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Storia del Pakistan




La storia del Pakistan è lunga e complessa, con radici che affondano nell'antica civiltà della valle dell'Indo, uno dei primi grandi centri urbani del mondo. Dal dominio di imperi antichi come i Maurya e i Gupta, fino alla fondazione dello Stato moderno nel 1947, il Pakistan è stato influenzato da molte culture e potenze.

Le Origini: La Civiltà della Valle dell'Indo

Le prime tracce di insediamenti umani nella regione che oggi è il Pakistan risalgono a circa 2500 a.C., con la nascita della civiltà della valle dell'Indo. Questa civiltà era una delle più avanzate del mondo antico, con grandi città come Harappa e Mohenjo-Daro che prosperavano grazie al commercio, all'arte e all'agricoltura. Gli abitanti della valle dell'Indo erano noti per la loro straordinaria abilità ingegneristica e per un sistema di scrittura ancora oggi non completamente decifrato.

Tuttavia, intorno al 1900 a.C., questa civiltà iniziò a declinare, probabilmente a causa di cambiamenti climatici e invasioni da parte di popolazioni nomadi. Questo periodo segnò la fine di una delle civiltà urbane più importanti del mondo antico.

L'Influenza degli Imperi Indiani e la Conversione all'Islam

Dopo la caduta della civiltà dell'Indo, la regione divenne parte degli imperi dell'India antica. L'Impero Magadha, i Maurya, i Kushan e i Gupta esercitarono tutti un certo grado di controllo su questo territorio, contribuendo a plasmare la cultura, la religione e l'economia della regione. Durante il regno dei Maurya, il grande imperatore Ashoka diffuse il buddhismo in gran parte dell'Asia meridionale, inclusa l'attuale area del Pakistan.

Con l'arrivo degli eserciti arabi nel VIII secolo, l'islam cominciò a diffondersi nella regione. Il conquistatore turco Mahmud di Ghazni, tra il 971 e il 1030, consolidò l'influenza islamica nella valle dell'Indo e nel Punjab, ponendo le basi per i successivi secoli di dominio musulmano. Da questo momento in poi, l'Islam divenne una parte integrante della storia e dell'identità culturale della regione.

Il Dominio Moghul e l'Influenza Britannica

Nel XVI secolo, l'Impero Moghul stabilì il proprio controllo sulla regione. Sotto i sovrani Moghul, come Akbar il Grande e Aurangzeb, la cultura e l'arte islamica prosperarono, con la costruzione di magnifici monumenti e palazzi. La fusione tra cultura islamica e indiana si rifletteva nella lingua, nella cucina e nelle tradizioni sociali.

Nel frattempo, l'influenza britannica cominciò a crescere. Con la sconfitta dei Moghul e la fine del loro regno nel XVIII secolo, la Compagnia delle Indie Orientali britannica acquisì gradualmente il controllo della regione. Nel 1858, dopo la Rivolta dei Sepoy, il subcontinente indiano passò sotto il dominio diretto della Corona britannica, segnando l'inizio di quasi un secolo di governo coloniale.

La Nascita del Movimento Nazionale e la Lega Musulmana

Mentre l'India sotto il dominio britannico lottava per l'indipendenza, la comunità musulmana, che costituiva una significativa minoranza nel subcontinente, cominciò a cercare una rappresentanza politica separata. Nel 1885 fu fondato il Partito del Congresso Indiano, il principale movimento indipendentista, ma ben presto le tensioni tra le comunità musulmane e indù iniziarono a crescere.

Nel 1906, fu creata la Lega Musulmana Panindiana per rappresentare gli interessi politici e culturali dei musulmani indiani. Questa organizzazione, guidata da figure come Muhammad Ali Jinnah, chiedeva maggiore autonomia per le comunità musulmane, temendo che in un'India indipendente dominata dagli indù, i musulmani sarebbero stati marginalizzati.

L'Idea della Partitione e l'Indipendenza del Pakistan

Negli anni '30, l'idea di dividere l'India britannica in due stati separati, uno per i musulmani e uno per gli indù, cominciò a prendere forma. Jinnah e la Lega Musulmana sostennero la creazione di un nuovo stato, il Pakistan, che avrebbe dovuto garantire i diritti e le libertà delle comunità musulmane.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Gran Bretagna, esausta dalle spese di guerra e desiderosa di mantenere l'influenza sulla regione, favorì l'idea della partizione. Il 14 agosto 1947, il Pakistan ottenne l'indipendenza, con Muhammad Ali Jinnah come suo primo governatore generale. Tuttavia, la nascita del Pakistan fu segnata da uno degli esodi di massa più grandi della storia. Milioni di musulmani lasciarono l'India per trasferirsi in Pakistan, mentre milioni di indù fecero il percorso inverso. Questo movimento causò violenze e atrocità su larga scala, con decine di migliaia di persone che persero la vita.

Le Sfide del Nuovo Stato

Il Pakistan indipendente era costituito da due regioni separate da oltre 2000 km: il Pakistan Occidentale (l'odierno Pakistan) e il Pakistan Orientale (oggi Bangladesh). Queste due regioni erano profondamente diverse in termini culturali, linguistici ed economici, rendendo difficile la creazione di un governo unificato.

Le tensioni interne tra il Pakistan Orientale e quello Occidentale portarono infine alla guerra civile del 1971, che culminò con l'indipendenza del Pakistan Orientale e la nascita del Bangladesh. Questa sconfitta segnò una grave crisi per il Pakistan, ma al contempo aprì la strada a riforme economiche e sociali.

Il Ruolo dell'Esercito e le Crisi Politiche

Il Pakistan ha avuto una storia travagliata in termini di governance, con frequenti interventi militari nella politica. Il primo colpo di stato avvenne nel 1958, quando il generale Muhammad Ayub Khan prese il controllo del governo e impose la legge marziale. Da allora, l'esercito ha giocato un ruolo dominante nella politica pakistana.

Nel 1977, il generale Zia ul-Haq prese il potere dopo un colpo di stato contro Zulfikar Ali Bhutto, leader del Partito Popolare Pakistano (PPP). Zia promosse una politica di islamizzazione del paese, introducendo leggi basate sulla sharia. Il suo governo fu segnato da tensioni interne e un forte sostegno agli Stati Uniti durante la guerra in Afghanistan contro l'Unione Sovietica.

La morte improvvisa di Zia nel 1988 in un incidente aereo aprì la strada a un breve ritorno alla democrazia, con Benazir Bhutto, figlia di Zulfikar Ali Bhutto, che divenne la prima donna primo ministro del Pakistan. Tuttavia, il paese ha continuato ad affrontare instabilità politica, con diversi colpi di stato, crisi economiche e tensioni etniche.

Il Pakistan Moderno: Sfide e Prospettive

Nel 1999, un altro colpo di stato militare portò al potere il generale Pervez Musharraf. Durante il suo governo, il Pakistan divenne un alleato chiave degli Stati Uniti nella guerra al terrorismo dopo gli attacchi dell'11 settembre 2001, ma il paese continuò a essere colpito da violenze interne e attacchi terroristici.

Nel 2008, dopo quasi un decennio di governo militare, il Pakistan è tornato alla democrazia con le elezioni politiche. Tuttavia, il paese continua a fronteggiare sfide significative, tra cui l'estremismo religioso ei conflitti regionali.


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