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Il Bahrein, piccolo arcipelago situato nel Golfo Persico, ha una storia che risale a millenni fa, quando era un crocevia per le rotte commerciali tra Mesopotamia e la valle dell'Indo. Tuttavia, la sua storia moderna è segnata da dominazioni straniere, lotte per l'indipendenza e una crescente importanza strategica legata alla scoperta del petrolio.
La posizione geografica del Bahrein, situato strategicamente tra l'Arabia Saudita e l'Iran, ha reso l'arcipelago una preda ambita per numerose potenze. Nel 1521, i portoghesi, attratti dal commercio delle spezie e dalla possibilità di controllare le rotte marittime, invasero il Bahrein, sconfiggendo la dinastia locale degli Jabridi. Durante il loro dominio, i portoghesi costruirono diverse fortificazioni, tra cui il famoso Forte di Bahrein, con l'obiettivo di consolidare il loro controllo sulla regione.
Nonostante la loro influenza, il dominio portoghese fu costantemente minacciato dalle potenze regionali, in particolare dall'Impero Safavide dell'Iran, che considerava il Bahrein parte del suo territorio. Nel 1602, i safavidi riuscirono a scacciare i portoghesi, segnando l'inizio di un lungo periodo di influenza persiana sull'isola.
Dopo la cacciata dei portoghesi, l'Iran prese il controllo del Bahrein. Durante questo periodo, l'isola fu governata da governatori nominati dai safavidi, che cercarono di islamizzare la popolazione e imporre la versione sciita dell'Islam, in contrasto con la maggioranza sunnita dell'epoca. Questo portò a tensioni religiose che avrebbero avuto ripercussioni durature nella storia del Bahrein.
L'influenza persiana sul Bahrein fu intermittente, con diverse potenze arabe locali che cercarono di sottrarre l'isola al controllo iraniano. Tuttavia, la dominazione iraniana continuò fino al XVIII secolo, quando una nuova potenza locale, la tribù degli Al Khalifa, prese il controllo dell'arcipelago.
Nel 1782, la dinastia Al Khalifa, originaria del Qatar, invase il Bahrein e sconfisse i governanti locali. Gli Al Khalifa stabilirono il loro potere nell'isola, dichiarandosi sceicchi del Bahrein. Tuttavia, il loro controllo non fu mai totalmente sicuro, poiché l'Iran continuava a rivendicare il Bahrein come parte del suo territorio.
Fu in questo contesto di instabilità che la Gran Bretagna entrò in scena. Nel XIX secolo, con l'espansione del suo impero coloniale, la Gran Bretagna cercò di consolidare la sua presenza nel Golfo Persico per proteggere le rotte commerciali verso l'India. Nel 1861, la Gran Bretagna firmò un trattato di protezione con lo sceicco del Bahrein, garantendo assistenza militare in caso di aggressione. In cambio, il Bahrein accettò di non firmare accordi con altre potenze straniere senza il consenso britannico.
Nel 1880 e nel 1892, ulteriori trattati furono firmati tra il Bahrein e la Gran Bretagna, dando a quest'ultima il controllo della politica estera del Bahrein. Questi accordi consolidarono l'influenza britannica sull'isola, che divenne un'importante base strategica per il controllo del Golfo Persico.
La scoperta del petrolio nel 1932 cambiò radicalmente il volto del Bahrein. Le compagnie petrolifere britanniche e americane iniziarono a investire pesantemente nell'isola, trasformandola in un centro economico regionale. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il Bahrein divenne anche una base aeronavale strategica per gli Alleati, benché non fu teatro di grandi battaglie. Tuttavia, nell'ottobre 1940, gli impianti petroliferi britannici furono bombardati dall'aviazione italiana, un evento che sottolineò l'importanza strategica del Bahrein durante il conflitto.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il panorama geopolitico globale iniziò a cambiare. Le potenze coloniali europee, tra cui la Gran Bretagna, cominciarono a ritirarsi dalle loro colonie e a concedere l'indipendenza ai territori sotto il loro controllo. Nel Bahrein, la crescente consapevolezza politica e il desiderio di autonomia portarono a una serie di riforme sociali e politiche.
Già negli anni '50, lo sceicco del Bahrein iniziò a contrastare l'influenza britannica, adottando misure come la stampa di francobolli locali e l'emissione di una moneta separata dalla sterlina. Questi piccoli atti di resistenza segnavano l'inizio di una lenta ma inesorabile spinta verso l'indipendenza.
Nel 1965, lo sceicco emise una moneta nazionale e, negli anni successivi, avviò un processo di trasformazione sociale che rese il Bahrein uno dei paesi più progressisti della regione. Nel 1971, nonostante le rivendicazioni territoriali dell'Iran, il Bahrein ottenne finalmente l'indipendenza.
Dopo l'indipendenza, il Bahrein si trasformò in una monarchia assoluta, con la dinastia Al Khalifa che continuava a detenere il potere. Negli anni successivi, il paese attraversò una fase di riforme politiche e sociali, con l'adozione di una costituzione e la creazione di un'assemblea legislativa nel 1973. Tuttavia, queste riforme furono di breve durata: nel 1975, l'emiro sospese la costituzione e sciolse l'assemblea, consolidando nuovamente il potere della famiglia reale.
Nonostante ciò, il Bahrein rimase un alleato chiave dell'Occidente, soprattutto a causa della sua posizione strategica e delle sue risorse energetiche. Nel corso degli anni, il paese è stato coinvolto in numerosi conflitti regionali, tra cui dispute territoriali con il Qatar, legate ai giacimenti di petrolio e gas naturale nel Golfo Persico.