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Storia di Taiwan




Taiwan è un'isola con una storia che ha visto il passaggio di diverse potenze e culture, lasciando un ricco patrimonio di influenze cinesi, giapponesi ed europee. Dalla sua scoperta da parte degli occidentali, conosciuta col nome di Formosa, fino alla sua attuale condizione di entità politica separata ma contesa dalla Cina, la storia di Taiwan riflette la sua importanza geopolitica e culturale nella regione dell'Asia orientale.

Le Origini e il Dominio Cinese (III secolo - XVII secolo)

Taiwan era già conosciuta dai Cinesi durante la dinastia Han nel III secolo. Tuttavia, l'isola, abitata originariamente da popolazioni indigene, rimase per lungo tempo isolata rispetto al continente. Il dominio cinese non fu stabile né continuo in questi secoli, e Taiwan rimase in gran parte indipendente e sconosciuta agli stranieri.

Nel corso dei secoli, Taiwan fu più volte oggetto di tentativi di conquista da parte delle dinastie cinesi, soprattutto a causa della sua posizione strategica nel Mar Cinese Meridionale. Tuttavia, la vera integrazione di Taiwan nella sfera cinese iniziò solo nel XVII secolo, dopo una serie di eventi che avrebbero segnato l'isola per secoli.

L'Arrivo degli Occidentali: I Portoghesi e gli Olandesi

Taiwan fece la sua prima comparsa nelle cronache occidentali nel XVI secolo, quando i portoghesi sbarcarono sull'isola e le diedero il nome di Formosa, che significa "isola bella". Tuttavia, i portoghesi non stabilirono una presenza permanente, limitandosi a esplorazioni e occasionali scambi commerciali.

Nel XVII secolo, furono gli spagnoli e gli olandesi a cercare di stabilire una propria base su Taiwan. Gli spagnoli occuparono brevemente la parte settentrionale dell'isola, mentre gli olandesi controllavano la parte meridionale. La presenza europea fu però di breve durata: nel 1661, l'avventuriero cinese Koxinga, un sostenitore della deposta dinastia Ming, cacciò gli olandesi e stabilì sull'isola una base per i fedeli alla causa Ming contro la nuova dinastia Qing, che governava la Cina.

L'Influenza del Pirata Koxinga

Il ruolo di Koxinga (Zheng Chenggong) è centrale nella storia di Taiwan. Dopo la caduta della dinastia Ming nel 1644 e la successiva ascesa dei Qing, Koxinga cercò rifugio a Taiwan con le sue forze. L'isola divenne il principale baluardo dei lealisti Ming, ma questo governo autonomo durò solo fino al 1683, quando i Qing, ormai stabiliti sul trono cinese, annetterono formalmente Taiwan ai propri domini.

Per i successivi due secoli, Taiwan rimase una provincia dell'impero Qing. Tuttavia, l'isola rimase relativamente marginale rispetto agli affari cinesi fino alla fine del XIX secolo, quando le potenze occidentali iniziarono a interessarsi nuovamente alla regione.

Il Trattato di Tientsin e l'Apertura ai Contatti Occidentali

Nel 1858, con la firma del Trattato di Tientsin, Taiwan fu ufficialmente riaperta al commercio e alle missioni europee. Questo trattato fu il risultato della seconda guerra dell'oppio, che impose alla Cina una serie di concessioni territoriali e commerciali agli stati occidentali.

L’apertura di Taiwan agli scambi portò con sé un aumento dell’interesse delle potenze straniere, ma anche tensioni interne. Durante questo periodo, l'isola cominciò a svilupparsi maggiormente dal punto di vista economico, ma fu anche segnata da numerosi conflitti tra le popolazioni indigene e i coloni cinesi.

Il Dominio Giapponese (1895 - 1945)

Un'altra svolta significativa nella storia di Taiwan si verificò alla fine del XIX secolo, quando, a seguito della sconfitta della Cina nella prima guerra cino-giapponese (1894-1895), Taiwan fu ceduta al Giappone con il Trattato di Shimonoseki. Questo evento segnò l'inizio di un periodo di colonizzazione giapponese che durò cinquant'anni, fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Sotto il dominio giapponese, Taiwan subì profonde trasformazioni. I giapponesi introdussero numerose riforme, modernizzando le infrastrutture, sviluppando l'industria e migliorando il sistema educativo. Taiwan divenne una delle colonie più sviluppate del Giappone e servì come base militare e commerciale strategica, specialmente durante la Seconda Guerra Mondiale.

Durante il conflitto, l'isola divenne un obiettivo militare, e subì pesanti bombardamenti da parte delle forze statunitensi e cinesi. Con la fine della guerra e la resa del Giappone nel 1945, Taiwan tornò sotto il controllo cinese, ponendo fine a mezzo secolo di occupazione giapponese.

La Fuga del Kuomintang e la Creazione di Taiwan Moderna

Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, Taiwan divenne un rifugio per il governo nazionalista del Kuomintang (KMT) guidato da Chiang Kai-shek. Questo avvenne a seguito della guerra civile cinese, che vide la vittoria delle forze comuniste di Mao Zedong nel 1949. I nazionalisti, sconfitti sul continente, si rifugiarono a Taiwan, dove stabilirono un governo che si proclamava il legittimo rappresentante della Cina.

Sotto la protezione degli Stati Uniti, Taiwan fu riconosciuta dalla maggior parte delle nazioni occidentali come l'unico legittimo governo cinese, occupando persino il seggio permanente della Cina al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite fino al 1971. In quell'anno, il riconoscimento internazionale passò alla Repubblica Popolare Cinese, e Taiwan fu espulsa dall'ONU.

La Democratizzazione e la Crescita Economica (Anni '80 - '90)

Gli anni '80 e '90 segnarono un periodo cruciale per Taiwan, che passò da una dittatura a un sistema democratico. Nel 1986, la formazione del Partito Democratico Progressista (DPP) segnò l’inizio di una nuova era politica. Nel 1987 fu revocata la legge marziale, che era stata in vigore per quasi 40 anni, aprendo la strada a riforme democratiche.

Durante questi anni, Taiwan vide una rapida crescita economica, trasformandosi in una delle economie più dinamiche dell'Asia. L'isola divenne un importante centro per la produzione di elettronica e tecnologia, con aziende come TSMC (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company) che oggi rappresentano una parte vitale della catena di approvvigionamento globale.

I Rapporti con la Cina e la Situazione Attuale

La questione dei rapporti con la Cina continentale è rimasta al centro della politica taiwanese fino ad oggi. Mentre la Cina considera Taiwan una provincia ribelle, molti taiwanesi vedono l'isola come una nazione indipendente. Questo conflitto politico ha portato a numerose tensioni internazionali, con gli Stati Uniti che mantengono una posizione ambigua per cercare di mantenere buone relazioni con entrambe le parti.

Oggi, Taiwan è una democrazia, con una delle economie più avanzate del mondo. Sebbene la sua situazione geopolitica sia delicata, l'isola continua a prosperare e a svolgere un ruolo cruciale nel panorama economico e politico dell'Asia.


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