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L'enorme estensione in latitudine e in longitudine pone l'Asia a stretto contatto con le altre parti del mondo: essa è saldata a ovest all'Europa (Eurasia); il Canale di Suez la separa appena dall'Africa; l'estremità di nord-est (penisola dei Ciukci) si protende verso l'America settentrionale, mentre l'arcipelago indonesiano costituisce quasi un ponte naturale che la collega con l'Australia. La superficie complessiva è di kmq 44.386.000.
I punti estremi, isole escluse, sono:
a Nord il capo Celjuskin (penisola di Taimyr)
a Sud il capo Buru (penisola di Malacca)
a Ovest il capo Babà (Turchia)
a Est il capo Deznev (stretto di Bering)
È quindi la più vasta massa continentale (1/3 delle terre emerse), con un'estensione di oltre 12.000 km nel senso della longitudine e 8.500 in quella della latitudine. Tra la Turchia e l'Estremo Oriente asiatico vi è una differenza di ben 11 fusi orari.
I confini sono: a nord il mar Glaciale Artico; a est l'Oceano Pacifico; a sud l'Oceano Indiano; a ovest il mar Rosso, il Mediterraneo, la depressione caspica, il fiume Ural e i monti Urali.
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L’Asia, il continente più vasto e popolato della Terra, si estende su circa 44,4 milioni di chilometri quadrati, pari al 30% delle terre emerse. La sua geomorfologia e il suo ambiente fisico sono estremamente diversificati, frutto di eventi storici e geologici che ne hanno plasmato la conformazione. Con una straordinaria varietà di forme del paesaggio, climi ed ecosistemi, l’Asia rappresenta una realtà complessa e affascinante. In questo articolo esploreremo in dettaglio i principali aspetti della morfologia dell’Asia, i suoi ambienti fisici e i rilievi che caratterizzano il continente.
Situata quasi interamente nell'emisfero boreale, l'Asia forma con l'Europa un'unità geomorfologica indivisibile, nota come Eurasia. Sebbene i limiti geografici del continente siano stati determinati in maniera convenzionale solo nel XVIII secolo, la vastità dell'Asia è stata riconosciuta sin dall'antichità. Il termine "Asia", di origine incerta, inizialmente indicava aree molto più limitate, come la regione anatolica, per poi estendersi con il progresso delle conoscenze geografiche fino a includere l'intera area che conosciamo oggi.
Dal punto di vista geografico, il confine occidentale con l’Europa è una linea puramente convenzionale, priva di un chiaro significato naturale. A differenza di altri continenti, come l'Africa e l'America del Nord, dove i confini fisici sono più evidenti, l’Asia si distingue per la sua molteplicità di caratteristiche, che rendono difficile individuare lineamenti morfologici comuni. Tuttavia, nonostante la sua enorme complessità, si possono distinguere alcune grandi regioni geografiche, ognuna delle quali presenta caratteristiche ambientali relativamente omogenee.
L’Asia attuale è il risultato di una storia geologica lunga e complessa, che ha generato una straordinaria varietà di forme del paesaggio. Il continente comprende terre di antichissima origine, altipiani tabulari, rilievi montuosi e le più alte catene montuose del mondo. I suoi paesaggi vanno dalle vaste pianure ai deserti aridi, dagli altipiani elevati alle giungle tropicali, passando per sistemi montuosi tra i più imponenti del pianeta.
La parte settentrionale e occidentale dell'Asia è dominata da pianure sconfinate e da vasti altipiani, interrotti da catene montuose che delimitano le regioni più interne. A ovest, il Turkestan occidentale, una vasta regione arida compresa tra il Mar Caspio e il Tian Shan, è costituito da antichi fondali marini oggi prosciugati, che lasciano spazio a deserti come il Karakum.
Procedendo verso nord, si estende il grande bassopiano siberiano, delimitato a ovest dagli Urali e a est dallo Jenisej. Questa regione, formata da sedimenti marini e fluviali, è caratterizzata da una lieve inclinazione verso nord, che favorisce frequenti straripamenti fluviali e impaludamenti. Più a est, l'altopiano centrale siberiano si distingue per un paesaggio tabulare, con rilievi modesti e un'idrografia che incide lentamente la superficie del suolo.
L'Asia centrale è caratterizzata da imponenti sistemi montuosi e vasti altipiani. Partendo dall'Asia Minore, incontriamo alcune delle catene montuose più giovani del pianeta, che si innalzano fino a formare complessi orografici intricati. Le catene del Caucaso, dell’Anatolia e dell'Iran si intrecciano fino a costituire nodi orografici come quello del Pamir, dove si incontrano diverse catene montuose.
A sud del Pamir, si erge la catena dell’Himalaya, che include le montagne più alte del mondo, come l’Everest (8.848 m). L'Himalaya, insieme al Karakorum e al Transimalaia, costituisce un imponente sistema montuoso terziario, con cime altissime, profondi canyon e tracce di antiche glaciazioni.
Ad ovest, l’altopiano iranico e il deserto del Gobi sono due esempi di paesaggi interni isolati, dove l’aridità e le condizioni estreme del clima hanno contribuito a creare alcune delle aree più desolate della Terra. Il deserto del Taklamakan, situato nel bacino del Tarim, è noto per le sue dune di sabbia e per il suo ambiente ostile.
L'Asia orientale è dominata da altopiani e montagne, ma anche da grandi pianure alluvionali create dai principali fiumi della regione, come il Fiume Giallo (Huang He) e il Fiume Azzurro (Yangtze). In Cina, la regione orientale è caratterizzata da pianure fertili e densamente popolate, mentre il nord-est presenta il massiccio del Grande Khingan, che degrada dolcemente verso le pianure della Manciuria.
Il Giappone e l’arcipelago delle Curili, situati lungo il bordo del Pacifico, sono noti per la loro intensa attività sismica e vulcanica, essendo parte della "cintura di fuoco" del Pacifico. Queste isole montuose sono spesso soggette a terremoti e tsunami, ma presentano anche terreni molto fertili grazie ai vulcani attivi.
L’Asia meridionale è caratterizzata da grandi pianure alluvionali e da piattaforme arcaiche come il Deccan in India e l’Arabia. Il subcontinente indiano è incorniciato a nord dalle catene montuose dell’Himalaya, che costituiscono una barriera naturale tra l’India e il Tibet. La pianura del Gange è una delle più fertili del mondo, grazie ai depositi alluvionali lasciati dai grandi fiumi che attraversano la regione.
L'altopiano del Deccan, in India, è un antico massiccio formato da rocce vulcaniche, e il suo bordo occidentale è delimitato dai Ghati Occidentali, una catena montuosa che scende ripidamente verso la costa del Mar Arabico. Questo paesaggio contrasta con le pianure costiere fertili e densamente popolate dell'India orientale.
Le catene montuose dell'Asia sono tra le più alte e imponenti del mondo. L'Himalaya, che si estende per oltre 2.400 chilometri attraverso cinque paesi, è il sistema montuoso più alto della Terra e include le 14 montagne che superano gli 8.000 metri di altitudine. Tra queste, il Monte Everest (8.848 metri) è la vetta più alta del mondo.
Il Karakorum, situato a ovest dell'Himalaya, è noto per i suoi imponenti ghiacciai e per il K2, la seconda montagna più alta del mondo con i suoi 8.611 metri. A nord dell'Himalaya si trova il massiccio del Kunlun, una delle catene montuose più lunghe del continente.
Nella parte orientale del continente, il sistema montuoso del Tien Shan si estende lungo il confine tra Cina e Kirghizistan, con cime che superano i 7.000 metri. A nord, gli Urali segnano il confine tradizionale tra Europa e Asia, anche se la loro altezza è modesta rispetto alle montagne dell'Asia centrale e meridionale.
L'Asia è un continente di grande estensione, che si sviluppa su una superficie vastissima dall'equatore fino alle regioni polari. La varietà climatica dell'Asia è strettamente legata alla sua posizione geografica, alla distribuzione dei sistemi montuosi e alla presenza di altipiani e depressioni. Questo rende il clima del continente molto diversificato, con zone caratterizzate da climi polari, desertici, monsonici e mediterranei.
L'enorme varietà climatica dell'Asia è determinata da diversi fattori geografici e naturali. Tra i principali ci sono:
La zona siberiana si estende dalla Siberia occidentale fino all'isola giapponese di Hokkaido, coprendo la parte settentrionale del continente. Il clima in questa regione è caratterizzato da:
Le regioni più a nord sono coperte dalla tundra, una vasta distesa di terre gelide che rimangono perennemente congelate o semi-congelate, mentre le zone più a sud sono dominate dalla taiga, una foresta di conifere che si estende su migliaia di chilometri.
La zona centrale interna dell'Asia si estende dagli altipiani dell’Asia Minore fino alla Mongolia, coprendo una vasta area di altipiani e steppe, inclusi il bacino del Tarim, il deserto del Gobi e il deserto del Taklamakan. Qui, il clima è prevalentemente continentale, caratterizzato da:
L'assenza di accesso alle correnti umide oceaniche fa sì che molte di queste regioni siano aride e steppose, con pochi corsi d’acqua permanenti e un’estrema variabilità climatica tra il giorno e la notte.
La zona sud-orientale dell'Asia, che comprende l'India, il sud-est asiatico e parte della Cina meridionale e del Giappone, è dominata dal clima monsonico. I monsoni, venti periodici che portano stagioni di piogge abbondanti, sono l'elemento climatico più caratteristico di questa regione. Le principali caratteristiche sono:
Il monsone estivo è di vitale importanza per l’agricoltura in queste regioni, poiché le piogge alimentano i fiumi e irrigano le coltivazioni di riso, che rappresentano una risorsa fondamentale per le popolazioni locali.
La zona sud-occidentale dell’Asia, che comprende il Medio Oriente e la regione costiera dell'Asia anteriore, è caratterizzata da un clima mediterraneo, con:
Questa regione è influenzata dal Mar Mediterraneo e dal Mar Rosso, che contribuiscono a mitigare leggermente le temperature lungo le coste, ma le aree interne sono caratterizzate da un clima desertico estremamente secco.
L'Asia, con la sua vasta estensione e la sua varietà di climi, ospita una gamma incredibilmente diversificata di flora e fauna. Dal freddo artico della Siberia alle giungle tropicali dell'Insulindia, questo continente offre un'incredibile varietà di ecosistemi, ognuno con la sua flora e fauna unica. La presenza di catene montuose tra le più alte del mondo, come l'Himalaya, e di vasti deserti come il Gobi, ha creato habitat straordinariamente diversi, dove la vita si è adattata in modi affascinanti.
Nelle regioni settentrionali dell'Asia, lungo le coste del Mar Glaciale Artico, si estende la tundra artica, un paesaggio caratterizzato da inverni lunghi e freddi e da una vegetazione prevalentemente composta da muschi, licheni e arbusti striscianti. Il terreno è perennemente gelato in profondità a causa del permafrost, che permette alle piante di svilupparsi solo durante la breve estate.
Più a sud, la tundra si trasforma gradualmente nella taiga, una vasta cintura di foreste di conifere sempreverdi che si estende per migliaia di chilometri in Siberia. Questa zona è dominata da alberi come il pino, l'abete rosso e il larice siberiano, un tipo di conifera caducifoglia che perde le foglie in inverno. La taiga siberiana è una delle più grandi foreste del mondo e fornisce habitat a numerose specie animali, oltre a essere una delle principali fonti di legname a livello globale.
Muovendosi verso sud, la crescente aridità del clima dà luogo a distese di steppe e semi-deserti. Le steppe asiatiche, caratterizzate da erbe basse e resistenti alla siccità, si estendono dalle pendici meridionali della Siberia fino alla Mongolia e all'Asia centrale. Queste aree sono famose per la loro biodiversità, ma anche per la loro storia come culla delle grandi civiltà nomadi e delle migrazioni umane.
Al centro dell'Asia, troviamo le vaste aree desertiche, come il deserto del Gobi e il deserto del Taklamakan, che coprono gran parte della Mongolia e del Turkestan. In queste regioni, la vegetazione è scarsa e adattata a condizioni estreme, con piante come il saxaul e altre specie resistenti alla siccità. Nell'altopiano del Tibet, invece, si sviluppano steppe fredde e deserti montani caratterizzati da licheni e altre piante alpine.
Spostandoci a sud e a est, la vegetazione cambia drasticamente, grazie all'influenza del clima monsonico. La penisola indiana e gran parte del sud-est asiatico sono coperte da foreste tropicali, dove si trovano alberi di grande interesse botanico, come i giganteschi rododendri dell'Himalaya e le palme tipiche delle aree tropicali. In alcune regioni dell'India, come il Bengala, si sviluppa la giungla tropicale, una fitta vegetazione che offre rifugio a una vasta gamma di specie animali.
Nelle grandi isole dell'Insulindia, come il Borneo e Sumatra, la vegetazione varia in base all'umidità, passando dalle foreste tropicali alle foreste pluviali equatoriali, una delle forme vegetali più ricche e biologicamente diversificate del mondo. Queste foreste ospitano piante esotiche come la Rafflesia, che produce il fiore più grande del mondo, e numerose specie di bambù e felci giganti.
Le regioni temperate del Giappone settentrionale e della Corea sono ricoperte da foreste di latifoglie decidue, come il faggio, la quercia e l'acero. Queste foreste, pur appartenendo alla fascia temperata, sono influenzate dal clima umido della zona, che favorisce la crescita di una vegetazione rigogliosa e di sottoboschi ricchi di felci e piante erbacee.
Le regioni artiche dell'Asia ospitano una fauna adattata alle condizioni estreme della tundra. Tra gli animali più rappresentativi troviamo:
Più a sud, nella taiga, troviamo una fauna altrettanto affascinante, con specie come:
Le vaste steppe e i deserti dell'Asia centrale sono l'habitat di molte specie che hanno sviluppato caratteristiche uniche per sopravvivere in questi ambienti difficili. Tra gli animali più rappresentativi troviamo:
La regione asiatica monsonica è nota per ospitare alcune delle specie animali più grandi e famose del mondo. Tra queste:
Le foreste tropicali e le giungle asiatiche ospitano anche una vasta gamma di scimmie, tra cui il macaco e il gibbone, oltre a rettili come pitoni e coccodrilli.
L'Insulindia, un arcipelago di isole tra l'Asia e l'Oceania, ospita alcune delle specie animali più rare e affascinanti al mondo. Tra queste: