Articoli Sri Lanka
- Dati Generali
- Città
- Cosa vedere
- Economia
- Popoli
- Bandiera Sri Lanka
- Cartina Sri Lanka
- Risorse esterne
Loading...
La storia della Sri Lanka è una delle più affascinanti dell'Asia meridionale. Un'isola che ha visto l'incontro di civiltà, religioni e imperi, attraversata da secoli di migrazioni, invasioni e scambi commerciali. Attraverso millenni, la Sri Lanka ha mantenuto un ruolo centrale nelle dinamiche politiche e culturali della regione, dando vita a una ricca eredità storica che ancora oggi affascina studiosi e viaggiatori.
Le prime tracce di vita umana sull'isola risalgono al X millennio a.C., con le comunità Vedda che vivevano principalmente nella parte orientale della Sri Lanka. Queste popolazioni autoctone sono ritenute i primi abitanti dell'isola e, sebbene oggi siano molto ridotte, i loro discendenti conservano ancora tradizioni e usanze antiche.
Intorno al VI secolo a.C., l'isola vide l'arrivo dei singalesi, provenienti dal nord dell'India. Si trattava di un popolo ariano che portò con sé la lingua e la cultura indo-europea, gettando le basi per la civiltà singalese. Secondo la leggenda, l'arrivo di Vijaya, un principe esiliato dal regno di Lala, segnò l'inizio della civilizzazione singalese. Questo evento viene celebrato come l'inizio del regno singalese, che avrebbe dominato l'isola per secoli.
Uno dei momenti chiave nella storia della Sri Lanka fu la diffusione del Buddhismo. Nel III secolo a.C., durante il regno di Devanampiya Tissa, il monaco Mahinda, figlio dell'imperatore indiano Ashoka, introdusse il Buddhismo nell'isola. Da quel momento, il Buddhismo Theravada divenne la religione predominante, influenzando profondamente la cultura e la società singalese.
La capitale di Anuradhapura, fondata nel IV secolo a.C., divenne uno dei principali centri del Buddhismo in Asia, ospitando monasteri, templi e stupas monumentali. Il sito archeologico di Anuradhapura oggi è una testimonianza della grandezza culturale e spirituale di quell'epoca.
Nel corso dei secoli, l'isola divenne il teatro di conflitti tra i singalesi, che abitavano principalmente il sud e il centro, e i tamil, che provenivano dalla regione meridionale dell'India e si stabilirono nel nord dell'isola. Questa divisione etnica e culturale segnò profondamente la storia dell'isola, gettando le basi per conflitti futuri.
Già nel XII secolo, il regno tamil di Jaffna emerse come una potenza autonoma nel nord, mentre i regni singalesi di Kotte e Kandy dominarono il sud. Questa polarizzazione etnica e territoriale fu esacerbata dall'arrivo degli europei, che sfruttarono le divisioni interne per consolidare il loro controllo sull'isola.
Il XVI secolo segnò un'altra svolta importante nella storia della Sri Lanka con l'arrivo degli europei. I primi a stabilirsi furono i portoghesi, che sbarcarono sull'isola nel 1505. Il loro interesse era principalmente commerciale, ma col tempo cercarono di consolidare il loro controllo politico, approfittando delle rivalità tra i regni locali. I portoghesi dominarono la costa e introdussero il Cristianesimo, convertendo parte della popolazione.
Tuttavia, nel XVII secolo, i portoghesi furono rimpiazzati dagli olandesi, che riuscirono a conquistare gran parte dell'isola grazie a un'alleanza con il regno di Kandy. Gli olandesi dominarono l'isola per oltre un secolo, sviluppando il commercio delle spezie, in particolare la cannella, e rafforzando la loro influenza economica.
Nel 1796, l'isola passò sotto il controllo britannico, a seguito della decadenza del dominio olandese. La Gran Bretagna consolidò il proprio dominio su Ceylon (nome coloniale della Sri Lanka) nel 1802 con il trattato di Amiens, e nel 1815 conquistarono anche il regno di Kandy, ponendo fine all'ultima resistenza indigena.
Durante il periodo coloniale britannico, l'isola conobbe importanti trasformazioni economiche e sociali. I britannici svilupparono l'industria delle piantagioni, in particolare il tè, che divenne uno dei principali prodotti di esportazione della Sri Lanka. Furono inoltre introdotte importanti riforme amministrative e infrastrutturali, che modernizzarono il paese, seppur con un notevole impatto sulle comunità locali.
La dominazione britannica durò fino al 1948, quando la Sri Lanka ottenne l'indipendenza, diventando un membro del Commonwealth. Tuttavia, l'indipendenza non portò immediatamente la pace. Le tensioni etniche tra la maggioranza singalese e la minoranza tamil si acuirono, portando a un periodo di instabilità politica e conflitti sociali.
Uno degli eventi più traumatici nella storia moderna della Sri Lanka fu la guerra civile, scoppiata nel 1983 e durata fino al 2009. Le tensioni tra la maggioranza singalese e la minoranza tamil si intensificarono dopo l'indipendenza, quando il governo singalese introdusse politiche che discriminavano la popolazione tamil, escludendola dalle principali sfere del potere politico ed economico.
Nel 1976 fu fondato il gruppo militante delle Tigri Tamil (Liberation Tigers of Tamil Eelam, LTTE), che chiedeva la creazione di uno stato indipendente per i tamil nel nord e nell'est del paese. La guerra civile iniziò ufficialmente nel 1983, con un violento attacco delle Tigri Tamil contro le forze governative.
Il conflitto proseguì per decenni, causando decine di migliaia di morti e un'enorme distruzione. Solo nel 2009 il governo della Sri Lanka riuscì a sconfiggere definitivamente le Tigri Tamil, ponendo fine alla guerra civile. Tuttavia, le cicatrici del conflitto sono ancora evidenti nella società cingalese, con questioni legate alla riconciliazione e alla giustizia per le vittime del conflitto che rimangono irrisolte.
Nel 2004, la Sri Lanka fu colpita da uno dei più devastanti tsunami della storia, provocato da un terremoto sottomarino nell'Oceano Indiano. L'onda distrusse intere comunità lungo la costa orientale e meridionale, causando quasi 39.000 morti e lasciando milioni di persone senza casa. Questa tragedia naturale, avvenuta durante la guerra civile, aggravò ulteriormente le condizioni socioeconomiche del paese.