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Storia di Israele




La storia di Israele è un viaggio che attraversa millenni di eventi, conflitti e cambiamenti geopolitici. Partendo dalle sue origini nell'antichità fino alla creazione dello Stato di Israele moderno, questa narrazione copre migrazioni, guerre, espulsioni e ritorni.


1. Le Origini Bibliche: Abramo e la Terra di Canaan

Le prime tracce storiche e religiose del popolo ebraico risalgono a circa 1800 anni prima di Cristo, quando Abramo, patriarca della Bibbia, guidò un gruppo di nomadi semiti dalla città di Ur in Mesopotamia verso la terra promessa di Canaan, oggi nota come Palestina e Israele. Questo evento segna l'inizio del legame tra gli ebrei e la regione mediorientale.

Abramo è una figura centrale nelle tradizioni ebraiche, cristiane e islamiche, e il viaggio verso Canaan ha dato vita al concetto della Terra Promessa, un territorio che sarebbe divenuto il fulcro dell’identità del popolo ebraico per millenni.


2. L’Esodo dall’Egitto e Mosè

Dopo l'arrivo in Canaan, il popolo ebraico affrontò periodi di prosperità e carestia. Durante una grave crisi alimentare, gli ebrei si spostarono in Egitto, dove rimasero per diversi secoli, inizialmente come ospiti, ma successivamente come schiavi. Questo periodo di schiavitù è descritto nel Libro dell'Esodo, uno dei testi centrali della Bibbia ebraica.

La figura che emerge come guida del popolo ebraico in questo periodo è Mosè, considerato il profeta più importante nella tradizione ebraica. Mosè condusse gli ebrei fuori dall'Egitto attraverso il deserto del Sinai, un'epica migrazione durata 40 anni. Durante questo periodo, secondo la narrazione biblica, Mosè ricevette le Tavole della Legge sul Monte Sinai, contenenti i Dieci Comandamenti, pilastri del monoteismo ebraico.

La liberazione degli ebrei dall'Egitto e il loro ritorno a Canaan simboleggiano l’importanza del ritorno alla Terra Promessa, un tema che riemergerà ciclicamente nella storia ebraica.


3. La Conquista di Canaan e l'Età dei Re

Dopo il lungo viaggio nel deserto, sotto la guida di leader militari come Giosuè, gli ebrei riuscirono a riconquistare la terra di Canaan. Durante questo periodo, i racconti biblici parlano delle guerre contro i popoli locali, come i Filistei, culminate con la formazione del Regno d'Israele.

Sotto i re Saul, Davide e Salomone, Israele divenne un potente regno. Davide, famoso per la sua vittoria contro il gigante Golia, è ricordato per aver stabilito Gerusalemme come capitale. Suo figlio Salomone, noto per la sua saggezza e le sue ricchezze, costruì il Tempio di Gerusalemme, che divenne il centro della vita religiosa ebraica.

Tuttavia, alla morte di Salomone, il regno si divise in due: il Regno di Israele a nord e il Regno di Giuda a sud. Questa divisione segnò l'inizio di un periodo di declino e di conflitti interni ed esterni.


4. La Conquista Assira e la Deportazione a Babilonia

Nel corso dei secoli, la crescente potenza degli imperi circostanti ebbe un forte impatto sugli ebrei. Nel 722 a.C., il Regno di Israele cadde sotto il dominio degli Assiri, mentre nel 586 a.C. il Regno di Giuda fu conquistato dai Babilonesi, che distrussero il primo Tempio di Gerusalemme e deportarono gran parte della popolazione a Babilonia.

Questo esilio a Babilonia, noto come la deportazione babilonese, durò circa 70 anni e segnò un momento di grande crisi per il popolo ebraico. Tuttavia, dopo la conquista di Babilonia da parte dei Persiani sotto Ciro il Grande, gli ebrei furono autorizzati a tornare nella loro terra natale e ricostruire il Tempio di Gerusalemme, un atto che segnò una nuova era di rinascita religiosa e culturale.


5. L'Ellenizzazione e la Dominazione Romana

Dopo il ritorno dall'esilio, Israele passò sotto il controllo di una serie di potenze straniere, inclusi i Persiani e, successivamente, gli imperi ellenistici successivi a Alessandro Magno. Durante questo periodo, la cultura ebraica fu fortemente influenzata dalla cultura greca, ma nonostante l’ellenizzazione, gli ebrei mantennero una certa autonomia culturale e religiosa.

La situazione cambiò radicalmente con l'arrivo dei Romani nel 64 a.C., quando Pompeo conquistò Gerusalemme. Nonostante iniziali periodi di relativa autonomia, la ribellione ebraica contro l'occupazione romana culminò nel 70 d.C., con la distruzione del Secondo Tempio da parte di Tito. Questo evento segnò l'inizio della diaspora ebraica, un esilio che avrebbe disperso il popolo ebraico in tutto il mondo.


6. La Diaspora e la Nascita del Sionismo

Per quasi 2000 anni, gli ebrei vissero sparsi per il mondo, mantenendo però una forte identità religiosa e culturale. Durante il XIX secolo, in risposta alle persecuzioni e ai pogrom che gli ebrei affrontavano in molte parti d'Europa, nacque il movimento sionista. Il sionismo, fondato da Theodor Herzl, proponeva il ritorno degli ebrei alla loro antica patria in Palestina e la creazione di uno Stato ebraico indipendente.

Il movimento sionista si intensificò alla fine del XIX secolo e trovò un sostegno sempre più ampio, soprattutto dopo l’Olocausto durante la Seconda Guerra Mondiale. La tragedia dell’Olocausto rafforzò l'urgenza di una patria ebraica sicura e autonoma, spingendo molte nazioni a sostenere il progetto sionista.


7. La Creazione dello Stato di Israele

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Palestina, che era sotto il controllo britannico, divenne il centro di tensioni sempre più intense tra la popolazione araba locale e gli immigrati ebrei. Con la fine del mandato britannico nel 1948, e dopo la decisione dell'ONU di dividere la Palestina in due Stati, uno arabo e uno ebraico, il 14 maggio 1948 venne dichiarata la nascita dello Stato di Israele.

Questa dichiarazione fu immediatamente seguita da un conflitto armato tra Israele e i paesi arabi vicini. La Guerra di Indipendenza di Israele si concluse con una vittoria israeliana, ma anche con la creazione di un enorme problema di rifugiati palestinesi, una questione che resta irrisolta ancora oggi.


8. Le Guerre Arabo-Israeliane

Negli anni successivi alla sua fondazione, Israele fu coinvolto in una serie di conflitti armati con i suoi vicini arabi. Tra questi, i più importanti furono:

  • La Guerra dei Sei Giorni nel 1967, in cui Israele conquistò il Sinai, la Cisgiordania e le Alture del Golan.
  • La Guerra del Kippur nel 1973, che, nonostante un attacco a sorpresa da parte di Egitto e Siria, vide nuovamente una vittoria israeliana.

Questi conflitti cambiarono radicalmente la geografia della regione e rafforzarono la posizione di Israele come una potenza militare.


9. Il Processo di Pace e le Sfide Moderne

Negli anni successivi, la diplomazia internazionale ha cercato di risolvere il conflitto arabo-israeliano. Gli Accordi di Camp David del 1979, mediati dagli Stati Uniti, portarono a un trattato di pace tra Israele ed Egitto, segnando un'importante svolta nella politica mediorientale.

Tuttavia, la questione palestinese rimane irrisolta. La Prima e Seconda Intifada, rivolte palestinesi contro l'occupazione israeliana nei territori della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, hanno evidenziato le tensioni continue. Nonostante gli accordi di pace e le trattative, il conflitto israelo-palestinese resta una delle questioni più complicate e irrisolte della politica mondiale.


10. Il Futuro di Israele

La storia di Israele è segnata da una continua lotta per l'indipendenza, la sicurezza e la sopravvivenza. La creazione dello Stato moderno è il culmine di secoli di speranze e sogni, ma il percorso verso una pace duratura nella regione rimane complesso.


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