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Perugia, capoluogo dell’Umbria, sorge su colli appenninici che dominano la pianura umbra e la valle del Tevere. La sua storia millenaria è un intreccio di culture, guerre e rinascite che hanno lasciato un’impronta indelebile nel patrimonio culturale e architettonico della città.
Le radici di Perugia affondano nell’antichità, quando era una città degli Umbri, un antico popolo italico. Successivamente, nel VI secolo a.C., cadde sotto il dominio etrusco, diventando uno dei principali centri dell’Etruria. Le scoperte archeologiche di importanti bronzi confermano che l’area era abitata già in quell’epoca. Gli Etruschi fortificarono Perugia, lasciando in eredità le imponenti mura ciclopiche e numerose tombe che ancora oggi testimoniano la loro presenza.
Inizialmente ostile a Roma, Perugia alternò fasi di guerra e alleanza con la città eterna. L’episodio più celebre risale al 40 a.C., durante la guerra civile tra Antonio e Ottaviano (futuro Augusto). Lucio Antonio, fratello di Marco Antonio, si rifugiò a Perugia, che fu presto assediata e conquistata dalle legioni di Ottaviano.
Dopo la caduta, un cittadino, Cestio Macedonico, preferì incendiare la propria casa piuttosto che vederla saccheggiata. Questo gesto provocò un grande incendio che devastò la città. In seguito, Augusto decise di ricostruirla, ribattezzandola “Augusta Perusia”, segnando un periodo di rinascita e prosperità.
Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, Perugia fu travolta dalle invasioni barbariche. Nel 547, durante la guerra gotica, Totila, re degli Ostrogoti, conquistò e distrusse la città. Tuttavia, la sua posizione strategica garantì una rapida ricostruzione e la sua inclusione nel Ducato di Spoleto sotto il dominio bizantino.
Nel corso dell’XI secolo, Perugia divenne un potente comune medievale, raggiungendo una notevole supremazia in Umbria. La città intraprese guerre contro i comuni vicini, estendendo la sua influenza territoriale.
Tuttavia, le rivalità interne tra potenti famiglie nobili, come gli Oddi e i Baglioni, segnarono profondamente la storia della città. Questi conflitti portarono a sanguinosi episodi di vendette e intrighi, rendendo Perugia un centro turbolento ma culturalmente vivace.
Nel XIV e XV secolo, la città fu governata da vari signori, tra cui Biordo Michelotti, Gian Galeazzo Visconti e il celebre condottiero Braccio Fortebraccio da Montone. La sua morte, nel 1424, segnò l’inizio di una nuova fase di instabilità politica.
Le tensioni tra Perugia e lo Stato Pontificio culminarono nel 1540, quando Papa Paolo III sottomise definitivamente la città. Questo evento pose fine all’indipendenza politica di Perugia, che rimase sotto il controllo papale per oltre tre secoli.
Nel 1808, durante le campagne napoleoniche, Perugia fu occupata dalle truppe francesi e annessa temporaneamente al Regno d’Italia napoleonico. Tuttavia, dopo la caduta di Napoleone, tornò sotto il controllo dello Stato Pontificio nel 1815.
Nonostante la restaurazione, gli ideali di libertà e indipendenza continuavano a diffondersi tra i perugini, preparando il terreno per la successiva svolta storica.
Il 14 settembre 1860 segna una data cruciale nella storia di Perugia: i bersaglieri italiani entrarono in città, ponendo fine al dominio papale e sancendone l’annessione al Regno d’Italia.
Questo evento rappresentò il culmine di un lungo processo di risveglio politico e sociale che trasformò Perugia in una moderna città italiana, pronta a partecipare attivamente alla costruzione della nuova nazione.
VI secolo a.C.: Dominio etrusco e prime fortificazioni
40 a.C.: Assedio e distruzione romana durante le guerre civili
547 d.C.: Distruzione ad opera di Totila, re degli Ostrogoti
XI secolo: Perugia diventa libero comune e centro di potere in Umbria
1424: Morte di Braccio Fortebraccio e declino del potere locale
1540: Sottomissione alla Chiesa da parte di Papa Paolo III
1808: Occupazione napoleonica e annessione temporanea al Regno d’Italia napoleonico
1860: Annessione al Regno d’Italia con l’ingresso dei bersaglieri