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Con il termine Oceania si intende il complesso delle terre costituito dall'Australia e dalle isole disseminate nell'Oceano Pacifico tropicale, fatta esclusione dunque di quelle che, per motivi etnografici e fisici, si collegano all'Asia, e cioè le Curili, l'arcipelago del Giappone, le Filippine, Formosa, l'Indonesia. L'Australia da sola può rivendicare la denominazione di continente; grandi isole sono la Nuova Zelanda, la Nuova Guinea, la Tasmania; per il resto vi è un numero enorme di isole di piccole dimensioni, di natura vulcanica o corallina, divise in tre gruppi:
la Polinesia che comprende gli arcipelaghi orientali, dall'isola di Pasqua alla Caledonia alle Hawai alle Samoa, ecc, isole in gran parte dì origine vulcanica, coperte di vegetazione esuberante e abitate da una popolazione indigena più evoluta;
la Micronesia che comprende circa 1.500 isolotti e scogli, disposti in un ampio arco, che dalle Marianne giunge alle Ellice. Sono per la maggior parte isole di origine corallina, in quanto, poste nella fascia equatoriale, sono bagnate da acque calde che permettono la vita alle colonie di coralli. Numerosi gli atolli, a forma di anello, tra cui, nell'arcipelago delle Marshall, il famoso atollo di Bikini, sede di tanti esperimenti nucleari;
la Melanesia che comprende prevalentemente isole di origine vulcanica. Vi si distinguono alcuni grossi arcipelaghi (Bismarck, Salomone, Nuove Ebridi, ecc).
L'Oceania ha una superficie di kmq 8.970.000, pari al 6% circa delle terre emerse.
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L’Oceania è una regione straordinariamente varia dal punto di vista geografico e geologico. Dai vasti tavolati dell’Australia alle vette vulcaniche delle isole del Pacifico.
L’Australia è una delle terre più antiche del pianeta, con una morfologia che riflette questa storia millenaria. Il continente è caratterizzato da un vasto tavolato, prevalentemente uniforme, senza grandi rilievi o catene montuose di alta quota. Le montagne che si trovano lungo i suoi margini, come le Blue Mountains e le Great Dividing Range, raggiungono altezze modeste rispetto alle catene montuose di altre regioni del mondo. Questa conformazione conferisce all’Australia un carattere "tabulare" che ricorda l’Africa.
Al contrario dell’Australia, le isole di Nuova Guinea e Nuova Zelanda sono di formazione geologica più recente e presentano rilievi molto più elevati e accidentati. La Nuova Guinea ospita la cima più alta dell’Oceania, il monte Puncak Jaya, che raggiunge i 5030 metri di altitudine. Anche la Nuova Zelanda, con le sue Alpi meridionali, offre paesaggi montuosi e imponenti vette.
L’arcipelago della Melanesia è un’area vulcanicamente attiva, caratterizzata da archi insulari con catene parallele e frequenti fenomeni di vulcanismo, inclusi vulcani sottomarini. Questo dinamismo è dovuto alla posizione della Melanesia lungo l’arco vulcanico della Sonda, una delle aree più attive del pianeta in termini di attività vulcanica. Le isole della Melanesia hanno rilievi modellati sia da forze tettoniche che vulcaniche.
Nella Micronesia e nella Polinesia, i rilievi sono per lo più monti isolati, molti dei quali di origine vulcanica. Queste isole presentano montagne formatesi milioni di anni fa e, pur non raggiungendo le altezze dei rilievi melanesiani o della Nuova Guinea, hanno un fascino unico, con paesaggi modellati dalla natura vulcanica e spesso circondati da atolli e barriere coralline.
L’Oceania, una regione geografica dalle caratteristiche uniche, presenta una sorprendente varietà di ambienti idrografici che spaziano da aree desertiche a regioni umide e ricche di fiumi e laghi.
L’Australia è prevalentemente caratterizzata da un clima arido o semiarido, con scarse precipitazioni che rendono molte delle sue regioni desertiche o semidesertiche. A causa di questa scarsità d’acqua, vaste aree del continente non presentano deflussi idrici verso il mare e sono considerate zone areiche ed endoreiche. In queste aree, l’unica risorsa idrica significativa è rappresentata dalle falde freatiche, come quelle del Gran Bacino Artesiano, una riserva sotterranea di grande importanza per l’agricoltura e l’allevamento.
Nella zona sud-orientale del continente, dove le precipitazioni sono maggiori grazie agli alisei e alla presenza dei rilievi, si sviluppano alcuni importanti fiumi. Tra questi, il Darling si distingue come il fiume più lungo d’Australia, con una lunghezza di 2.720 km e un bacino di 910.000 km². Il Darling e i suoi affluenti rappresentano una risorsa preziosa per le attività agricole e zootecniche della regione, sebbene le sue acque siano soggette a variazioni stagionali.
A differenza dell’Australia, la Nuova Zelanda gode di un ambiente ricco d’acqua, in particolare nella South Island. Qui, i venti occidentali carichi d’umidità si condensano sulle cime delle Alpi neozelandesi, dando vita a fiumi brevi ma ricchi d’acqua, che scorrono rapidamente verso il mare. Molti di questi fiumi sono alimentati anche dai ghiacciai e dai nevai che si trovano in alta quota.
La South Island ospita numerosi piccoli laghi di origine glaciale, che offrono paesaggi spettacolari e contribuiscono all’ecosistema locale. Nella North Island, invece, l’attività vulcanica ha creato un ambiente unico, con sorgenti termali naturali e acque geotermiche.
Le maggiori isole della Melanesia, come la Papua Nuova Guinea, e le Hawaii possiedono reti idrografiche più o meno sviluppate, con fiumi che scorrono attraverso i paesaggi montuosi e le foreste pluviali. Grazie alla piovosità elevata e al terreno montagnoso, questi fiumi mantengono un flusso costante.
Nelle isole della Micronesia e della Polinesia, la disponibilità di acque superficiali è generalmente limitata a causa delle piccole dimensioni di molte isole. Tuttavia, queste isole dipendono fortemente dalle acque piovane e da riserve d’acqua sotterranee per il loro fabbisogno idrico. Anche se queste regioni non vantano fiumi o laghi di grande portata, la raccolta e conservazione dell’acqua è cruciale per la loro sostenibilità.
L’Oceania è una regione complessa dal punto di vista climatico, con climi che variano dall’arido al tropicale e temperato. Sebbene copra una vasta area geografica, l'Oceania presenta una gamma climatica relativamente limitata.
La maggior parte delle terre emerse dell’Oceania si trova nella zona intertropicale, dove prevale un clima tropicale umido, tipico delle piccole isole del Pacifico settentrionale. Questo clima si caratterizza per temperature uniformemente alte durante tutto l'anno e una piovosità accentuata. Le isole delle Caroline, Gilbert e Figi rientrano in questa zona, dove le precipitazioni sono abbondanti e le variazioni stagionali sono minime.
Le isole più vicine all’Equatore presentano un clima oceanico equatoriale, caratterizzato da temperature costanti e alte, ma mai eccessive, con una bassissima escursione termica annuale. Questa zona è ricca di piogge costanti, creando un ambiente favorevole a rigogliose foreste pluviali e una biodiversità straordinaria.
Le isole situate vicino ai Tropici, come le Marianne, le Hawaii e la Polinesia orientale, hanno temperature leggermente inferiori rispetto alle isole equatoriali. In queste aree, le temperature subiscono una leggera escursione annua, e le piogge sono meno copiose e concentrate soprattutto in una stagione specifica. Questo tipo di clima è definito come tropicale oceanico e rispecchia il modello climatico hawaiano o polinesiano.
L’Australia, situata nell’emisfero australe tra i 15° e i 45° di latitudine sud, presenta una gamma climatica che va dal tropicale nel nord al temperato nel sud.
Il nord dell’Australia è caratterizzato da un clima tropicale con una limitata escursione termica annuale. A Darwin, per esempio, la temperatura varia di soli 5°C durante l’anno, con medie di 25°C in luglio e 30°C in novembre. Le piogge sono abbondanti e concentrate soprattutto durante la stagione umida.
Il sud dell’Australia offre un clima più temperato, con temperature estive calde e inverni miti. La zona sud-occidentale, inclusa Perth, presenta un clima di tipo mediterraneo, con estati calde e secche e inverni umidi. Lo Stato di Victoria e la Tasmania, invece, godono di un clima temperato oceanico, caratterizzato da una maggiore uniformità di temperature durante l’anno e precipitazioni concentrate nei mesi invernali.
Il cuore dell’Australia, nella sezione centro-occidentale, è dominato da un clima desertico. Qui, l’aridità è estrema, con poche piogge concentrate nelle stagioni solstiziali a nord e cicloniche a sud. Le catene montuose orientali bloccano i venti monsonici umidi provenienti dal Pacifico, creando condizioni di siccità per vastissime aree.
La Nuova Zelanda, situata a sud del Tropico del Capricorno, ha un clima temperato oceanico su gran parte del territorio. Le estati sono generalmente calde, mentre gli inverni sono miti, con piogge che si concentrano nei mesi più freddi. La presenza delle Alpi neozelandesi influisce sul clima, causando un maggiore accumulo di piogge sul versante occidentale, esposto ai venti oceanici, e creando una separazione tra le regioni umide occidentali e quelle più asciutte orientali.
L’Oceania è una terra di meraviglie biologiche, in cui la flora e la fauna si sono evolute in modi estremamente originali. Questa regione vanta una biodiversità straordinaria, arricchita dal lungo isolamento geologico e dalla frammentazione territoriale delle sue isole.
La flora dell’Oceania è influenzata sia dalle regioni tropicali asiatiche e indomalesi che da elementi antartici e australiani. Questo mix di influenze ha prodotto ecosistemi unici, con una distribuzione di specie che varia a seconda delle isole e della loro altitudine.
Nelle regioni della Micronesia e Melanesia fino alle Hawaii e all’Australia settentrionale, la flora è simile a quella asiatica, con felci arboree, liane, bambù e orchidee, che conferiscono al paesaggio un aspetto tropicale e lussureggiante. Queste piante prosperano nelle foreste pluviali, creando un habitat ideale per numerose specie animali.
Nelle aree più meridionali dell’Australia e della Nuova Zelanda, troviamo invece piante endemiche tipiche dell’emisfero australe, come eucalipti, acacie e casuarine. Queste piante sono ben adattate a climi aridi o temperati e rappresentano simboli iconici dell’Oceania, con gli eucalipti che dominano il paesaggio australiano.
L’Oceania ospita anche numerose specie endemiche, ossia piante che non si trovano altrove, specialmente nelle isole più isolate. Tra le specie comuni in Oceania troviamo le araucarie, le mangrovie, gli alberi del pane e le palme di vari tipi, che crescono in base alla geografia e al clima delle diverse isole. Tuttavia, gli arcipelaghi più aridi, come le Marshall e le Gilbert, sono poveri di vegetazione, con specie più resistenti alla scarsità d’acqua.
L’isolamento geologico dell’Oceania ha permesso la sopravvivenza di specie animali antiche, spesso scomparse in altre parti del mondo. La fauna dell’Oceania è dominata da mammiferi marsupiali, uccelli esclusivi e una ricchissima avifauna.
L’Australia è celebre per i suoi marsupiali, come il canguro, il koala e l’opossum, che sono simboli del continente. Tra i mammiferi unici dell’Australia troviamo anche l’echidna e l’ornitorinco, creature primitive sopravvissute grazie all’isolamento del continente. L’Australia è priva di mammiferi superiori nativi (a eccezione di quelli importati successivamente dagli europei), ma è famosa per la sua biodiversità endemica e antica.
In Nuova Zelanda, l’avifauna si distingue per la presenza di specie uniche e antiche, come il kiwi e il takahe, uccelli incapaci di volare che rappresentano veri e propri "relitti biologici". Il paese ha perso il gigantesco moa, un altro uccello incapace di volare, ormai estinto. La fauna della Nuova Zelanda offre un affascinante esempio di evoluzione isolata, con specie che si sono sviluppate senza la competizione di mammiferi predatori.
La Nuova Guinea e le isole della Melanesia vantano una delle avifaune più ricche del mondo, con specie rare e variopinte che si sono adattate ai diversi ecosistemi isolani. Queste isole ospitano anche specie di cani selvatici, discendenti dai primi esemplari portati dall’Asia, che si sono adattati all’ambiente locale.
I mari dell’Oceania, soprattutto quelli interni e delimitati dalle barriere coralline, ospitano una spettacolare varietà di pesci e coralli. Le barriere coralline, tra cui la Grande Barriera Corallina australiana, rappresentano alcuni dei più impressionanti ecosistemi marini del pianeta, sebbene siano oggi minacciate dall’inquinamento e dal cambiamento climatico.