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Portogallo storia




Storia e Espansionismo del Portogallo: Dalle Origini alla Scoperta del Nuovo Mondo.


Dall'Era Celtica alla Dominazione Romana e Barbarica

Il Portogallo, noto per la sua indomita popolazione celtica, iniziò a essere rilevante storicamente con le prime colonizzazioni fenicie lungo le sue coste. Questi coraggiosi Celti, guidati dall'eroico Viriato, dimostrarono una notevole resistenza contro le forze romane, segnando l'inizio di una lunga storia di conquiste e resistenze.Con la conquista romana, il Portogallo godette di un lungo periodo di prosperità pacifica durato quasi seicento anni. Tuttavia, questo stato di tranquillità fu interrotto dall'arrivo dei barbari Alani nel 409, seguiti da Svevi, Visigoti e infine dai Mori nel V secolo, dopo la battaglia di Jerez de la Frontera. Questi eventi segnarono l'inizio di una lunga lotta per la sovranità della regione.

L'Influenza della Dinastia Borgognona e l'Ascesa di Portucalia

Durante il periodo di dominazione moresca, i re cristiani, rifugiatisi nelle Asturie, iniziarono il processo noto come Reconquista, estendendo gradualmente il loro controllo fino a Lisbona nel 953 e dando vita al termine Portucalia. Quest'area, che inizialmente copriva solo la zona attorno a Porto, si espanse successivamente fino a comprendere il territorio tra il Minho e il Tago. Il controllo di Portucalia fu affidato da Alfonso VI di Castiglia al genero Enrico di Borgogna nel 1100, inaugurando un'era di significativa espansione e consolidamento sotto la dinastia borgognona. Questo periodo vide un intenso sforzo bellico contro i Mori, culminato nella battaglia di Las Navas de Tolosa nel 1212 e nella successiva espansione fino all'Algarve.

L'Epoca delle Scoperte e il Contributo Italiano

Con l'ascesa al potere della dinastia degli Aviz nel 1385, il Portogallo inaugurò una fase di straordinaria avventura marittima. Sotto il regno di Giovanni I il Grande, il paese rafforzò la sua indipendenza dalle pretese castigliane e iniziò un'epoca di esplorazioni che portò alla scoperta di Madera, delle Azzorre e all'esplorazione delle coste africane. Questo periodo fu caratterizzato dall'impegno di figure come Enrico il Navigatore e dalle prime imprese marittime che cambiarono il corso della storia europea. Nel tardo XV secolo, il Portogallo perseguì con vigore la ricerca di una via marittima verso le Indie orientali, culminata con il superamento del Capo delle Tempeste da parte di Bartolomeo Diaz nel 1487. Anche marinai italiani come Antoniotto Usodimare e Alvise Ca’ da Mosto giocarono un ruolo cruciale in queste imprese, esplorando le foci del Senegal e del Gambia. Questo fervore esplorativo distolse però il Portogallo dalle potenzialità dell'Atlantico e del Nuovo Mondo che si sarebbero rivelate fondamentali per l'Europa nei secoli successivi.


L'Era delle Esplorazioni: Da Colombo all'indipendenza del Portogallo

La Visione di Colombo e l'Impero Spagnolo

Cristoforo Colombo, dopo esser stato rifiutato dal Portogallo, convinse i monarchi di Castiglia a finanziare la sua spedizione nel 1492. Con il successivo approdo nelle Americhe, Colombo aprì per la Spagna la strada verso un nuovo impero, mentre il Portogallo si vide sfuggire l'opportunità di dominare il Nuovo Mondo, che inizialmente credevano fosse l'India. Questo errore di valutazione costrinse il Portogallo e la Spagna a negoziare una divisione dei mari, con il Papa Alessandro VI che ratificò gli accordi di Tordesillas nel 1494, stabilendo una linea di demarcazione che assegnava l'emisfero occidentale alla Spagna e quello orientale al Portogallo.

L'Epopea Portoghese e la Conquista dell'Oriente

Il Portogallo, continuando la sua esplorazione lungo l'Africa, raggiunse l'India con Vasco de Gama nel 1498, stabilendo la tanto desiderata rotta delle spezie. Successivamente, con la conquista di luoghi chiave come Goa, Malacca, e le isole della Sonda, i portoghesi interruppero il monopolio commerciale arabo, trasformando Lisbona nel fulcro del commercio europeo con l'Oriente. Durante il regno di Manuel I, il Portogallo non solo prosperò economicamente ma fiorì anche culturalmente, entrando in un'età d'oro linguistica e architettonica.

Declino e Caduta sotto il Giogo Spagnolo

L'ascesa del Portogallo ebbe una brusca interruzione nel 1580, quando Filippo II di Spagna approfittò dell'instabilità interna per unificare la penisola iberica sotto la corona spagnola. Questa occupazione durò sessanta anni, durante i quali il Portogallo subì gravi danni economici e culturali, perdendo il controllo di molte delle sue colonie orientali a favore degli Olandesi. La situazione si aggravò ulteriormente quando il Portogallo perse Bombay a favore degli Inglesi, ma nel 1640 riuscì a riguadagnare l'indipendenza con la restaurazione della casa di Braganza.

Il Rinascimento Portoghese e le Riforme del Pombal

Il XVIII secolo vide il Portogallo riconquistare gradualmente il suo prestigio. Sotto il governo del Marchese di Pombal, il paese implementò numerose riforme mirate al rafforzamento economico e sociale. Il Pombal, in particolare, è ricordato per aver espulso i Gesuiti nel 1759, segnando l'inizio di un periodo di ostilità verso l'ordine di S. Ignazio in Europa. Un altro evento significativo fu il terremoto del 1755, che devastò Lisbona, simbolizzando forse la resilienza portoghese di fronte alle avversità.

Dalle Guerre Napoleoniche alla Rivoluzione dei Garofani: La Storia Moderna del Portogallo

Influenza Napoleonica e la Fuga in Brasile

La Rivoluzione Francese ebbe un impatto diretto sul Portogallo, un alleato dell'Inghilterra, portando all'invasione del paese da parte delle truppe napoleoniche nel 1807. Questo evento costrinse la famiglia reale portoghese a rifugiarsi in Brasile, mentre il Portogallo rimaneva sotto il controllo militare francese fino alla liberazione ad opera degli Inglesi nel 1822.

Ritorno del Re e Perdita del Brasile

Con il ritorno di Giovanni VI in Portogallo, il paese si trovò ad affrontare una significativa perdita territoriale con la dichiarazione d'indipendenza del Brasile nel 1822, guidata da Pedro I, figlio di Giovanni. Questo evento ridusse il Portogallo ai suoi attuali confini territoriali e aprì una nuova era di instabilità politica interna caratterizzata da lotte tra fazioni liberali e conservatrici.

Tra Costituzione e Conflitti Dinastici

Giovanni VI cercò di modernizzare il Portogallo introducendo una Costituzione, ma questo periodo fu segnato da intensi disordini politici, complicati ulteriormente dalle intricate questioni dinastiche relative alle pretese al trono. Nonostante le sfide, la regina Maria II da Gloria riuscì a stabilizzare il paese tra il 1834 e il 1853, periodo durante il quale il Portogallo perseguì una serie di riforme prudenti.

Declino della Monarchia e l'Ascesa della Repubblica

L'era della monarchia portoghese si avvicinò al suo termine con il regno di Carlos I, il cui tentativo di restaurare l'assolutismo si concluse tragicamente con la sua morte nel 1908. Il suo figlio, Manuel II, regnò per soli tre anni prima che la monarchia fosse abolita a favore della repubblica nel 1911.

Il Portogallo nel XX Secolo: Guerre e Dittatura

Dopo un breve periodo di partecipazione alla Prima Guerra Mondiale, il Portogallo cadde sotto regimi autoritari, culminati nella lunga dittatura di Antonio de Oliveira Salazar, iniziata nel 1932. Sotto Salazar, il Portogallo sperimentò una repressione delle libertà civili e politiche e una politica estera focalizzata sull'esercizio del controllo sulle ultime colonie africane, tra cui Angola, Mozambico e Guinea Bissau.

Rivoluzione dei Garofani e la Fine della Dittatura

Il periodo autoritario si concluse con la Rivoluzione dei Garofani nel 1974, un colpo di stato militare che rovesciò il regime di Salazar, segnando una svolta significativa verso il recupero della democrazia e l'indipendenza delle colonie africane.


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