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Marocco storia




Il Marocco, un paese affascinante situato all'incrocio tra Africa e Europa, ha una storia che abbraccia millenni. La sua posizione strategica ha attratto numerose civiltà e potenze nel corso dei secoli, dalla colonizzazione fenicia fino al periodo moderno sotto il protettorato francese e spagnolo. Ogni epoca ha lasciato un’impronta indelebile sulla cultura, sulla società e sull'identità del Marocco, contribuendo a creare un mosaico unico di tradizioni e influenze che perdura ancora oggi.

Le Prime Civilizzazioni: Fenici e Romani

L'Era Fenicia

Le prime tracce di civiltà sul territorio dell’attuale Marocco risalgono all'epoca fenicia. I Fenici, abili marinai e commercianti provenienti dall'odierno Libano, stabilirono numerose colonie lungo la costa mediterranea e atlantica del Marocco intorno al XII secolo a.C. Tra le più importanti vi fu la città di Lixus, vicino all'attuale Larache, che fungeva da importante centro di commercio e scambio culturale tra le popolazioni locali e il mondo mediterraneo.

Il Periodo Romano

Dopo i Fenici, i Romani presero il controllo del Marocco durante il I secolo a.C., stabilendo la provincia di Mauretania Tingitana. Sotto il dominio romano, il paese conobbe un periodo di relativa prosperità, con lo sviluppo di città come Volubilis, che divenne un importante centro agricolo e commerciale. Volubilis è oggi uno dei più importanti siti archeologici del Marocco, testimonianza della presenza romana e del loro impatto sulla regione. Tuttavia, la distanza dal centro dell'Impero e le pressioni delle tribù berbere locali resero difficile il mantenimento del controllo romano, che si indebolì progressivamente fino al ritiro definitivo nel V secolo d.C.

L'Arrivo degli Arabi e la Diffusione dell'Islam

La Conquista Araba

La vera svolta nella storia del Marocco avvenne con l'arrivo degli Arabi alla fine del VII secolo. Guidati da Uqba ibn Nafi, gli eserciti arabi iniziarono la loro espansione verso ovest, portando con sé l'Islam, che presto divenne un fattore unificante per le popolazioni berbere della regione. La conversione all'Islam non fu immediata né totale; fu piuttosto un processo graduale che vide anche momenti di resistenza e ribellione da parte delle tribù locali, desiderose di mantenere la loro autonomia e tradizioni.

La Fondazione delle Prime Dinastie Islamiche

Con il consolidamento dell'Islam, emersero nel Marocco le prime dinastie islamiche indigene. La più significativa tra queste fu la dinastia Idriside, fondata da Idris I, un discendente del profeta Maometto, che fuggì dal Medio Oriente e trovò rifugio tra i Berberi nel nord del Marocco. Idris I fu accolto calorosamente e nel 788 d.C. fondò la città di Fès, che divenne presto un importante centro religioso e culturale. La dinastia Idriside è considerata la fondatrice del primo stato marocchino indipendente.

Le Grandi Dinastie Berbere: Almoravidi, Almohadi e Marinidi

Gli Almoravidi

Nel corso del tempo, emersero dinastie berbere che avrebbero giocato un ruolo cruciale nella storia del Marocco e del Nord Africa. La dinastia degli Almoravidi, originaria del Sahara, salì al potere nel XI secolo e riuscì a unificare gran parte del Marocco, estendendo il proprio dominio fino all'Andalusia in Spagna. Gli Almoravidi furono noti per la loro rigida adesione all'Islam sunnita e per aver creato un impero basato sulla giustizia e la fede religiosa. Durante il loro regno, Marrakech fu fondata e divenne la capitale del loro impero.

Gli Almohadi

Tuttavia, il regno degli Almoravidi fu di breve durata, poiché furono sconfitti dagli Almohadi, un'altra dinastia berbera proveniente dalle montagne dell'Atlante. Gli Almohadi, sotto la guida di Ibn Tumart e del suo successore Abd al-Mu'min, imposero una versione ancora più rigorosa dell'Islam e riuscirono a costruire un impero ancora più vasto che comprendeva non solo il Marocco, ma anche gran parte dell'odierna Algeria, Tunisia, Libia e Spagna musulmana. Sotto il loro dominio, il Marocco conobbe un periodo di grande fioritura culturale, con lo sviluppo di una raffinata architettura islamica e di un'economia fiorente basata sul commercio e l'artigianato.

I Marinidi

Dopo il declino degli Almohadi, i Marinidi presero il controllo del Marocco nel XIII secolo. Sebbene non riuscirono a mantenere lo stesso livello di potenza dei loro predecessori, i Marinidi furono i primi a governare un Marocco stabilmente all'interno dei suoi confini attuali. Furono anche noti per aver patrocinato le arti e la cultura, contribuendo alla costruzione di splendidi edifici, scuole coraniche e moschee che arricchirono ulteriormente il patrimonio culturale del paese. Tuttavia, il loro regno fu segnato anche da una crescente debolezza interna, con vani tentativi di espansione in Spagna e difficoltà nel mantenere il controllo sulle tribù berbere ribelli.

Il Periodo dei Sceriffi e l’Influenza Europea

Il Governo degli Sceriffi e la Resistenza alla Cristianizzazione

A partire dal XV secolo, il Marocco entrò in una nuova fase della sua storia, caratterizzata dall'ascesa delle dinastie sceriffali, che rivendicavano una discendenza diretta dal profeta Maometto. Questi nuovi governanti riuscirono a unificare il paese e a resistere all'influenza crescente delle potenze europee, che avevano iniziato a colonizzare gran parte del Nord Africa. Gli Sceriffi Sa'diani, in particolare, respinsero i tentativi portoghesi di espandere il loro controllo sul Marocco, culminati nella famosa Battaglia di Alcazarquivir del 1578, in cui il sultano marocchino Abdelmalek I sconfisse un esercito portoghese invasore, segnando una svolta decisiva per la sovranità marocchina.

L'Apertura all'Europa e le Conseguenze Economiche

Nel corso del XVIII e XIX secolo, il Marocco iniziò ad aprirsi maggiormente all'Europa, stipulando trattati commerciali con varie potenze europee. La città portuale di Mogador (oggi Essaouira) divenne un importante snodo commerciale, facilitando gli scambi tra l'Europa e l'Africa subsahariana. Tuttavia, questa apertura ebbe anche conseguenze negative per l'economia marocchina, poiché i privilegi concessi agli Europei provocarono una crescente insoddisfazione tra la popolazione locale e una serie di crisi economiche aggravate dalle guerre sfortunate con la Francia e la Spagna nella metà del XIX secolo.

Il Protettorato Francese e Spagnolo: Dalla Dominazione all'Indipendenza

L’Imposizione del Protettorato

L'inizio del XX secolo segnò un periodo critico nella storia del Marocco, con l'imposizione di un protettorato francese nel 1912. Il Trattato di Fès formalizzò il controllo francese sul Marocco, mentre la Spagna mantenne il suo protettorato sulle regioni settentrionali e meridionali. Questo periodo vide una profonda trasformazione del paese, con la costruzione di infrastrutture moderne come ponti, strade e ferrovie, e l’apertura di miniere che contribuirono alla crescita economica. Tuttavia, l’amministrazione coloniale francese introdusse anche disuguaglianze significative, esacerbate dalla crisi economica globale del 1929.

Il Movimento per l’Indipendenza

Le tensioni sociali e politiche accumulate durante il periodo coloniale culminarono in un crescente movimento per l'indipendenza, guidato inizialmente dalla borghesia intellettuale e mercantile, e successivamente sostenuto anche dal proletariato urbano. Il movimento nazionalista marocchino, rappresentato principalmente dal partito Istiqlal, riuscì a ottenere il sostegno popolare e internazionale, costringendo infine la Francia a concedere l'indipendenza al Marocco nel 1956. Nello stesso anno, la Spagna rinunciò al proprio protettorato, sebbene mantenendo il controllo su Ceuta e Melilla, ancora oggi oggetto di rivendicazioni da parte del Marocco.

Dall’Indipendenza a Oggi: Sfide e Sviluppi

La Stabilizzazione sotto Mohammed V e Hassan II

Dopo aver ottenuto l'indipendenza, il Marocco intraprese un difficile processo di stabilizzazione interna, inizialmente sotto la guida del sultano Mohammed V, che svolse un ruolo cruciale nella transizione dalla dominazione coloniale a un regno indipendente. Il suo successore, Hassan II, salì al trono nel 1961 e governò per quasi quattro decenni, caratterizzati da importanti riforme, ma anche da tensioni politiche e sociali. Hassan II affrontò numerose sfide, tra cui la questione del Sahara Occidentale, annesso dal Marocco nel 1976, e le tensioni interne causate dalle rivendicazioni sociali ed economiche.

La Questione del Sahara Occidentale

La disputa sul Sahara Occidentale rimane una delle questioni più delicate nella storia recente del Marocco. Dopo l'annessione del territorio, il Fronte Polisario, sostenuto da Algeria e Libia, lanciò una guerriglia per l'indipendenza, proclamando la Repubblica Araba Saharawi Democratica. Nonostante gli sforzi diplomatici e militari del Marocco, la questione non è stata ancora risolta, con l'ONU che continua a promuovere un referendum per determinare il futuro del territorio.

Il Marocco Oggi

Oggi, il Marocco è un paese che cerca di bilanciare tradizione e modernità, affrontando sfide socio-economiche e politiche, ma anche cercando di ritagliarsi un ruolo di leadership in Africa e nel mondo arabo. Sotto il regno di Mohammed VI, il paese ha intrapreso importanti riforme economiche e sociali, cercando di modernizzare l'economia e migliorare le condizioni di vita della popolazione. Tuttavia, persistono problemi come la disoccupazione giovanile, le disuguaglianze economiche e le tensioni politiche, che richiedono un'attenzione continua da parte del governo.


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