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La storia dell'Angola è un racconto avvincente di esplorazione, colonizzazione, lotta per l'indipendenza e resilienza. Questo paese dell'Africa sud-occidentale ha vissuto secoli di cambiamenti tumultuosi, che hanno plasmato la sua identità moderna. Dalla scoperta da parte dei portoghesi fino alla lunga e dolorosa guerra civile, l'Angola ha affrontato molte sfide per arrivare alla pace e allo sviluppo odierno.
Nel XV secolo, i navigatori portoghesi iniziarono ad esplorare la costa africana, spinti dalla ricerca di nuove rotte commerciali e risorse. Nel 1575, fondarono la città di Luanda, che divenne rapidamente un importante centro commerciale e il principale porto dell'Angola. Questa città non solo servì come punto di scambio per le merci, ma divenne anche un fulcro del commercio atlantico degli schiavi.
Durante il periodo coloniale, l'Angola fu profondamente coinvolta nella tratta atlantica degli schiavi. Milioni di africani furono catturati e deportati nei territori americani, dove furono costretti a lavorare nelle piantagioni e nelle miniere. Questo commercio brutale ebbe un impatto devastante sulle comunità locali e segnò una delle pagine più oscure della storia dell'Angola.
Nel 1885, il Congresso di Berlino riconobbe formalmente il dominio portoghese sull'Angola, consolidando la posizione del Portogallo come potenza coloniale nella regione. Durante il XX secolo, tuttavia, emersero movimenti nazionalisti che iniziarono a sfidare il dominio coloniale. Tra questi, il Movimento Popolare di Liberazione dell'Angola (MPLA), la Frente Nacional de Libertação de Angola (FNLA) e l'União Nacional para a Independência Total de Angola (UNITA) furono i più significativi.
Negli anni '60 e '70, questi gruppi indipendentisti iniziarono a lottare attivamente contro il dominio portoghese. La loro lotta culminò nel 1975, quando il Portogallo, debilitato dalla Rivoluzione dei Garofani e dalle pressioni internazionali, si ritirò dall'Angola, che ottenne così l'indipendenza. Tuttavia, le rivalità tra MPLA, FNLA e UNITA portarono immediatamente a una guerra civile devastante.
La guerra civile angolana iniziò subito dopo l'indipendenza, nel 1975, e durò per quasi tre decenni. Il MPLA, sostenuto dall'Unione Sovietica e da Cuba, prese il controllo della capitale, Luanda. FNLA e UNITA, con il sostegno degli Stati Uniti e di alcuni paesi africani, continuarono la lotta contro il governo del MPLA. Questa guerra civile causò enormi sofferenze umane, distruzione e la morte di centinaia di migliaia di persone.
Nel 2002, l'Angola raggiunse finalmente una pace duratura con la morte di Jonas Savimbi, leader dell'UNITA. Da allora, il paese ha cercato di ricostruirsi e di sviluppare la sua economia. L'Angola ha un'economia fortemente dipendente dal settore petrolifero e minerario, che ha contribuito significativamente alla sua crescita economica. Tuttavia, il paese deve affrontare sfide significative, come la corruzione, la disuguaglianza economica e la necessità di diversificare la sua economia per ridurre la dipendenza dal petrolio.
Negli ultimi anni, l'Angola ha sperimentato cambiamenti politici e sociali significativi. Il governo ha intrapreso riforme per combattere la corruzione e promuovere la trasparenza, sebbene questi sforzi siano ancora in corso e incontrino resistenze. La società civile sta gradualmente diventando più attiva e influente, spingendo per un cambiamento positivo e una maggiore equità sociale.