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Somalia Storia




La storia della Somalia è un complesso intreccio di influenze culturali, potenze coloniali e lotte per l'indipendenza. Situata sul Corno d'Africa, la Somalia ha attirato l'attenzione di imperi e stati per secoli.

Le Prime Influenze: L'Espansione dei Sultanati Arabi

Nel corso del Medioevo, la costa somala divenne un importante centro commerciale e culturale sotto l'influenza dei sultanati arabi. A partire dal IX secolo, i sultanati dello Yemen, dell'Oman e di Mascate iniziarono a estendere la loro influenza lungo la costa somala. L'introduzione dell'Islam in questa regione avvenne gradualmente, ma trasformò profondamente la società locale.

Questi sultanati non solo islamizzarono la regione, ma svilupparono anche una fiorente rete commerciale che collegava la Somalia alle principali rotte del commercio marittimo tra l'Africa, il Medio Oriente e l'Asia. Le città portuali come Mogadiscio e Zeila divennero nodi cruciali di scambio, prosperando grazie al commercio di spezie, incenso, avorio e schiavi.

La dominazione araba sulla costa somala non fu incontrastata. A partire dal XVI secolo, i portoghesi tentarono di prendere il controllo della regione per garantirsi l'accesso alle rotte commerciali verso l'India. Tuttavia, i sultanati arabi riuscirono a mantenere il loro dominio fino all'inizio del XIX secolo, quando il sultano di Zanzibar prese il controllo diretto della regione di Benadir nel 1804.

L'Interesse Europeo: La Contesa per il Corno d'Africa

La posizione strategica della Somalia attirò rapidamente l'interesse delle potenze coloniali europee. La Gran Bretagna fu la prima a muoversi, occupando Aden nel 1839, un importante porto sul Mar Rosso, e successivamente estendendo la sua influenza sulla Somalia settentrionale. Nel 1855, gli inglesi imposero un protettorato su Berbera, giustificando l'occupazione come una misura per proteggere la spedizione di Richard Burton e John Hanning Speke, che stavano esplorando il Corno d'Africa.

Nel frattempo, l'Egitto, sotto la guida di Isma'il Pascià, rivendicò il controllo della Somalia settentrionale, sfruttando il declino dell'impero ottomano. Tuttavia, con l'occupazione britannica dell'Egitto nel 1882, gli inglesi subentrarono anche nell'amministrazione delle regioni somale settentrionali, consolidando la loro presenza nel Corno d'Africa.

L'Arrivo dell'Italia: L'Era Coloniale Italiana

L'interesse dell'Italia per la Somalia emerse nel contesto della competizione coloniale europea del tardo XIX secolo. Nel 1889, l'Italia acquistò la regione di Benadir dal sultano di Zanzibar, avviando così la sua espansione coloniale nel Corno d'Africa. Tuttavia, la dominazione italiana incontrò immediatamente una forte resistenza da parte della popolazione locale.

Una delle figure più emblematiche della resistenza somala fu Mohammed Abdullah Hassan, noto agli inglesi come il "Mud Mullah" (Mullah pazzo). Hassan riuscì a mobilitare ampie fasce della popolazione somala contro l'occupazione coloniale, infliggendo gravi perdite sia agli inglesi sia agli italiani. La sua resistenza fu un segnale chiaro della determinazione dei somali a difendere la propria indipendenza.

Nel 1920, dopo anni di conflitti, la resistenza di Hassan fu infine sconfitta con un bombardamento aereo britannico sul suo quartier generale a Taleh, nella Somalia settentrionale. Questo evento segnò una svolta decisiva, permettendo agli inglesi e agli italiani di consolidare il loro controllo sulla regione.

Nel 1924, le frontiere tra il Somaliland britannico e la Somalia italiana furono definitivamente stabilite, con l'Inghilterra che cedette all'Italia la regione dell'Oltregiuba. Tuttavia, il confine rimase una fonte di tensioni per anni, soprattutto dopo l'occupazione italiana dell'Etiopia nel 1936, quando l'Italia annesse anche parte dell'Ogaden, una regione abitata da somali.

Il Secondo Dopoguerra e l'Amministrazione Fiduciaria

Durante la Seconda Guerra Mondiale, le truppe britanniche occuparono la Somalia italiana, mettendo fine al dominio coloniale italiano. Dopo la guerra, le Nazioni Unite intervennero per stabilire l'assetto politico della regione. Nel 1949, l'Assemblea Generale dell'ONU affidò all'Italia l'amministrazione fiduciaria dell'ex Somalia italiana per un periodo di dieci anni, con l'impegno di preparare il territorio all'indipendenza.

Questo periodo fu cruciale per lo sviluppo delle istituzioni politiche somale. L'Italia avviò una serie di riforme economiche e sociali, cercando di creare una classe dirigente locale in grado di governare il paese. Nel 1960, l'amministrazione fiduciaria giunse al termine e l'Italia concesse l'indipendenza alla Somalia. Lo stesso anno, il Somaliland britannico ottenne l'indipendenza e si unì all'ex Somalia italiana, creando la Repubblica Somala il 1° luglio 1960.

La Guerra dell'Ogaden e il Crollo del Regime di Siad Barre

La creazione della Repubblica Somala rappresentò un momento di speranza per la popolazione, ma ben presto emersero le difficoltà. Il sogno di una "Grande Somalia", che includesse tutte le regioni abitate da somali, portò a tensioni con i paesi vicini, in particolare con l'Etiopia. Queste tensioni culminarono nella guerra dell'Ogaden del 1977-1978.

Il conflitto, inizialmente favorevole alla Somalia sotto la guida di Siad Barre, si trasformò in una disfatta quando l'Unione Sovietica, fino ad allora alleata della Somalia, decise di sostenere l'Etiopia. La ritirata delle forze somale segnò l'inizio di un periodo di crisi politica ed economica che avrebbe portato al crollo del regime di Barre.

Nel 1991, dopo anni di lotte interne e di crescente insoddisfazione, il regime di Siad Barre crollò definitivamente. La caduta di Barre non segnò però l'inizio della pace, ma aprì un lungo periodo di anarchia e guerra civile.

Le Conseguenze: Anarchia e Guerra Civile

La caduta del regime di Siad Barre nel 1991 segnò l'inizio di un periodo di instabilità che continua ancora oggi. La Somalia, priva di un governo centrale forte, sprofondò nel caos, con diverse fazioni armate che lottavano per il controllo del territorio. Le divisioni claniche, esacerbate dall'eredità coloniale, contribuirono a rendere il conflitto ancora più complesso e difficile da risolvere.

Negli anni successivi, la Somalia divenne sinonimo di fallimento statale, con una serie di tentativi di ricostruzione falliti. La comunità internazionale ha cercato ripetutamente di stabilizzare il paese, con missioni di pace e interventi umanitari, ma i risultati sono stati limitati.

Nel corso degli anni 2000, l'ascesa di gruppi estremisti come al-Shabaab ha ulteriormente complicato la situazione, trasformando la Somalia in uno dei fronti principali della lotta al terrorismo globale. Nonostante alcuni progressi, la situazione rimane critica, con milioni di somali sfollati e una popolazione che continua a soffrire a causa della guerra, della povertà e delle carestie ricorrenti.


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