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Burkina Faso Storia




Il Burkina Faso: Tra Eredità Imperiale e Cammino Verso l'Indipendenza

La storia del Burkina Faso, un paese dell'Africa occidentale, è una narrazione complessa e affascinante di resistenza, indipendenza e continua lotta per la democrazia. Questo paese, conosciuto come Alto Volta fino al 1984, vanta un'eredità che risale all'antico Impero dei Mossi, una confederazione di regni che dominò la regione dal XII al XIX secolo. La storia del Burkina Faso è una testimonianza della resilienza di un popolo che ha superato invasioni, colonizzazioni e molteplici sfide per affermare la propria identità e sovranità.

L'Impero dei Mossi

Origini e Struttura

L'Impero dei Mossi nacque nel XII secolo e si sviluppò come una potente confederazione di regni e principati, con i più importanti centri di potere situati a Yatenga, nel nord, e a Ouagadougou, nel sud. La struttura politica dell'impero era caratterizzata da una costituzione non scritta, ma ampiamente rispettata, che definiva i rapporti di potere, le regole di successione dinastica e il sistema amministrativo. Questa costituzione contribuì a mantenere una certa stabilità e coesione tra i vari regni e principati, permettendo all'impero di prosperare per secoli.

Apogeo e Decadenza

L'Impero dei Mossi raggiunse il suo apogeo nel XV secolo, quando riuscì a espandere e consolidare il proprio controllo su un vasto territorio. Tuttavia, la decadenza iniziò nel XIX secolo a causa di conflitti interni per la successione e l'interferenza crescente delle potenze europee. I francesi, gli inglesi e i tedeschi, attratti dalle risorse e dalla posizione strategica della regione, offrirono supporto alle varie fazioni in lotta, contribuendo ulteriormente alla disintegrazione dell'impero.

L'Occupazione Coloniale Francese

Conquista e Resistenza

Nel 1896, i francesi occuparono Yatenga e, nello stesso anno, riuscirono a prendere il controllo di Ouagadougou, precedendo gli inglesi. L'occupazione militare dell'Alto Volta da parte dei francesi fu completata tra il 1896 e il 1901, con la soppressione violenta di ogni tentativo di resistenza locale. Nel 1904, il territorio divenne parte della colonia francese dell'Alto Senegal-Niger.

Sfruttamento e Deportazioni

Durante la prima guerra mondiale, gli indigeni cercarono di sfruttare l'assenza dei francesi, impegnati nel conflitto europeo, per ribellarsi, ma furono brutalmente repressi. Dopo il 1919, l'Alto Volta fu organizzato come colonia separata, ma i francesi introdussero il lavoro forzato, deportando migliaia di indigeni nel Sudan francese (oggi Mali) per lavori di bonifica. Nel 1932, l'amministrazione francese divise l'Alto Volta tra Costa d'Avorio, Niger e Sudan francese, cancellando temporaneamente il territorio dalla carta geografica.

La Lotta per l'Indipendenza

Restaurazione e Autonomia

Durante la seconda guerra mondiale, la Francia utilizzò massicciamente la popolazione dell'Alto Volta per i lavori forzati nelle piantagioni delle altre colonie. Tuttavia, nel 1945, il mogh’naba Sagha IV, erede della dinastia degli imperatori mossi, iniziò un movimento per la restaurazione dello Stato voltaico. Nel 1947, la Francia ricostituì l'Alto Volta, cercando di allontanare la popolazione dai movimenti indipendentisti emergenti nella Costa d'Avorio. Nel 1958, l'Alto Volta ottenne l'autonomia all'interno della Comunità Francese e, nel 1960, divenne indipendente.

Prime Fasi Post-Indipendenza

Il 3 gennaio 1966, l'esercito assunse il potere, ma non instaurò una dittatura militare. Nel 1970, una nuova costituzione che ammetteva il pluripartitismo e garantiva le libertà politiche fu adottata. Tuttavia, una disastrosa siccità negli anni '70 creò instabilità politica, portando alla nascita della III Repubblica nel 1977, caratterizzata da multipartitismo limitato e sindacati attivi.

L'Era di Thomas Sankara

La Rivoluzione di Sankara

Nel 1983, il capitano Thomas Sankara prese il potere con un colpo di stato e ribattezzò il paese Burkina Faso, "terra degli uomini integri". Sankara intraprese una serie di riforme radicali ispirate al socialismo e al panafricanismo, mirate a combattere la povertà, l'analfabetismo, la corruzione e la dipendenza dall'Occidente. Promosse i diritti delle donne, la tutela dell'ambiente, la cooperazione regionale e la cultura nazionale. Tuttavia, il suo governo incontrò opposizione sia interna che esterna, con accuse di autoritarismo e violazione dei diritti umani.

Assassinio e Successo di Compaoré

Il 15 ottobre 1987, Sankara fu assassinato in un colpo di stato orchestrato dal suo ex-alleato Blaise Compaoré, che prese il potere e mise fine al progetto rivoluzionario di Sankara. Compaoré governò il Burkina Faso per 27 anni, modificando la costituzione per rimanere al potere e reprimendo le opposizioni. Il suo regime fu sostenuto dalla Francia e dagli Stati Uniti, ma non riuscì a risolvere i problemi sociali ed economici del paese.

Dalla Caduta di Compaoré ad Oggi

Proteste e Transizione

Nel 2014, quando Compaoré tentò di modificare nuovamente la costituzione per candidarsi a un quinto mandato, scoppiò una forte protesta popolare che lo costrinse a fuggire in Costa d'Avorio. Il potere fu assunto da un governo di transizione, guidato dal diplomatico Michel Kafando, che organizzò elezioni presidenziali e legislative nel 2015.

Elezioni e Sfide Recenti

Le elezioni del 2015 furono vinte da Roch Marc Christian Kaboré, che promise di rilanciare lo sviluppo economico e garantire la sicurezza del paese. Kaboré fu rieletto nel 2020, nonostante le critiche per la gestione della pandemia di Covid-19 e l'incapacità di fermare la violenza dei jihadisti, che ha provocato migliaia di morti e sfollati.


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