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Storia della Georgia
(Ex Repubblica sovietica)




La Georgia, situata tra Europa e Asia, è una nazione con una storia complessa. Sin dai tempi antichi, questo territorio è stato teatro di incontri tra diverse culture, popoli e imperi. Dalle antiche civiltà della Colchide e dell'Iberia fino ai turbolenti anni dell'indipendenza dall'Unione Sovietica, la storia della Georgia è un viaggio attraverso millenni di lotte, conquiste e rinascite.

Origini Antiche: La Colchide e l'Iberia

La storia della Georgia inizia nella preistoria, come attestano numerosi resti archeologici megalitici sparsi nel territorio. Le prime testimonianze scritte provengono dai Greci e dai Romani, che chiamavano la parte occidentale della Georgia "Colchide" e la parte orientale "Iberia". La Colchide è famosa nella mitologia greca come la terra del Vello d'oro, una leggenda che ha contribuito a far conoscere la regione nell'antichità. Queste prime civiltà georgiane erano organizzate in piccole entità statali e avevano sviluppato una cultura avanzata, influenzata dalle civiltà vicine.

La Fondazione del Regno di Georgia

Nel 265 d.C., il principe sasanide Mirian fondò il Regno di Georgia con capitale Mtskheta. Questo evento segnò l'inizio della formazione di una coscienza nazionale georgiana. Due secoli dopo, la capitale fu trasferita a Tbilisi, che divenne un importante centro politico e culturale. Sotto il regno di Mirian III, il Cristianesimo fu adottato come religione di stato, un passo fondamentale che legò la Georgia più strettamente all'Europa e la distinse dalle vicine potenze persiane e arabe.

Le Invasioni e le Lotte per l'Indipendenza

Nel corso dei secoli, la Georgia dovette affrontare numerose invasioni da parte di Arabi, Mongoli, Turchi e Persiani. Ogni incursione portò distruzione e sofferenza, ma contribuì anche a forgiare un'identità nazionale forte e resiliente. Durante il Medioevo, nonostante le continue minacce, la Georgia riuscì a prosperare economicamente e culturalmente.

Il Periodo Aureo: Apogeo della Cultura Georgiana

Tra la fine dell'XI secolo e l'inizio del XIII secolo, la Georgia attraversò il suo "periodo aureo". Questo periodo di splendore è spesso associato ai regni di Davide IV il Costruttore e della regina Tamar. Durante questo periodo, la Georgia consolidò la propria indipendenza e conobbe uno straordinario sviluppo materiale e culturale. L'architettura, la letteratura e le arti fiorirono, lasciando un'eredità che ancora oggi è celebrata. La Georgia medievale divenne un centro di cultura cristiana, noto per i suoi monasteri, le chiese e i palazzi che riflettevano una sintesi unica di influenze bizantine e orientali.

La Decadenza e la Divisione

A partire dal XIII secolo, la Georgia iniziò a subire una serie di devastanti invasioni da parte dei Mongoli, dei Turchi e dei Persiani. Questi attacchi segnano l'inizio di una lunga fase di declino per il regno georgiano. La Georgia fu costretta a riconoscere la supremazia delle potenze straniere, diventando un campo di battaglia tra imperi rivali. Nel tentativo di resistere a queste minacce, i re georgiani cercarono protezione dalla Russia, dichiarandosi vassalli dello zar. Tuttavia, questa alleanza non portò la stabilità sperata. Il paese rimase frammentato e diviso tra l'influenza persiana e turca.

L'Annessione all'Impero Russo

Nel 1801, il re georgiano di Kartli abdicò in favore dello zar Alessandro I di Russia, segnando l'inizio dell'annessione della Georgia all'Impero russo. Questa decisione fu accolta con sentimenti contrastanti: da un lato, offriva una certa protezione contro le minacce esterne; dall'altro, comportava la perdita della sovranità nazionale. La Georgia divenne così parte dell'impero zarista, un periodo che portò a profonde trasformazioni sociali, economiche e culturali. L'annessione comportò la russificazione forzata, con l'imposizione della lingua e della cultura russe, ma allo stesso tempo offrì una certa stabilità politica e un allentamento delle pressioni dalle potenze ottomane e persiane.

La Breve Indipendenza e l'Incorporazione nell'Unione Sovietica

Con la caduta degli zar nel 1917 e la Rivoluzione russa, la Georgia vide un'opportunità per ristabilire la propria indipendenza. Nel 1918 fu proclamata la Repubblica Democratica Georgiana. Questo breve periodo di indipendenza fu caratterizzato da sforzi per modernizzare il paese e consolidare le istituzioni democratiche. Tuttavia, nel 1921, la giovane repubblica fu invasa dall'Armata Rossa e annessa all'Unione Sovietica.

Durante l'era sovietica, la Georgia subì una serie di cambiamenti radicali. La collettivizzazione forzata dell'agricoltura, l'industrializzazione e la repressione delle identità nazionali cambiarono profondamente la società georgiana. Nonostante le difficoltà, la Georgia mantenne viva la propria identità culturale, alimentando sentimenti nazionalistici che sarebbero riemersi con forza negli ultimi decenni del XX secolo.

La Lotta per l'Indipendenza e il Collasso dell'URSS

Negli anni '80, i sentimenti nazionalistici in Georgia si intensificarono, diventando uno dei principali motori delle proteste contro il governo centrale sovietico. Nel 1989, la Georgia fu teatro di violente manifestazioni indipendentiste, culminate nel tragico massacro del 9 aprile 1989 a Tbilisi, quando le truppe sovietiche uccisero numerosi manifestanti. Questo evento divenne un simbolo della lotta per l'indipendenza della Georgia.

L'indipendenza fu finalmente proclamata il 9 aprile 1991, pochi mesi prima del crollo definitivo dell'Unione Sovietica. Tuttavia, il processo di costruzione della nuova repubblica georgiana fu tutt'altro che semplice. La Georgia fu immediatamente coinvolta in una serie di conflitti etnici e separatisti, in particolare nelle regioni dell'Ossezia del Sud e dell'Abkhazia. Queste regioni, a maggioranza etnica diversa da quella georgiana, cercarono di staccarsi dalla Georgia, alimentando un ciclo di violenza e instabilità che ancora oggi influenza la politica della regione.

Gli Anni Recenti: Sfide e Aspirazioni

Dopo l'indipendenza, la Georgia ha dovuto affrontare una serie di sfide, tra cui la ricostruzione economica, la lotta contro la corruzione e la gestione delle tensioni interne. Nonostante le difficoltà, la Georgia ha fatto notevoli progressi nella costruzione di istituzioni democratiche e nell'avvicinamento all'Occidente.

Negli anni 2000, la Rivoluzione delle Rose del 2003 portò a una nuova fase di riforme politiche ed economiche. Il nuovo governo adottò una serie di misure volte a modernizzare il paese, a combattere la corruzione e a promuovere la crescita economica. La Georgia ha cercato attivamente di rafforzare i legami con l'Unione Europea e la NATO, nonostante le tensioni persistenti con la Russia, che continuano a rappresentare una minaccia per la stabilità e l'integrità territoriale del paese.


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