Loading...
Impossibile elencare tutto quello che c'è da vedere a Venezia in un solo articolo, ma qui abbiamo raccolto alcune delle attrazioni più importanti che non possono mancare in una visita alla Serenissima. Iniziamo dal cuore pulsante della città Piazza San Marco, dominata dalla magnifica Basilica di San Marco, un capolavoro architettonico che fonde elementi bizantini, romanici e gotici. Di fronte alla Basilica si trova il Palazzo Ducale, un simbolo del potere della Repubblica di Venezia, con i suoi interni ricchi di opere d'arte e il celebre Ponte dei Sospiri che conduce alle antiche prigioni.
Non lontano, il Canal Grande l'arteria principale di Venezia, costellato di palazzi storici come Ca'Oro e Palazzo Pesaro, che ospita importanti collezioni d'arte. Attraversare il Ponte di Rialto è un'esperienza imperdibile: questo simbolo della città ha un panorama mozzafiato sul canale circondato da mercati e botteghe. Un altro luogo da non perdere la Chiesa della Salute, eretta in segno di ringraziamento per la fine della peste, con la sua imponente cupola e una collezione di opere d'arte al suo interno.
Gli amanti dell'arte trovano un paradiso nelle Gallerie dell'Accademia, che custodiscono capolavori di artisti come Tiziano, Tintoretto e Veronese, e nel Museo del Settecento Veneziano a Palazzo Rezzonico, dove si respira l'atmosfera elegante del XVIII secolo. Per un viaggio nell'Estremo Oriente, il Museo Orientale espone una straordinaria collezione di oggetti giapponesi e cinesi, mentre il Civico Museo Correr offre un approfondimento sulla storia politica e sociale di Venezia.
Un’esperienza unica attende chi visita le chiese veneziane: dalla Madonna dell’Orto, dove è sepolto Tintoretto, alla maestosa Santa Maria Gloriosa dei Frari, che custodisce la "Pala dell’Assunta" di Tiziano. Non da meno sono la Chiesa di San Zaccaria, un connubio perfetto tra gotico e rinascimentale, arricchita da opere di Giovanni Bellini. Per chi cerca un angolo più tranquillo, il Ghetto Ebraico offre uno spaccato affascinante della storia e della cultura della comunità ebraica veneziana.
Ogni angolo di Venezia racconta una storia, dalle calli nascoste ai campielli silenziosi, dai panorami sui canali alle antiche tradizioni che vivono ancora oggi. Una visita non sarà mai sufficiente per scoprire tutta la bellezza di questa città senza tempo.
La Basilica di San Marco è uno dei simboli più riconoscibili di Venezia. Ricostruita dopo un incendio nel X secolo, si presenta come una sintesi armoniosa di stili artistici che spaziano dal romanico al bizantino fino al gotico, conferendole un’estetica unica e grandiosa. Ogni dettaglio, dai mosaici alle sculture, racconta una storia di maestria e devozione.
La facciata della Basilica è impreziosita da cinque porte monumentali. Sopra la porta mediana, spicca la celebre quadriga: quattro cavalli in bronzo, opere greche del IV-III secolo a.C., che furono portati a Venezia da Bisanzio nel 1204. I mosaici che adornano la parte superiore dei portali sono di epoche diverse; il più antico, situato a sinistra, raffigura il trasferimento del corpo di San Marco da Alessandria a Venezia e risale al XIII secolo.
L’atrio della Basilica precede l’interno e accoglie i visitatori con un pavimento in mosaico di marmo risalente all’XI-XII secolo. Le tombe del Doge Vitale Falier e della consorte Felicita Michiel, poste ai lati della porta d’ingresso, testimoniano l’importanza storica del luogo. Le volte del portico sono ornate da mosaici, alcuni dei quali risalgono al Duecento, aggiungendo un ulteriore tocco di splendore.
L’interno della Basilica è al contempo austero e ricco, dominato da possenti arcate che sostengono le cupole e da colonne che dividono le navate. La luce che filtra dalle finestre delle cupole e lo scintillio dei mosaici creano un’atmosfera quasi irreale, invitando i visitatori a contemplare la bellezza spirituale del luogo.
Il presbiterio è il cuore spirituale e artistico della Basilica. L’altare maggiore, che custodisce il sarcofago di San Marco, è sormontato da un baldacchino in marmo verde sostenuto da quattro colonne di alabastro scolpite. La famosa Pala d’Oro, posta sullo sfondo, è un capolavoro dell’oreficeria medievale veneziana, con smalti, oro e pietre preziose che illustrano scene sacre.
Accanto al presbiterio si trovano due cappelle principali: la Cappella di San Clemente e la Cappella di San Pietro, entrambe decorate con mosaici e sculture gotiche. Di particolare interesse è la Madonna Nicopeia, un’icona bizantina veneratissima raffigurante la Vergine con il Bambino, adornata con smalti e pietre preziose.
Il Tesoro della Basilica è un vero scrigno di cimeli preziosi, molti dei quali raccolti nel corso della lunga storia della Serenissima. Nel Museo di San Marco, i visitatori possono ammirare arazzi, tappeti, merletti e dipinti che documentano la ricca tradizione artistica della città.
Sul lato destro della piazza, volgendo le spalle alla Basilica di San Marco, si trovano le Procuratie Vecchie, costruite in parte da Mauro Coducci. Un tempo queste eleganti strutture erano la residenza ufficiale dei procuratori della Serenissima, alti funzionari della Repubblica di Venezia. Oggi ospitano uffici e locali di ritrovo, continuando a essere un punto di riferimento per la vita sociale della città.
Sul lato opposto si ergono le Procuratie Nuove, costruite successivamente a partire dalla fine del Cinquecento. Progettate da Vincenzo Scamozzi e completate da Baldassarre Longhena nel 1640, queste strutture hanno ospitato Napoleone Bonaparte durante il suo soggiorno in Italia, quando le trasformò nel proprio Palazzo Reale. Oggi sono la sede di tre importanti istituzioni culturali: il Museo Correr, il Museo del Risorgimento e il Museo Archeologico, offrendo ai visitatori un’immersione nella storia e nell’arte veneziana.
La Torre dell’Orologio, uno degli edifici più iconici della piazza, è un esempio splendido di architettura rinascimentale. La torre centrale fu progettata da Mauro Coducci alla fine del Quattrocento, mentre Pietro Lombardo contribuì con la costruzione delle ali laterali. Queste ultime furono successivamente elevate da Giorgio Massari nel Settecento.
La torre è famosa per i suoi Mori, due statue in bronzo che battono le ore sulla campana in cima. Realizzate alla fine del Quattrocento, sono un simbolo inconfondibile della piazza. Il quadrante dell’orologio, decorato con smalti e dorature, è opera dei maestri orafi emiliani Paolo e Gian Carlo Ranieri da Reggio, padre e figlio, e rappresenta un capolavoro di ingegneria e arte orafa.
Alla base del maestoso Campanile di San Marco si trova la Loggetta, un’opera straordinaria firmata da Jacopo Sansovino. Questo piccolo portico, un tempo utilizzato come luogo di raduno per i patrizi veneziani, rappresenta una fusione perfetta di scultura e architettura. Le statue in bronzo raffiguranti Minerva, Apollo, Mercurio e la Pace, create dallo stesso Sansovino, conferiscono alla Loggetta una raffinatezza unica. L’opera è arricchita ulteriormente dalle sculture degli allievi della scuola di Sansovino, che contribuirono a rendere questo spazio un autentico gioiello artistico.
Sopra la Loggetta si innalza il Campanile di San Marco, un simbolo di Venezia. La sua storia è segnata da un evento drammatico: il crollo nel 1902, che lasciò la città senza il suo “paron de casa” (come i veneziani amano chiamarlo). Tuttavia, la determinazione della Serenissima nel preservare il proprio patrimonio portò alla sua ricostruzione fedele all’originale, inaugurata nel 1912. Salire fino al terrazzo del campanile è un’esperienza imperdibile. Da lassù, la vista si apre su un panorama mozzafiato che abbraccia tutta la città: i tetti di Venezia, la Laguna, il mare e le isole si uniscono in un’immensa cornice di rara bellezza. La salita, sia che scegliate di affrontarla a piedi o con l’ascensore, regala un momento di connessione profonda con la città e la sua storia.
Venezia, la città costruita sull'acqua, è un luogo di fascino eterno, un museo a cielo aperto dove ogni angolo racconta una storia di arte, cultura e prestigio.
Il Canal Grande, con i suoi 3.800 metri di lunghezza, è la "strada principale" di Venezia, su cui si affacciano alcuni dei più iconici edifici della città. Navigando lungo questo maestoso corso d'acqua, è impossibile non rimanere incantati dalla straordinaria varietà di stili architettonici che raccontano secoli di storia.
Il Palazzo Ducale è una delle attrazioni più iconiche di Venezia, simbolo del potere e della grandezza della Repubblica della Serenissima. Questo capolavoro architettonico non è solo un edificio storico, ma un viaggio attraverso secoli di arte, politica e cultura veneziana. Scopriamo insieme le sue meraviglie.
Il Palazzo Ducale, nella sua forma attuale, risale al XIV secolo, quando fu deciso di trasformare il precedente "castellum" del Doge in una struttura più imponente e decorata. Il risultato è un esempio straordinario di gotico fiorito, caratterizzato da una fusione armoniosa tra pieni e vuoti: i porticati e le loggette inferiori creano un contrasto spettacolare con le superfici in marmo bianco e rosa della parte superiore.
L'accesso principale al Palazzo avviene attraverso la Porta della Carta, una magnifica opera di Bartolomeo Bon realizzata nel 1441-42. Questa porta è un esempio perfetto dell'arte decorativa veneziana, con motivi floreali, sculture intricate e riferimenti alla funzione amministrativa del Palazzo, che ospitava gli uffici dei procuratori della Repubblica.
All'interno, il cortile del Palazzo è un capolavoro rinascimentale. Decorato da Antonio Rizzo e Pietro Lombardo, è dominato dalla Scala dei Giganti, un elemento scenografico di grande impatto dove, in passato, avveniva l'incoronazione del Doge. Le statue di Marte e Nettuno, realizzate da Jacopo Sansovino, rappresentano la forza e la potenza della Serenissima.
Il primo piano ospitava gli uffici delle principali magistrature della Serenissima. Di particolare interesse è la Scala d'Oro, rivestita di stucchi dorati, che conduce al Piano Nobile. Questa scala è un simbolo del prestigio e della ricchezza dello Stato veneziano.
Il Piano Nobile è il cuore del Palazzo, dove si trovano le sale più importanti:
Sala delle Quattro Porte: Decorata con stucchi dorati e dipinti di Tiziano e Tiepolo.
Anticollegio e Collegio: Qui sono esposte opere di Tintoretto, Veronese e Bassano, tra cui soffitti affrescati e tele di grande pregio.
Sala del Senato: Arredata con seggi settecenteschi e ornata da dipinti straordinari.
Sala del Consiglio dei Dieci: Celebre per il soffitto decorato da Paolo Veronese.
Una porta conduce all'Archivio Segreto, utilizzato nel XIX secolo come sede della Polizia Austriaca, mentre il percorso si conclude con la Sala della Bussola e la Sala dei Tre Capi del Consiglio dei Dieci.
Gli appartamenti privati del Doge si trovano al secondo piano. Tra le sale principali spiccano:
Sala Grimani: Decorata con le famose sculture di Antonio Rizzo, tra cui "Adamo ed Eva".
Sala del Maggior Consiglio: La più grande e solenne del Palazzo, famosa per l'enorme tela del "Paradiso" di Jacopo Tintoretto.
Sala dello Scrutinio: Qui si svolgevano le votazioni del Maggior Consiglio, arricchita da dipinti del Tintoretto.
Dal Palazzo Ducale si accede al celebre Ponte dei Sospiri, che collegava la sede del potere alle Prigioni Nuove. Questo passaggio è un simbolo del destino dei condannati, che attraversavano il ponte sospirando un'ultima volta alla vista del Canal Grande.
Il Ponte di Rialto, nella sua forma attuale, fu completato alla fine del XVI secolo. La struttura originale, costruita in legno, fu sostituita con una solida costruzione in pietra per garantire maggiore stabilità e durata. Progettato dall'architetto Antonio da Ponte, il ponte fu inaugurato nel 1591 dopo tre anni di lavori, diventando immediatamente un capolavoro ammirato per la sua ingegneria e il suo design.
La sua posizione strategica sul Canal Grande ne ha fatto un punto di passaggio fondamentale fin dal Medioevo, collegando le due sponde del cuore commerciale di Venezia. La zona di Rialto, famosa per il suo mercato, era infatti il centro pulsante dell'economia cittadina.
Con una lunghezza di 48 metri e una larghezza di 22 metri, il Ponte di Rialto si distingue per il suo unico arco in pietra che sovrasta elegantemente il Canal Grande. Lungo entrambi i lati del ponte si trovano una serie di arcate che ospitano negozi e botteghe, rendendolo non solo un luogo di passaggio, ma anche un vivace centro commerciale.
Le sue botteghe, un tempo riservate a orafi e commercianti di tessuti, oggi offrono un assortimento di souvenir, gioielli e prodotti artigianali.
Per i veneziani, il Ponte di Rialto non è solo una struttura architettonica, ma un vero e proprio amico di lunga data. Sempre affollato di residenti e turisti, rappresenta un punto d’incontro e un luogo dove si respira la vita quotidiana della città.
Le vedute offerte dal ponte sono impareggiabili: affacciandosi su entrambi i lati si possono ammirare le facciate dei palazzi storici che costeggiano il Canal Grande, le gondole che scivolano sull’acqua e l’anima viva di Venezia in tutto il suo splendore.
Il Fondaco dei Turchi, affacciato sul Canal Grande, è uno degli esempi più emblematici della cosiddetta casa-fondaco. Sebbene restaurato nell’Ottocento, l’edificio conserva la sua struttura originaria, offrendo una finestra sul passato di Venezia.
Originariamente concepito come magazzino e residenza, il piano terreno del Fondaco era destinato allo stoccaggio delle merci, con un portico aperto sul canale che agevolava il trasporto commerciale. Il primo piano, invece, ospitava uffici e alloggi. Questo stile funzionale, caratteristico del Duecento, rappresenta un precursore dei successivi palazzi veneziani.
Durante il Rinascimento, il Fondaco dei Turchi fu acquistato da nobili famiglie veneziane, diventando una dimora sontuosa. Ospitò illustri personaggi, tra cui l’imperatore di Costantinopoli, Giovanni Paleologo, nel 1438. Dal 1621 al 1838, l’edificio fu affittato ai mercanti turchi, che lo usarono come centro per i loro traffici commerciali. Questo periodo segnò un declino strutturale, culminato in uno stato di abbandono. Fortunatamente, il restauro successivo lo ha trasformato nella sede del Museo di Storia Naturale.
Il cortile interno del Fondaco offre una collezione affascinante di “vere da pozzo”, gli elementi decorativi esterni dei pozzi, tipici dei cortili e campielli veneziani. Tra le opere spicca un sarcofago romano, un tempo utilizzato come fonte battesimale nella Chiesa di San Pietro di Castello.
Ca’ da Mosto è un altro esempio iconico di casa-fondaco, situata sul Canal Grande. Questa dimora duecentesca apparteneva alla famiglia Da Mosto, noti navigatori veneziani, e rappresenta una delle più antiche strutture residenziali della città.
La struttura di Ca’ da Mosto combina funzionalità e stile. Il pianterreno era dedicato al commercio, con spazi aperti per il carico e scarico delle merci direttamente dalle acque lagunari. Al primo piano si trovavano gli ambienti residenziali, dominati da una loggia con archi a ferro di cavallo in stile bizantino. La stanza centrale era il cuore della casa, circondata da stanze minori utilizzate per diverse funzioni.
Nonostante la sua semplicità, Ca’ da Mosto anticipa quella raffinatezza architettonica che diventerà una caratteristica distintiva delle case veneziane. La fusione tra funzionalità e bellezza, evidente nella sua struttura, riflette il genio architettonico di Venezia nei primi secoli della sua storia.
La Ca’ d’Oro è uno dei più splendidi esempi del gotico-fiorito veneziano, insieme al celebre Palazzo Ducale. Questo edificio incanta per la sua bellezza senza tempo e per i dettagli raffinati che lo rendono unico.
La facciata, affacciata sul Canal Grande, è una sinfonia di eleganza architettonica. Il portico e le logge sovrapposte, decorate con trafori e finestre incorniciate, creano un effetto aereo e leggero. Il nome “Ca’ d’Oro” deriva dalla doratura che un tempo adornava la facciata, rendendola ancora più luminosa e preziosa.
Costruita tra il 1421 e il 1440 per volere di Marin Contarini, l’edificio è frutto della collaborazione tra artisti lombardi e veneziani, guidati da Matteo Raverti e i fratelli Giovanni e Bartolomeo Bon. Dopo essere passata nelle mani di diverse famiglie illustri, fu donata nell’800 alla ballerina Taglioni da un principe russo. Nel XX secolo, il barone Giorgio Franchetti restaurò l’edificio, trasformandolo in un museo che ospita la sua preziosa collezione.
Oggi la Ca’ d’Oro è un monumento nazionale e sede della Galleria Franchetti. La collezione comprende dipinti di maestri come Mantegna, Tintoretto e Van Dyck, sculture, mobili e oggetti d’artigianato che offrono uno spaccato della vita patrizia veneziana.
Visitare la Ca’ d’Oro è come fare un salto nel tempo, immergendosi nell’atmosfera di una casa nobile veneziana durante il suo periodo di massimo splendore.
Il Palazzo Contarini del Bovolo è celebre per la sua straordinaria scala a chiocciola, una vera e propria opera d’arte architettonica.
Costruita nel XV secolo, la scala a chiocciola (“bovolo” in dialetto veneziano) è un elemento distintivo del palazzo. Le rampe elicoidali, sottolineate da archi bianchi e aggraziati, si avvolgono elegantemente fino alla sommità, offrendo una vista panoramica mozzafiato su Venezia. Questa struttura unica combina funzionalità e bellezza, rendendo il palazzo un’attrazione imperdibile.
Oggi il palazzo è sede di un ente assistenziale, ma al suo interno si possono ammirare alcune opere d’arte di grande valore, tra cui una “Madonna con il Bambino” del Tiepolo. Gli ambienti riflettono lo stile rinascimentale lombardo, aggiungendo ulteriore fascino a questa residenza storica.
Il Palazzo Contarini del Bovolo è meno noto rispetto ad altre attrazioni di Venezia, ma la sua scala unica nel suo genere lo rende una gemma nascosta che vale assolutamente la pena visitare.
Palazzo Rezzonico è considerato il massimo esempio del barocco veneziano, una fusione perfetta di imponenza e raffinatezza.
Costruito nel XVII secolo, il palazzo fu progettato da Baldassarre Longhena e completato un secolo dopo da Giorgio Massari. L’edificio si distingue per il suo aspetto severo e monumentale, caratterizzato dal bugnato in pietra d’Istria e dalle profonde finestre adornate da colonne che si ripetono con regolarità lungo i vari piani.
Visitare Palazzo Rezzonico significa immergersi in un autentico ambiente settecentesco. Gli arredi e le suppellettili d’epoca offrono un quadro vivido della vita patrizia veneziana, con stanze riccamente decorate e atmosfere che evocano il fasto di un’epoca lontana.
Palazzo Pesaro è un altro capolavoro architettonico del XVII secolo, tipico esempio del fasto delle dimore patrizie veneziane.
Il palazzo fu iniziato da Baldassarre Longhena, che progettò la parte posteriore, il cortile e la facciata fino al secondo piano. Dopo la sua morte, i lavori furono completati da Antonio Gaspari, che rimase fedele al progetto originario. Il risultato è un edificio che fonde armoniosamente due epoche architettoniche.
Oggi, Palazzo Pesaro ospita due importanti collezioni:
La Galleria d’Arte Moderna: Un viaggio attraverso l’arte dal XIX al XX secolo, con opere di artisti italiani e internazionali.
Il Museo Orientale: Una ricca raccolta di manufatti asiatici, tra cui armi, armature, e oggetti provenienti dal Giappone e dalla Cina.
Palazzo Labia è una dimora settecentesca celebre per i suoi straordinari affreschi, realizzati da Giovan Battista Tiepolo, uno dei più grandi artisti veneziani.
La facciata, che si affaccia su Campo San Geremia, è severa e imponente. L’interno, recentemente restaurato, rivela tutta la sua magnificenza nel grande salone del primo piano, dove gli affreschi di Tiepolo raccontano storie di Cleopatra.
Tra le opere più famose:
L’Imbarco di Cleopatra: Una scena che trasmette eleganza e teatralità.
Il Banchetto di Cleopatra e Marc’Antonio: Un capolavoro che unisce sensibilità storica e dettagli della moda settecentesca, offrendo uno spaccato della vita aristocratica dell’epoca.
Fondato nel 1527, il Ghetto Ebraico di Venezia è il più antico d'Europa. La Serenissima stabilì che gli ebrei dovessero risiedere in questa zona, creando un quartiere caratterizzato da altissime case, costruite per ottimizzare lo spazio disponibile. Le facciate bigie delle abitazioni, punteggiate da numerose finestre dai profili bianchi, conferiscono al Ghetto un aspetto pittoresco e unico.
Il Ghetto ospita diverse sinagoghe, ciascuna rappresentativa delle diverse comunità ebraiche. Nel Campo del Ghetto Nuovo si trova la sinagoga di rito tedesco, che include un piccolo ma prezioso museo. Qui è possibile ammirare arazzi, oggetti rituali e dipinti che raccontano la vita e la cultura della comunità ebraica veneziana.
Nel Ghetto Vecchio, nel Campiello delle Scuole, si trovano altre sinagoghe, tra cui quella di rito levantino, la più antica del quartiere. Questi edifici rappresentano un importante patrimonio culturale e spirituale che merita di essere scoperto.
Fin dai primi secoli della sua storia, l'Isola di San Giorgio Maggiore è stata un luogo dedicato alla meditazione e al lavoro. Nel 1000 vi sorse un convento benedettino che, nel Rinascimento, divenne un importante centro di cultura religiosa e filosofica.
Oggi, l'isola è sede della Fondazione Cini, istituita dal Conte Vittorio Cini per promuovere studi culturali e artistici. I visitatori possono esplorare i suggestivi chiostri del convento, la sala del Refettorio progettata dal Palladio, il Teatro Verde, ispirato agli antichi teatri greci, e la ricca Biblioteca Seicentesca.
Uno dei gioielli dell'isola è la chiesa di San Giorgio Maggiore, capolavoro architettonico di Andrea Palladio. L'eleganza delle sue linee e l'armonia degli interni la rendono una delle chiese più affascinanti di Venezia. Al suo interno si trovano due celebri opere del Tintoretto: “L'Ultima Cena” e “La Caduta della Manna nel Deserto”, capolavori che catturano l'essenza della pittura veneziana del XVI secolo.
Venezia è famosa per le sue chiese, che custodiscono capolavori artistici e raccontano secoli di storia.
Conosciuta affettuosamente come San Giacometto, questa chiesa è considerata una delle più antiche di Venezia, forse risalente al V-VI secolo, anche se l'attuale struttura fu edificata tra l'XI e il XII secolo.
Situata nel vivace quartiere di Rialto, San Giacomo di Rialto sorge accanto al mercato, nato nel 1097. La sua funzione originaria era proteggere gli uomini d'affari del tempo, invitandoli al dovere dell'onestà. La chiesa, con la sua pianta semplice a tre navate e absidi, è un simbolo della vita popolare veneziana.
Nonostante l'aspetto modesto, la chiesa offre elementi raffinati, come le colonne di marmo greco dell'XI secolo e i capitelli in stile veneto-bizantino. Di particolare interesse è il dipinto della "Scuola degli Orefici" sulla parete sinistra, un omaggio alle botteghe di oreficeria che hanno reso celebre il quartiere.
Questa imponente chiesa francescana, iniziata nel XIII secolo e completata nel 1338, rappresenta uno degli esempi più alti dell'architettura gotica religiosa a Venezia.
La facciata, con il suo portale ad arco acuto e le tre grandi finestre rotonde, è un esempio di sobria eleganza. Il campanile e la mole imponente dominano il campiello antistante, creando uno scorcio affascinante del quartiere circostante.
L'interno è un vero scrigno di capolavori:
"Pala dell'Assunta" e "Pala di Ca' Pesaro" di Tiziano.
"San Giovanni Battista" di Donatello.
"Vergine con Bambino e Santi" di Giovanni Bellini (in sacrestia).
Il Coro, opera di Pietro Lombardo, con dettagli straordinari nei profili laterali.
Conosciuta come la "chiesa dei Dogi", i Santi Giovanni e Paolo è una delle più maestose chiese veneziane. Costruita dai Domenicani, la sua edificazione iniziò nel XIII secolo e si concluse dopo oltre duecento anni.
La facciata in cotto è divisa in tre zone che corrispondono alle tre navate interne. Il portale è decorato con rilievi bizantini e urne funerarie di personaggi illustri della Serenissima.
La chiesa ospita tombe monumentali dei Dogi e numerosi capolavori artistici:
"Polittico di San Vincenzo Ferreri" di Giovanni Bellini.
"Gloria di San Domenico" del Piazzetta.
Tre dipinti del Veronese: "Annunciazione", "Assunzione", e "Adorazione dei Magi".
Accanto alla chiesa si trovano altri monumenti di rilievo:
Il Monumento al Colleoni di Andrea Verrocchio, un capolavoro del Rinascimento veneziano.
La Scuola di San Marco, oggi sede dell'ospedale civile, con una facciata rinascimentale di Marco Lombardo e Mauro Codussi.
La Chiesa della Madonna dell’Orto è un magnifico esempio di gotico del primo Quattrocento. Situata in una zona tranquilla, questa chiesa è rinomata per la sua bellezza architettonica e per i tesori artistici al suo interno.
La facciata è riccamente decorata con un portale raffinato, nicchie con sculture e loggette laterali. Le finestre gotiche aggiungono un tocco di eleganza alla struttura, rendendola un gioiello dell’architettura veneziana.
All’interno si trovano opere straordinarie, tra cui:
"San Giovanni Battista e Santi" di Cima da Conegliano.
"Presentazione di Maria al Tempio" di Jacopo Tintoretto, che è anche sepolto qui insieme alla sua famiglia. Questa chiesa è un luogo di culto e di memoria per uno dei più grandi maestri della pittura veneziana.
Costruita per celebrare la fine della peste del 1577, la Chiesa del Redentore è un simbolo di ringraziamento e speranza. Progettata da Andrea Palladio, è un esempio di classicismo elegante e sobrio. La terza domenica di luglio, durante la Festa del Redentore, viene costruito un ponte di barche per collegare l’isola alla città, permettendo ai veneziani di raggiungere la chiesa in un solenne pellegrinaggio. La facciata è dominata da una maestosa gradinata, colonne lisce e capitelli sontuosi, con un timpano triangolare che conferisce imponenza alla struttura. L’interno, a croce latina, è caratterizzato da una navata unica e una maestosa cupola sopra il transetto. Le colonne corinzie dell’abside completano l’armonia di questo capolavoro.
Fondata nel IX secolo, la Chiesa di San Zaccaria è stata ricostruita nel Quattrocento da Mauro Codussi, che ha saputo fondere perfettamente lo stile gotico con quello rinascimentale.
La facciata è ornata da arcate raffinate, colonnine con capitelli corinzi e tondi decorativi che creano una composizione unica e armoniosa.
L’interno della chiesa è un autentico museo:
"Madonna con Bambino e Santi" di Giovanni Bellini (secondo altare a sinistra).
Cappella di San Tarasio: ospita affreschi di Andrea del Castagno e polittici gotici di Alvise Vivarini e Giovanni d’Alemagna. Da qui si accede alla cripta, la parte più antica della chiesa.
Cappella di Sant’Atanasio: custodisce opere di Van Dyck, Tiepolo e Tintoretto. Da non perdere il superbo Coro delle Monache, un capolavoro dell’arte quattrocentesca.
Questa chiesa sorge su un terreno che un tempo era una vigna donata ai Francescani, da cui deriva il nome. Costruita nella prima metà del Cinquecento su progetto di Jacopo Sansovino, la chiesa presenta una facciata disegnata da Andrea Palladio, esempio di classicismo sobrio e solenne.
All'interno si trovano le tombe di due Dogi, Francesco e Alvise Contarini, nella terza cappella a sinistra, e quelle di Marcantonio Trevisan e Andrea Bragadin, segnate da lastre scolpite sul pavimento del presbiterio. Di grande interesse è la cappella Giustiniani, che custodisce sculture di Tullio Lombardo, e la cappella Santa, dove spiccano la pala di Giovanni Bellini, raffigurante la Madonna con il Bambino e i Santi Giovanni Battista, Francesco, Girolamo e Sebastiano, e la Sacra Conversazione di Paolo Veronese.
Dalla sacrestia si accede al chiostro, un luogo di quiete ornato da arcate quattrocentesche e un pozzo centrale, immerso tra piante esotiche che aggiungono un tocco di verde a questo angolo spirituale.
Fondata probabilmente nel VII secolo, questa chiesa è un esempio dello stile elegante di Mauro Codussi, che nel 1492 progettò la facciata che si affaccia sul campo. La seconda facciata, più tarda, si affaccia sul rio di Santa Maria Formosa ed è influenzata dai seguaci di Sansovino. Il campanile barocco e la cupola, ricostruita dopo la Prima Guerra Mondiale, aggiungono ulteriori stratificazioni stilistiche.
L'interno, progettato anch'esso dal Codussi, è leggero e arioso, con arcate a tutto sesto che dividono le tre navate. Tra i capolavori conservati vi sono il trittico di Alvise Vivarini dai colori luminosi e la complessa tavola di Palma il Vecchio situata nel transetto. Sul retro della chiesa, nel campiello appartato, si trova la Biblioteca-Pinacoteca Querini Stampalia, che ospita una pregevole collezione di dipinti di artisti veneziani.
Situata sulla Punta della Dogana, questa chiesa fu costruita come voto di ringraziamento per la fine della peste che colpì Venezia tra il 1629 e il 1630. Baldassarre Longhena, incaricato della sua realizzazione, dedicò cinquant’anni al progetto, che venne completato nel 1687, cinque anni dopo la sua morte.
La chiesa è un capolavoro di armonia e grazia. La pianta ottagonale è movimentata da corpi sporgenti che riprendono il motivo dello scenografico ingresso, con un timpano triangolare sormontante un'arcata profonda e colonne eleganti su una base slanciata. Sopra la zona inferiore, un tamburo con finestre ampie conferisce luminosità alla struttura, mentre le volute che collegano base e tamburo unificano lo stile architettonico.
All'interno, la semplicità sorprende e incanta. Le otto arcate che delimitano l'ottagono ospitano sei cappelle con dipinti cinquecenteschi. La Sagrestia Grande, a sinistra dell'altare maggiore, conserva una collezione di dipinti eccezionale, tra cui tele di Tiziano, l’Ultima Cena di Tintoretto e un mosaico bizantino raffigurante la Madonna col Bambino.
Venezia è una città che non smette mai di stupire, e i suoi musei sono scrigni preziosi che racchiudono secoli di arte, cultura e storia. Tra i luoghi più importanti da visitare spiccano le Gallerie dell’Accademia, il Museo del Settecento Veneziano, il Museo Orientale, il Civico Museo Correr e la Pinacoteca Querini Stampalia. Ognuno di questi offre un’esperienza unica che arricchisce il viaggio nella Serenissima.
Le Gallerie dell’Accademia rappresentano il cuore dell’arte veneziana. Questo museo ospita un patrimonio pittorico di straordinaria ricchezza, con opere che spaziano dal Medioevo al Settecento. Tra i capolavori più celebri vi è “La Tempesta” di Giorgione, i dipinti di Giovanni Bellini, Tiziano, Tintoretto e Paolo Veronese, nonché tele di Vittore Carpaccio e Lorenzo Lotto. Ogni sala è un viaggio attraverso le diverse epoche della pittura veneziana, con capolavori che catturano la bellezza e la luce di questa città unica.
Capolavori celebri: "Pietà" di Tiziano, "Sacra conversazione" di Giovanni Bellini, e "La Tempesta" di Giorgione.
Opere rinascimentali: Sale dedicate a maestri come Piero della Francesca, Andrea Mantegna e Cosmè Tura.
Le opere non si limitano alla pittura locale: la collezione include anche capolavori di artisti che, pur appartenendo a correnti esterne, hanno avuto contatti significativi con la pittura veneziana, come Andrea Mantegna e Piero della Francesca. Le sale dedicate al Rinascimento veneziano offrono un panorama esaustivo dei maestri che hanno reso celebre questa città, culminando con la drammatica “Pietà” di Tiziano.
Situato a Palazzo Rezzonico, questo museo è dedicato alla cultura e al costume del Settecento veneziano. Gli affreschi di Giovan Battista Tiepolo adornano i soffitti delle sale, mentre mobili intagliati, preziosi vasi cinesi e arazzi fiamminghi completano l’atmosfera di un’epoca raffinata.
Camere autentiche: La "Sala delle Lacche Verdi" e la "Camera dell’Alcova" offrono una visione realistica degli ambienti settecenteschi.
Arte veneziana: Affreschi di Tiepolo e dipinti di Pietro Longhi.
Dettagli unici: Collezioni di porcellane cinesi e arredi d’epoca.
Una particolarità del museo è la sua attenzione al contesto abitativo: le sale non si limitano a esporre opere d'arte, ma ricreano ambienti autentici. La "Camera dei Pagliacci", affrescata da Giandomenico Tiepolo, offre una visione intrigante e ironica della vita sociale del tempo.
Ospitato al terzo piano di Palazzo Pesaro, il Museo Orientale raccoglie una vasta collezione di oggetti provenienti dall’Asia, con un focus particolare sulla cultura giapponese, cinese e indocinese.
Collezioni principali: Kimono giapponesi, armature, paraventi decorati e lacche cinesi.
Pezzi unici: Strumenti musicali e ceramiche provenienti da Giava e dal Siam.
La collezione offre una finestra sul rapporto storico tra Venezia e l’Estremo Oriente, evidenziando il ruolo della Serenissima come crocevia di scambi culturali e commerciali. Tra i manufatti più spettacolari spiccano le lacche cinesi e giapponesi, che testimoniano l’abilità artigianale e il gusto raffinato delle culture asiatiche.
Situato in Piazza San Marco, il Civico Museo Correr offre una panoramica completa sulla storia di Venezia.
Sezioni storiche: Documenti, monete e strumenti di governo che raccontano la vita politica della Serenissima.
Arte veneziana: Opere di Paolo Veneziano, Giovanni Bellini e Antonello da Messina.
Manoscritti preziosi: Codici miniati che testimoniano l'importanza culturale della città.
Una sezione di grande interesse è dedicata alla vita politica e sociale della Serenissima. Non mancano strumenti di governo che raccontano la complessità amministrativa di Venezia.
La Pinacoteca Querini Stampalia si trova al secondo piano dell’omonimo palazzo e offre una collezione raffinata di dipinti veneziani dal XIV al XVI secolo.
Capolavori: "Presentazione al Tempio" di Giovanni Bellini e opere di Pietro Longhi.
Arredamento storico: Mobili laccati, specchiere dorate e vasi giapponesi.
L’attenzione ai dettagli si riflette anche nella scelta degli oggetti esposti, che raccontano storie di una Venezia aristocratica e raffinata.
ospitata nel magnifico Palazzo Pesaro, è una tappa imperdibile per gli amanti dell’arte. Questo spazio raccoglie opere che hanno trionfato nelle edizioni della Biennale di Venezia, rappresentando così un’eccezionale panoramica sull’evoluzione del linguaggio artistico moderno. La galleria, con le sue numerose sale, offre un viaggio che spazia dal tardo Settecento alle tendenze contemporanee.
Le Sale I, II e III si concentrano sui ritratti e sulle opere realizzate tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento. Qui spiccano capolavori della scuola veneziana, con un’attenzione particolare a Francesco Hayez, maestro del romanticismo italiano, noto per i suoi dipinti intensi e narrativi.
Nella Sala XI, la galleria offre un assaggio della scultura e della pittura moderna con le opere di Medardo Rosso, celebre per la sua capacità di catturare luce e movimento attraverso la materia. Accanto a lui troviamo dipinti di Virgilio Guidi, che rappresenta un ponte tra tradizione e innovazione nella pittura veneziana contemporanea. I visitatori possono inoltre ammirare opere di Pio Semeghini e Filippo de Pisis, autori che hanno segnato il Novecento con le loro visioni uniche.
Una saletta annessa ospita i lavori di artisti italiani più moderni, tra cui Giuseppe Santomaso e Bruno Pizzinato, che hanno esplorato nuove frontiere nell’arte astratta e contemporanea.
Salendo al secondo piano, la galleria si apre a una dimensione globale. La Sala XII è interamente dedicata all’arte straniera moderna, offrendo una visione ampia delle influenze internazionali sull’arte italiana.
Le Sale XIII, XIV e XV presentano una straordinaria collezione di opere provenienti da Belgio, Paesi Bassi, Inghilterra e Francia. Questi lavori evidenziano i legami e le interconnessioni tra le scuole artistiche europee, sottolineando i temi comuni e le peculiarità di ciascuna tradizione.
Queste sale completano il percorso con opere italiane e straniere contemporanee, molte delle quali rappresentano il meglio delle ultime edizioni della Biennale di Venezia. Questa sezione mette in risalto l’innovazione e l’evoluzione dell’arte negli ultimi decenni, celebrando la creatività e la sperimentazione.
Visitare Venezia in quattro giorni permette di esplorare i luoghi più iconici della città e scoprire angoli nascosti, immergendosi nella sua storia, arte e cultura. Ecco un itinerario dettagliato, con suggerimenti per un soggiorno confortevole e deliziosi ristoranti dove gustare la cucina veneziana.
Iniziate il viaggio dalla Piazza San Marco, cuore pulsante della città. Visitate la maestosa Basilica di San Marco, con i suoi mosaici dorati e la celebre Pala d’Oro. Proseguite con il Palazzo Ducale, simbolo del potere della Serenissima, dove potrete attraversare il suggestivo Ponte dei Sospiri.
Dopo pranzo, esplorate la Torre dell’Orologio e salite sul Campanile di San Marco per una vista panoramica mozzafiato sulla città. Concludete la giornata con una passeggiata rilassante lungo il Bacino di San Marco.
Dove mangiare: Per pranzo, provate il Ristorante Al Chianti, vicino alla piazza. Per cena, scegliete Antico Pignolo, un locale raffinato che serve pesce fresco e specialità regionali.
Il secondo giorno è dedicato al sestiere di Dorsoduro, il quartiere artistico di Venezia. Iniziate visitando le Gallerie dell’Accademia, che custodiscono capolavori di Tiziano, Giorgione e Tintoretto. Proseguite con la Galleria Internazionale d’Arte Moderna.
Nel pomeriggio, esplorate la Basilica di Santa Maria della Salute, un gioiello architettonico eretto come ex voto per la fine della peste. Concludete la giornata con una passeggiata lungo la Fondamenta Zattere, ideale per ammirare il tramonto sul Canale della Giudecca.
Dove mangiare: Pranzate all’Osteria Al Squero, noto per i suoi cicchetti e i vini locali. Per cena, provate Ristorante Riviera, situato lungo le Zattere, perfetto per una cena romantica con vista sul canale.
Dedicate il terzo giorno al sestiere di Cannaregio, uno dei più autentici di Venezia. Visitate il Ghetto Ebraico, il più antico d’Europa, e le sue sinagoghe, poi passeggiate lungo la Fondamenta della Misericordia, una zona vivace e piena di ristoranti e botteghe.
Nel pomeriggio, tornate verso il Ponte di Rialto, uno dei simboli della città. Ammirate il mercato di Rialto, dove si vendono pesce fresco e prodotti locali, e passeggiate tra le calli circostanti.
Dove mangiare: Pranzate al Trattoria Alla Madonna, un ristorante storico vicino a Rialto, scegliete Osteria Ca’ D’Oro (La Vedova).
Concludete il viaggio esplorando il sestiere di San Polo, il più piccolo ma ricco di storia. Visitate la splendida Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, che ospita capolavori come la Pala dell’Assunta di Tiziano e opere di Giovanni Bellini.
Proseguite con una visita alla Scuola Grande di San Rocco, decorata con straordinari affreschi di Tintoretto, e alla vicina Chiesa di San Rocco. Passeggiate senza fretta tra le calli, ammirando scorci pittoreschi e fermandovi nei campi per un caffè.
Dove mangiare: Per pranzo, provate il Ristorante Antiche Carampane, nascosto in un vicolo tranquillo. Concludi il tuo soggiorno con una cena al Trattoria Al Ponte del Megio, dove potrai gustare specialit\u00e0 veneziane in un ambiente accogliente.
Per il tuo soggiorno, consigliamo l’Hotel Antiche Figure, situato nei pressi della stazione di Santa Lucia.
Con questo itinerario, potrai vivere appieno l’essenza di Venezia, scoprendo le sue bellezze pi\u00f9 famose e assaporando la sua autentica atmosfera.