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Geografia

La geografia è una scienza molto più vasta di quanto indichi l'etimologia del suo nome. Infatti esso deriva dal greco « ghè » = terra e « grafè » = scrittura, descrizione; vuoi dire cioè descrizione della Terra. Questo significato soddisfaceva le esigenze degli studiosi antichi, i quali erano soprattutto preoccupati di conoscere la forma del nostro pianeta. Ma col passare dei secoli, la conoscenza della Terra divenne sempre più completa nei vari elementi che la compongono. I geografi rispondono così ad un sempre maggior numero di domande riguardanti il nostro pianeta; essi si servono dei risultati di molte altre scienze, dalla topografìa alla geologia, dalla zoologia all'economia. Dalla complessità di questi studi è nata una suddivisione della geografia in varie parti. Storia della geografia Quando gli esploratori bianchi vennero in contatto con gii indigeni dell'America e dell'Oceania, videro con loro sorpresa che questi popoli sapevano costruire carte geografiche molto precise. Gli Indiani dell'America settentrionale disegnavano le loro carte su pezzi di corteccia o su pelli di bufalo; gli abitanti di alcune isole del Pacifico le realizzavano con canne di bambù intrecciate. Anche gli uomini primitivi tracciavano disegni con cui riproducevano i territori da loro abitati. Essi lo facevano per necessità pratiche: volevano localizzare un terreno ricco di selvaggina, una sorgente d'acqua o il guado di un fiume. Queste carte, fatte naturalmente senza alcuna misurazione, erano un primo tentativo dell'uomo verso la conoscenza della Terra. È stato questo un cammino lungo e complesso. Basti pensare che solo da pochi decenni l'uomo conosce con discreta precisione tutte le zone del pianeta su cui vive. Vediamo ora quali sono state le tappe principali di questa conquista affascinante.


LA GEOGRAFIA PRESSO GLI ANTICHI GRECI La geografia nacque come scienza presso gli antichi Greci. I grandi scienziati e filosofi greci tentarono di spiegare i numerosi fenomeni geografici e dì farsi una idea completa della forma e dimensione della Terra. Intorno al 550 avanti Cristo il greco Anassimandro di Mileto rappresenta la Terra come un disco piatto entro cui, cartina anassimandrodalle colonne di Èrcole, penetra l'Oceano. È in questo periodo che sì ha la distinzione fra Occidente e Oriente, fra Europa e Asia. Questi nomi hanno la loro origine dal fatto che i due continenti sono posti uno a occidente (Ereb) e l'altro a oriente (Asu) del Mar Egeo, allora centro geografico e politico del mondo conosciuto. Con Pitagora e la sua scuola si fa strada la concezione della sfericità della Terra, dedotta anzitutto dalla forma dell'ombra terrestre sulla Luna durante le eclissi. Intanto per opera di arditi esploratori e di commercianti nuove terre vengono conosciute, sia nell'Occidente europeo che nell'Oriente asiatico. I paesi mediterranei vengono a contatto con popolazioni dell'India e dell'Africa orientale. Dall'altro lato del mondo conosciuto, verso il 330 avanti Cristo, il marsigliese Pitea, sicuramente il più grande esploratore antico, va alla ricerca dei paesi da cui provengono lo stagno e l'ambra. Naviga lungo le coste atlantiche della Gallia e della Germania, tocca le isole britanniche e tutti i mari adiacenti fino alla lontanissima isola di Thule, considerata la terra posta all'estremo confine del mondo (probabilmente era la costa norvegese). Le spedizioni militari di Alessandro Magno fin oltre le barriere montuose dell'Asia centrale rivelano una quantità di cose nuove e meravigliose, l'estensione incredibile del Confinente Asiatico, i grandi sistemi di montagne, le vaste aree desertiche, i maestosi fiumi dell'India e il grande Oceano Meridionale (l'attuale Oceano Indiano). Il massimo centro politico d'allora era Alessandria, dove giungevano notizie geografìche raccolte da mercanti, esploratori e soldati. Qui, uno dei più grandi geografi di tutti i tempi, il greco Eratostene di Cirene (284-203), raccolse tutte le notizie in un libro intitolato Geografia, parola che veniva usata per la prima volta. Eratostene è celebre soprattutto per aver calcolato con una misura meravigliosamente esatta l'intera circonferenza terrestre. Il geografo greco preparò anche una carta geografica del mondo conosciuto; egli usò un sistema di linee di riferimento molto simili a quelle che furono poi chiamate meridiani e paralleli.

LA GEOGRAFIA PRESSO GLI ANTICHI ROMANI I Greci avevano studiato la Terra dal punto di vista scientifico, dando una rispósta agli argomenti riguardanti la sua forma, la sua estensione, cartina eratosteneil modo di rappresentarla. I Romani, invece, gente molto pratica, si valgono della geografia soprattutto per i loro commerci e per le loro conquiste. Si preoccupano principalmente di localizzare con la maggiore precisione possibile i centri abitati e i territori da loro conquistati. Uno dei maggiori geografi romani, Strabone, nella sua voluminosa Geografìa, si limita a descrivere gli spazi abitati e conosciuti, fornendo notizie utili anzitutto agli uomini di stato e di governo, ai capi di spedizioni militari, ai capi delle province. Intanto le conquiste romane e le spedizioni militari estendono le conoscenze geografìche a un maggior numero di paesi. Si ha notizia di isole sperdute ai confini della terra abitabile (ecumene), dell'esistenza di genti etiopiche disseminate al di là dei deserti africani; si comincia ad aver notizia di tribù nomadi che abitano le gelide distese del Settentrione; si viene a conoscere che anche le zone torride, contrariamente a quello che si credeva prima, sono abitate. Nel 150 dopo Cristo, il geografo Tolomeo disegna una carta del mondo allora conosciuto. In questa carta la cifra che riguarda ia longitudine è enormemente esagerata, cioè i paesi rappresentati sono indicati con dimensioni esagerate nel senso della direzione est-ovest.

LA GEOGRAFIA NEL MEDIOEVO Durante il Medioevo, la maggior parte delle cognizioni geografiche acquisite nei secoli precedenti vengono dimenticate. La causa di questa decadenza nonmappamondo camaldolese è dovuta alla mancanza di contatti fra i vari Stati; nel Medioevo, anzi, si viaggiava moltissimo; vengono invece a mancare le relazioni fra le varie parti della Terra, il mondo conosciuto non si restringe, ma si divide in tanti settori isolati l'uno dall'altro. Non esiste più un centro in cui vengono raccolte e studiate tutte le nozioni acquisite, così come era stato per Atene, Alessandria e poi per Roma. La cultura scientifica rimane isolata nei singoli conventi, riducendosi ad una manuale trascrizione di libri antichi. Le rappresentazioni del mondo, influenzate dai concetti religiosi, non corrispondono più alla realtà. Le opere di geografia sono ridotte ad elenchi di nomi, i mappamondi rettangolari vengono sostituiti da quelli circolari, in cui la Terra è rappresentata ancora come un disco piatto; negli spazi che il cartografo medioevale non sa riempire, vengono disegnati monumenti, chiese o figure di santi. Molte cognizioni geografìche vengono conservate ed ampliate dai Normanni e poi dagli Arabi, ma le loro opere saranno conosciute in Occidente molto più tardi. Una ripresa dell'interesse geografico si ha con l'inizio del secondo millennio. Il nuovo sviluppo commerciale, il movimento apportato dalle Crociate favoriscono il progresso delle conoscenze della geografia. I viaggi di Giovanni da Pian del Carpine e poi di Marco Polo in Oriente contribuiscono a rinnovare e ad aumentare molte conoscenze e notizie intorno a quelle lontane terre. Nascono in questo periodo le carte nautiche, dette impropriamente portolani. Esse servivano ai naviganti e rappresentavano con sorprendente precisione le posizioni dei porti lungo la costa. Queste carte non portavano nessun nome dell'interno. Le carte nautiche venivano disegnate stabilendo dei punti fìssi dai quali venivano tracciate tante rette secondo le direzioni della rosa dei venti.

LA GEOGRAFIA NELL'ETÀ MODERNA Col XV e XVI secolo il mondo si allarga e si delinea sotto gli occhi meravigliati degli Europei. Dopo le avventurose scoperte di questa « epoca eroica », nuove conoscenze vengono acquisite. Anzitutto col viaggio di circumnavigazione di Magellano viene dimostrata praticamente e in modo indiscutibile la sfericità della Terra. Molti errori radicati per più secoli vengono corretti; si scopre che anche le terre torride, considerate fino allora proibitive per l'uomo, sono invece abitate, che sul globo le terre emerse occupano un'area inferiore a quella dei mari. Si conoscono per la prima volta fenomeni strani e misteriosi: la declinazione dell'ago magnetico (si osserva cioè che l'ago magnetizzato della bussola non si volge precisamente verso il nord; la sua direzione è leggermente spostata verso est o verso ovest, più o meno a seconda dei luoghi e, per uno stesso luogo, a seconda delle ore del giorno); si conoscono inoltre l'esistenza delle grandi e regolari correnti dell'oceano, gli abitanti delle nuove terre scoperte al di là degli oceani e le meraviglie di quel mondo vegetale e animale. Tutte queste notizie suscitano l'interesse degli studiosi e li incitano a riordinare e catalogare le nuove conoscenze. Si scrivono e diffondono libri di geografìa e si disegnano carte con sistemi nuovi che permettono di rappresentare nel modo più preciso possibile la sfera terrestre sul piano della carta. La geografìa comincia ad avere l'aiuto di altre scienze. Nasce così la geologia, cioè lo studio delle rocce, la stratigrafìa ecc. Nel secolo XVII si iniziano le prime misurazioni di altitudini col barometro; dopo la metà del XVIII secolo si fanno osservazioni sulla temperatura e sulla pressione dell'aria nei vari continenti: nasce la meteorologia. Le grandiose spedizioni di Giacomo Cook (1768-79) permettono di conoscere con precisione i contorni anche delle terre australi. Col principio del XIX secolo si forma con sempre maggiore precisione il concetto scientifico di geografìa. Si stabiliscono due fondamentali principi di questa scienza, definiti dal viaggiatore tedesco Alexander von Humboldt (1769-1859). Egli, nelle sue esplorazioni nelle Ande settentrionali, alle Antille e nel Messico, mette in rilievo i vari fenomeni che si presentano con le stesse caratteristiche in zone diverse. Così, ad esempio, egli non solo osserva e studia i ghiacciai di un determinato gruppo di montagne, ma li paragona a tutti gli altri esistenti nelle varie parti del mondo. Questo studio della distribuzione di un fenomeno nelle varie parti del mondo diventa uno dei compiti principali della geografia. Accanto a questo principio, se ne delinea un altro; il geografo tedesco, studiando un dato fenomeno in una data regione, ricerca le cause che l'hanno determinato e gli effetti che da esso derivano. Così, studiando il clima, ne cerca le cause negli elementi che lo determinano (altitudine, posizione, venti ecc.) e mette in risalto i suoi effetti nei riguardi della vegetazione, della fauna e dell'insediamento umano. All'inizio del XX secolo si può dire che l'uomo conosce il contorno di tutte le terre del globo.

Le varie branche - Esiste anzitutto una suddivisione della geografia in due grandi parti: geografia generale e corografia. La geografia generale studia i diversi aspetti fisici e antropici in tutte le regioni della Terra. Studia, ad esempio, i deserti, le montagne o il clima. Di ogni aspetto mette in evidenza non solo le sue particolari caratteristiche, ma l'influsso che esso esercita sul paesaggio e sull'uomo. Così ci spiegherà, ad esempio, come il clima favorisca determinate, coltivazioni e, conseguentemente, come influisca sulla vita dell'uomo. Corografìa (dal greco « chora » = regione, paese e « graie » — scrittura, descrizione) studia invece una determinata parte della Terra, piccola o grande. Ne studia naturalmente tutti gli aspetti fisici, economici, geologici ecc. mostrando i rapporti esistenti fra di essi; rileva inoltre in che modo l'aspetto del terreno favorisca lo sviluppo di particolari attività umane, con quali mezzi l'uomo sfrutti le ricchezze naturali del suolo e del sottosuolo. La geografìa generale si suddivide in numerose parti. Ognuna di esse tratta spesso l'argomento attraverso rappresentazioni grafiche (tabelle e diagrammi) o carte geografìche su cui vengono raffigurati con simboli i singoli fenomeni rilevati e utili allo studio.
GEOGRAFIA ASTRONOMICA - Raccoglie i dati ricavati dall'astronomia per tutto ciò che riguarda la posizione della Terra nell'universo, i suoi vari movimenti e le conseguenze (stagioni, dì e notte, ecc.) relative ad essi.
OCEANOGRAFIA - Studia tutti i fenomeni che riguardano gli oceani: la loro estensione, le caratteristiche e il loro influsso sulle varie attività dell'uomo.
CLIMATOLOGIA - Studia il clima delle varie zone della Terra, le cause che lo determinano e le conseguenze che esso ha sulla vita dell' uomo.
BIO GEOGRAFIA - La branca della geografia che studia la distribuzione di tutti gli esseri viventi sulla Terra e i loro rapporti col mondo fisico e umano.
GLACIOLOGIA - Studia la formazione dei ghiacciai e il loro notevole influsso sulle modificazioni della crosta terrestre.
MORFOLOGIA - Studia la struttura della superfìcie terrestre e il modo in cui essa ha assunto quelle determinate forme
TOPOGRAFIA - Determina la posizione di ogni luogo delle Terra (una città, un monte, un fiume) con le misure convenzionai della longitudine e della latitudine. Con i dati ottenuti consente di preparare le carte topografìche e geografìche (cartografìa).
GEOLOGIA - Studia la composizione e la formazione della crosta terrestre, che si modifica lentamente nel corso dei millenni.
GEOGRAFIA ECONOMICA - Studia le varie attività dell'uomo, dall'allevamento all'agricoltura, dai commerci alle comunicazioni. Questa parte della geografia naturalmente si serve moltissimo dell'opera della statistica; questa, infatti, raccoglie e studia con metodo i dati numerici di tutti i fenomeni economici.
IDROGRAFIA - la Geografia che studia le acque.
PEDOLOGIA - Branca della geografia che studia il suolo.
PALEO GEOGRAFIA - Studia la geografia delle ere passate.