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L'Asia, il continente più vasto e popolato del mondo, è anche una delle regioni più ricche in termini di risorse idriche. I suoi fiumi non sono solo fonte di acqua dolce, ma anche vitali per l'agricoltura, la cultura e lo sviluppo economico di milioni di persone. La loro portata e la loro lunghezza non li rendono sempre i più grandi a livello mondiale, ma l'importanza dei fiumi asiatici è innegabile. Dal potente Jang-tse in Cina, alle pianure alluvionali formate dal Gange in India, fino ai fiumi endoreici che si perdono nelle sabbie del deserto, i corsi d'acqua asiatici hanno plasmato la storia e la geografia del continente.
L'Asia è caratterizzata da una conformazione geografica unica che influenza la disposizione e la portata dei suoi fiumi. La presenza di grandi catene montuose centrali, come l'Himalaya, il Karakorum e il Pamir, fa sì che i fiumi asiatici si sviluppino come una sorta di "raggiera", dirigendosi verso tutte le direzioni cardinali. Questi fiumi nascono nelle montagne più alte del mondo, dove l'accumulo di neve e ghiaccio fornisce un costante apporto di acqua, anche nei periodi più secchi.
Le catene montuose fungono da giganteschi condensatori di umidità, creando condizioni ideali per la formazione di fiumi ricchi d'acqua. Questo è particolarmente vero per i fiumi che scorrono verso sud, alimentati dai monsoni stagionali che colpiscono il subcontinente indiano e il sud-est asiatico.
Uno dei fenomeni più interessanti dei fiumi asiatici è la presenza di ampie aree endoreiche, cioè zone dove i fiumi non raggiungono mai il mare, ma si perdono in bacini interni o evaporano nelle aride distese desertiche. Circa il 30,5% della superficie asiatica è caratterizzato da questo tipo di idrografia, rendendo il continente particolarmente unico sotto questo aspetto.
Le aree endoreiche più estese si trovano nell'Iran, nel Tibet, nel Turchestan e nel deserto del Gobi. I fiumi che scorrono in queste regioni, come il Sir Darja e l'Amu Darja, finiscono nei laghi interni, come il lago d'Aral (oggi quasi scomparso) e il lago Balkhash, o si disperdono nelle sabbie dei deserti. Questi corsi d'acqua sono fondamentali per le popolazioni locali, fornendo risorse idriche vitali in ambienti estremamente aridi, ma sono anche estremamente vulnerabili ai cambiamenti climatici e alle attività umane, come l'irrigazione agricola intensiva.
Il termine endoreismo, derivato dal greco “endon” (dentro) e “reo” (scorro), descrive il fenomeno di corsi d'acqua che non raggiungono gli oceani, ma che si disperdono in laghi interni o depressioni. In Asia, questo fenomeno è particolarmente accentuato, con il 30,5% del continente caratterizzato da aree endoreiche, più di qualsiasi altra regione del mondo.
Un esempio di questo fenomeno si osserva nel bacino del Tarim, in Cina, dove il fiume Tarim non raggiunge il mare ma termina nel deserto di Taklamakan. Queste aree sono spesso vulnerabili alla desertificazione e agli effetti del cambiamento climatico, poiché la dipendenza dall’acqua proveniente da ghiacciai e precipitazioni stagionali rende il rifornimento idrico precario.
Il versante marittimo dell'Artico copre circa il 27% della superficie asiatica, ed è attraversato da alcuni dei fiumi più lunghi del continente. Tra questi, spiccano il fiume Lena, il fiume Ob e il fiume Yenisei. Questi fiumi scorrono in direzione nord, dalle zone più temperate verso le coste ghiacciate dell'oceano Artico, attraversando migliaia di chilometri di tundra e foreste boreali.
Nonostante la loro lunghezza e la loro potenziale navigabilità, i fiumi artici sono ostacolati da un clima estremamente rigido. Le loro acque restano gelate per gran parte dell'anno, rendendo difficile qualsiasi attività economica o di trasporto. Durante i mesi primaverili, quando avviene il disgelo, si verificano spesso inondazioni catastrofiche poiché le acque del fiume nella parte meridionale si sciolgono prima delle sezioni più settentrionali, creando ingorghi di ghiaccio e acqua.
Uno dei fiumi più rappresentativi del versante artico è il fiume Lena, che si estende per oltre 4.400 chilometri, rendendolo uno dei dieci fiumi più lunghi al mondo. Nasce nei monti Bajkal, vicino al lago omonimo, e scorre verso nord attraverso la Siberia orientale, fino a sfociare nel Mare di Laptev, nell'Oceano Artico. Il Lena attraversa regioni scarsamente popolate, ma ricche di risorse naturali, come il carbone e il petrolio, rendendolo strategico per l'economia russa, anche se le sfide legate al clima estremo limitano lo sfruttamento di queste risorse.
Il fiume Yenisei, con i suoi 5.539 chilometri, è uno dei fiumi più lunghi del mondo e il maggiore della Siberia centrale. Nasce sui monti Saiani e scorre verso nord attraversando la taiga e la tundra fino a sfociare nel Mar di Kara. L’Yenisei è particolarmente importante per la produzione di energia idroelettrica: la diga di Krasnoyarsk e quella di Sayano-Shushenskaya sono tra le più grandi centrali idroelettriche del mondo.
Tra i fiumi più importanti che sfociano nell'Oceano Pacifico, due colossi dominano la Cina: lo Jang-tse (Yangtze) e lo Hoang-ho (Fiume Giallo). Questi fiumi non solo sono tra i più lunghi e importanti del continente, ma hanno anche plasmato la storia e la cultura della Cina per millenni.
Con i suoi 6.300 chilometri, il Jang-tse è il fiume più lungo dell'Asia e il terzo fiume più lungo del mondo, superato solo dal Nilo e dall'Amazzonia. Il suo bacino idrografico copre una vasta area della Cina centrale e meridionale, ospitando quasi un terzo della popolazione cinese. Il Jang-tse è una risorsa fondamentale per l'agricoltura, l'industria e i trasporti, con la sua valle che ospita alcune delle città più grandi e importanti del paese, come Shanghai, Chongqing e Wuhan.
Il fiume Jang-tse è noto anche per il progetto della Diga delle Tre Gole, una delle opere di ingegneria più imponenti del mondo. Questa diga, completata nel 2012, non solo genera energia idroelettrica per milioni di persone, ma ha anche contribuito a ridurre il rischio di inondazioni lungo il corso inferiore del fiume. Tuttavia, il progetto ha sollevato preoccupazioni ambientali e sociali, poiché ha provocato lo sfollamento di oltre un milione di persone e la distruzione di habitat naturali.
Il Fiume Giallo, o Hoang-ho, è il secondo fiume più lungo della Cina, con una lunghezza di circa 5.464 chilometri. Questo fiume ha un ruolo cruciale nella storia della Cina, tanto da essere spesso chiamato "la culla della civiltà cinese". Le sue acque, ricche di limo, hanno creato alcune delle pianure più fertili del mondo, ma allo stesso tempo il fiume è noto per le sue devastanti inondazioni, che nel corso dei secoli hanno causato milioni di morti.
Il limo trasportato dal Fiume Giallo conferisce alle sue acque il caratteristico colore giallo-marrone, e si deposita nelle pianure alluvionali, creando terreni estremamente fertili per l'agricoltura. Tuttavia, l'eccessivo accumulo di sedimenti ha anche alzato il letto del fiume, aumentando il rischio di inondazioni. Per questo motivo, nel corso della storia, sono stati costruiti numerosi argini e dighe per cercare di controllare le acque del fiume.
Il subcontinente indiano è attraversato da alcuni dei fiumi più importanti e iconici dell'Asia, come il Gange, il Brahmaputra e l'Indo. Questi fiumi non sono solo fonte di vita per milioni di persone, ma hanno anche un significato religioso e culturale profondo.
Il Gange è senza dubbio uno dei fiumi più importanti e venerati del mondo. Con una lunghezza di circa 2.525 chilometri, scorre dall'Himalaya fino al Golfo del Bengala, attraversando alcune delle regioni più popolate e fertili dell'India. Per la popolazione indiana, il Gange è molto più di un semplice fiume: è considerato sacro dagli indù, che credono che le sue acque abbiano il potere di purificare i peccati.
Tuttavia, il Gange è anche uno dei fiumi più inquinati al mondo, a causa delle numerose città e industrie che scaricano i loro rifiuti nelle sue acque. Negli ultimi anni, il governo indiano ha avviato diversi programmi per cercare di ripulire il fiume e ridurre l'inquinamento, ma il problema rimane grave.
Il Brahmaputra è uno dei fiumi più potenti dell'Asia, con una lunghezza di circa 2.900 chilometri. Nasce nel Tibet occidentale, dove è conosciuto come Tsangpo, e scorre attraverso il nord-est dell'India e il Bangladesh, prima di sfociare nel Golfo del Bengala. Il Brahmaputra è noto per le sue inondazioni devastanti durante la stagione monsonica, che distruggono vaste aree agricole e insediamenti umani, ma allo stesso tempo garantisce terreni fertili e acqua per l'irrigazione.
Il fiume Indo è uno dei più importanti del subcontinente indiano, con una lunghezza di circa 3.180 chilometri. Scorre attraverso il Pakistan e l'India, e il suo bacino è stato la culla di una delle prime grandi civiltà del mondo, la Civiltà della Valle dell'Indo. Ancora oggi, l'Indo è vitale per l'agricoltura e l'industria del Pakistan, ma come molti altri grandi fiumi asiatici, è soggetto a inquinamento e sfruttamento eccessivo.
L'Asia meridionale è bagnata dall'Oceano Indiano, e molti dei suoi fiumi più importanti sfociano in questo oceano, tra cui il Gange, il Brahmaputra e l'Indo. Questi fiumi formano alcune delle pianure alluvionali più fertili e densamente popolate del mondo.
Il fiume Mekong, con una lunghezza di circa 4.350 chilometri, è il fiume principale del sud-est asiatico. Nasce nell'altopiano tibetano e scorre attraverso Cina, Myanmar, Laos, Thailandia, Cambogia e Vietnam, prima di sfociare nel Mar Cinese Meridionale. Il Mekong è fondamentale per l'agricoltura e la pesca nella regione, ma è anche al centro di contese politiche legate alla costruzione di dighe e alla gestione delle risorse idriche.