivoluzioni americana e francese. In Perù, la classe dei creoli (discendenti degli spagnoli nati in America) cominciò a vedere con sempre maggiore favore l’idea dell’indipendenza, spinta dall’esempio dei movimenti di liberazione che si stavano diffondendo in Argentina, Cile e Venezuela.

Nel 1820, il generale argentino José de San Martín sbarcò in Perù con l'intento di liberare il paese dagli spagnoli. Dopo vari successi militari, il 28 luglio 1821, San Martín dichiarò l'indipendenza del Perù a Lima. Tuttavia, la liberazione completa del paese richiese ancora diversi anni di conflitti. Il decisivo intervento di Simón Bolívar, il famoso liberatore del Venezuela e della Colombia, portò alla vittoria definitiva nella battaglia di Ayacucho, nel 1824, che sancì la fine del dominio spagnolo in Sud America.

Il Perù Post-Indipendenza

Instabilità Politica e Dittature Militari

Dopo l'indipendenza, il Perù affrontò un lungo periodo di instabilità politica. La nuova repubblica fu caratterizzata da continui conflitti interni tra fazioni militari e civili, che lottavano per il controllo del paese. Tra il 1820 e il 1845, il Perù fu governato da una serie di presidenti militari, molti dei quali erano ex leader della guerra di indipendenza. Questi governi furono spesso segnati da corruzione e inefficacia.

Uno dei pochi governatori che riuscì a portare una certa stabilità al paese fu Ramón Castilla, che salì al potere nel 1845. Castilla è ricordato per una serie di importanti riforme, tra cui l'abolizione della schiavitù e la riduzione delle tasse sulle popolazioni indigene. Sotto il suo governo, il Perù cominciò anche a sfruttare il guano, un fertilizzante naturale molto ricercato a livello internazionale, che divenne una delle principali fonti di ricchezza per il paese.

La Guerra del Pacifico (1879-1884)

Uno degli episodi più drammatici nella storia del Perù fu la Guerra del Pacifico, combattuta tra il Perù, la Bolivia e il Cile tra il 1879 e il 1884. Il conflitto nacque da dispute territoriali e commerciali riguardanti le ricche riserve di nitrati nella regione del deserto di Atacama.

Il Cile, con un esercito meglio equipaggiato e una marina più potente, ottenne una serie di vittorie decisive, conquistando le province meridionali del Perù e annettendo la Bolivia costiera. La guerra si concluse con la sconfitta del Perù, che dovette cedere al Cile la provincia di Tarapacá, perdendo una significativa porzione del suo territorio e risorse minerarie.

Il XX Secolo: Riforme e Rivoluzioni

Le Riforme Agrarie e il Governo di Velasco Alvarado

Nel XX secolo, il Perù continuò a essere caratterizzato da profonde disuguaglianze sociali ed economiche. La maggior parte delle terre agricole era concentrata nelle mani di pochi proprietari terrieri, mentre la popolazione indigena e contadina viveva in condizioni di estrema povertà.

Nel 1968, un colpo di stato militare portò al potere il generale Juan Velasco Alvarado, che avviò un programma di radicali riforme agrarie. Le grandi proprietà terriere furono espropriate e distribuite ai contadini sotto forma di cooperative agricole. Sebbene la riforma agraria avesse l'intento di ridurre le disuguaglianze, i risultati furono misti e il paese continuò a soffrire di instabilità economica.

La Lotta contro il Terrorismo

Negli anni '80, il Perù fu scosso da un altro grave conflitto, questa volta interno. Il gruppo guerrigliero maoista noto come Sendero Luminoso (Sentiero Luminoso) lanciò una campagna di violenza e terrorismo contro il governo, con l'obiettivo di instaurare un regime comunista. La lotta contro Sendero Luminoso durò oltre un decennio e portò alla morte di migliaia di persone, tra civili, guerriglieri e forze dell'ordine.

Il Perù Oggi

Nonostante le difficoltà storiche e le sfide del passato, il Perù è oggi una repubblica democratica con un'economia in crescita, sostenuta da settori chiave come l'industria mineraria, l'agricoltura e il turismo. La sua storia complessa ha forgiato un paese ricco di cultura e tradizione, in cui convivono il passato incaico, il periodo coloniale e le aspirazioni moderne di una nazione in cerca di stabilità e prosperità.


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