You are using an outdated browser. For a faster, safer browsing experience, upgrade for free today.

Loading...


Sudan Storia




La storia del Sudan è un affascinante racconto di civiltà antiche, conquiste imperiali, lotte religiose e movimenti per l'indipendenza. Questo vasto territorio, che si estende tra il deserto del Sahara e la fertile valle del Nilo, è stato un crocevia di culture e popoli che hanno plasmato il suo complesso tessuto sociale e politico. Dall'antico regno di Nubia fino alla recente secessione del Sud Sudan, ogni epoca ha lasciato un'impronta indelebile sulla storia di questo paese.

Le Origini: La Nubia e l'Influenza Egizia

Il Sudan ha radici profonde che risalgono all'antico regno di Nubia, una delle prime grandi civiltà africane. Situata lungo il Nilo, la Nubia era famosa per le sue ricchezze minerarie, in particolare l'oro, e per la sua potente flotta mercantile. Questo regno antico, che si estendeva dall'attuale Sudan settentrionale fino alla parte meridionale dell'Egitto, era fortemente influenzato dalla vicina civiltà egizia.

La Nubia divenne un importante centro di commercio e cultura, interagendo costantemente con l'Egitto faraonico. Durante il periodo del Nuovo Regno egizio (circa 1550-1070 a.C.), i faraoni egiziani controllavano gran parte della Nubia, sfruttando le sue risorse naturali e integrando le sue élite nella struttura amministrativa egizia. Tuttavia, la Nubia mantenne una forte identità culturale, testimoniata dai numerosi monumenti, templi e piramidi che si trovano ancora oggi a Meroe, la capitale del regno nubiano di Kush, che prosperò dopo il declino dell'influenza egizia.

L'Ascesa dell'Islam e il Regno dei Fung

Con l'espansione dell'Islam nel VII secolo, il Sudan divenne progressivamente islamizzato, soprattutto nelle regioni settentrionali. Tuttavia, fu solo nel XVI secolo che emerse una forza unificante sotto il regno dei Fung. Questo regno musulmano, con capitale a Sennar, riuscì a consolidare il potere su gran parte del Sudan centrale e orientale, sottomettendo vari stati tribali e pagani, tra cui i regni di Darfur e Kordofan.

Il regno dei Fung rappresentò un periodo di stabilità relativa, durante il quale l'Islam si radicò profondamente nella società sudanese, influenzando le istituzioni politiche, sociali e culturali. Tuttavia, questa unità non era destinata a durare: a partire dal XVIII secolo, il regno dei Fung iniziò a declinare, indebolito da conflitti interni e dalla crescente pressione esterna, soprattutto da parte dell'Egitto ottomano.

Il Periodo Coloniale: Dominazione Anglo-Egiziana e Resistenza

Il XIX secolo segnò una svolta nella storia del Sudan con l'invasione da parte di Mehemet Ali, viceré d'Egitto sotto l'Impero Ottomano. L'occupazione egiziana, iniziata nel 1821, portò alla fondazione della città di Khartum nel 1823, che divenne presto il centro amministrativo del Sudan. Sotto la dominazione egiziana, il paese fu trasformato in una risorsa economica per il Cairo, con un particolare interesse per l'agricoltura e il commercio degli schiavi.

Questa fase storica fu caratterizzata da una forte resistenza locale, culminata con la rivolta mahdista nel 1881, guidata da Muhammad Ahmad, autoproclamatosi Mahdi (il "guidato" in arabo). Il movimento mahdista riuscì a sconfiggere le forze anglo-egiziane e a stabilire un proprio stato indipendente con capitale a Omdurman. Tuttavia, il dominio mahdista durò poco: nel 1898, le truppe britanniche, sotto il comando del generale Herbert Kitchener, sconfissero definitivamente i mahdisti nella battaglia di Omdurman, ristabilendo il controllo anglo-egiziano sul Sudan.

Il successivo "Condominio Anglo-Egiziano" (1899-1956) fu, di fatto, una dominazione britannica, durante la quale il Sudan fu amministrato secondo il principio del "indirect rule". Questo sistema prevedeva che i capi tribali locali mantenessero una certa autonomia, mentre gli inglesi si concentravano sullo sfruttamento delle risorse economiche del paese, in particolare nel settore agricolo.

L'Indipendenza e le Guerre Civili

Il processo di decolonizzazione del Sudan ebbe inizio alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando i movimenti nazionalisti locali iniziarono a crescere in forza e organizzazione. Dopo anni di trattative e tensioni, il Sudan ottenne l'indipendenza il 1° gennaio 1956, diventando il primo paese dell'Africa subsahariana a staccarsi dal dominio coloniale.

Tuttavia, l'indipendenza non portò la pace. Le tensioni tra il nord, prevalentemente arabo e musulmano, e il sud, a maggioranza cristiana e animista, esplosero quasi immediatamente. La prima guerra civile sudanese (1955-1972) fu una lunga e sanguinosa lotta che culminò con l'Accordo di Addis Abeba del 1972, che garantì al Sud Sudan una certa autonomia.

Questa fragile pace durò solo fino agli anni '80, quando il governo centrale di Khartum tentò di imporre la legge islamica su tutto il paese, provocando la rinascita della guerriglia nel sud. La seconda guerra civile sudanese (1983-2005) fu ancora più devastante, causando milioni di morti e sfollati. La guerra si concluse con l'Accordo di Pace Globale (CPA) del 2005, che pose le basi per il referendum del 2011, attraverso il quale il Sud Sudan ottenne l'indipendenza, separandosi dal Sudan e creando il paese più giovane del mondo.

Il Sudan Contemporaneo: Sfide e Prospettive

Il Sudan del XXI secolo continua a essere segnato da profonde divisioni interne e da sfide socio-economiche. La perdita del Sud Sudan, ricco di risorse petrolifere, ha aggravato le difficoltà economiche del paese, già afflitto da decenni di guerre e cattiva gestione. A queste si aggiungono le tensioni nel Darfur, dove un conflitto etnico e politico scoppiato nel 2003 ha causato una crisi umanitaria di enormi proporzioni.

Nel 2019, una nuova fase storica si è aperta con la deposizione del presidente Omar al-Bashir, al potere dal 1989. Questo evento ha dato avvio a una transizione politica verso un governo civile, sostenuta da ampie proteste popolari e dalla comunità internazionale. Tuttavia, il futuro del Sudan rimane incerto, con molti interrogativi ancora aperti sulla stabilità politica, la coesione nazionale e lo sviluppo economico.


Pubblicità