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Storia di Rabat



Rabat, capitale del Regno del Marocco, vanta una storia ricca di eventi che ne hanno modellato l'identità e il ruolo nel Paese e nel mondo arabo. La sua evoluzione, da piccolo insediamento a sontuosa capitale e infine a centro politico moderno, è una testimonianza vivente della resilienza e della capacità di adattamento di questa città.

I Primi Insediamenti: Da Shellah all'Epoca Romana

Le origini di Rabat risalgono al III secolo a.C., quando l'area era occupata da un piccolo insediamento chiamato Shellah. Inizialmente un porto fenicio, Shellah divenne successivamente un importante centro commerciale sotto il controllo cartaginese. Con l'espansione dell'Impero Romano, la regione entrò a far parte della provincia della Mauritania Tingitana.

Sebbene l'insediamento di Shellah non sia direttamente collegato alla fondazione dell'attuale Rabat, la presenza romana lasciò un'impronta duratura nella regione. Shellah continuò a prosperare anche dopo il declino dell'Impero Romano, evolvendo in un regno berbero indipendente. Questo regno, pur accettando l'islam nel VII secolo, mantenne una notevole autonomia sia politica che religiosa. Tuttavia, questa indipendenza iniziò a vacillare con l'ascesa della dinastia almohade nel XII secolo.

L'Era degli Almohadi: La Fondazione di Ribat al-Fath

La storia moderna di Rabat inizia nel 1150, quando Abd al-Mumin, il primo emiro della dinastia almohade, ordinò la costruzione di un "ribat" (monastero fortificato musulmano) alla foce del fiume Bou Regreg. Questo ribat, concepito come un avamposto militare e religioso, divenne il nucleo attorno al quale si sviluppò la kasbah di Oudaia, oggi uno dei quartieri storici più celebri di Rabat.

Il nipote di Abd al-Mumin, Abu Yusuf Yacub al-Mansur, elevò ulteriormente l'importanza del ribat trasformandolo in una sontuosa capitale del suo regno. Egli rinominò la città "Ribat al-Fath" (Monastero della Vittoria) e avviò una serie di ambiziosi progetti edilizi per farne una delle città più splendide del mondo islamico.

Uno dei progetti più notevoli fu la costruzione della moschea di Hassan, che avrebbe dovuto superare per grandezza tutte le moschee esistenti. Tuttavia, la morte di al-Mansur nel 1199 interruppe la costruzione, lasciando incompiuta la famosa Torre Hassan, che oggi rimane uno dei monumenti simbolo di Rabat. Le mura della città, lunghe oltre 5 chilometri e dotate di magnifiche porte, sono un'altra eredità dell'ambizioso progetto di al-Mansur.

Il Declino e la Rinascita di Rabat

Con la morte di al-Mansur e il conseguente declino della dinastia almohade, Rabat entrò in un periodo di decadenza. La dinastia Merinide tentò di ridare lustro alla città, ma senza successo. Nel 1250, la capitale del regno fu trasferita a Fez, segnando l'inizio di un lungo periodo di stagnazione per Rabat.

La situazione cambiò radicalmente all'inizio del XVII secolo, con l'arrivo di musulmani ed ebrei espulsi dalla Spagna durante la Reconquista. Tra il 1601 e il 1609, migliaia di esuli si stabilirono a Rabat, contribuendo a risollevare la città dal suo torpore demografico ed economico. Tuttavia, questa nuova popolazione portò anche un elemento di instabilità. Rabat divenne un rifugio per pirati e avventurieri di varie nazionalità, trasformandosi in un centro di attività corsare che terrorizzava le rotte commerciali dell'Atlantico e del Mediterraneo.

La Repubblica del Bou Regreg: Un Periodo Turbolento

Durante il XVII secolo, Rabat e la vicina città di Salé formarono la cosiddetta Repubblica del Bou Regreg, una sorta di città-stato semi-indipendente, governata da corsari e rinnegati. La repubblica, con una struttura organizzativa quasi moderna, riuscì a imporre tributi alle potenze europee in cambio di sicurezza per le loro navi, rendendo il Bou Regreg un'area temuta ma rispettata nel panorama internazionale.

Questo periodo turbolento terminò solo con l'ascesa della dinastia alawita. Il sultano Muley Ismail, alla fine del XVII secolo, riuscì a sottomettere i corsari e a riportare l'ordine a Rabat, integrandola pienamente nel nuovo regno unito del Marocco. La Repubblica del Bou Regreg scomparve definitivamente alla fine del XVIII secolo, segnando la fine di un'epoca di anarchia e il ritorno della città sotto il controllo centrale.

L'Impatto del Protettorato Francese: La Nascita della Rabat Moderna

Il secondo periodo di splendore per Rabat arrivò nel XX secolo, con l'instaurazione del protettorato francese in Marocco. Dopo la Conferenza di Algeciras nel 1906, che spartì il controllo del Marocco tra Spagna e Francia, Rabat fu scelta come capitale amministrativa del protettorato francese nel 1912.

Il generale Louis Hubert Lyautey, primo residente generale del protettorato francese, scelse Rabat per la sua posizione strategica e per il suo potenziale di sviluppo. Sotto la guida di Lyautey, Rabat vide una trasformazione urbanistica significativa: la città vecchia fu preservata, mentre la nuova città fu costruita secondo i canoni dell'urbanistica europea, con ampi boulevards, edifici pubblici e residenze moderne.

Questo sviluppo gettò le basi per la Rabat moderna, che continuò a essere la capitale del Marocco anche dopo l'indipendenza del Paese nel 1956. La scelta di mantenere Rabat come capitale rifletteva la volontà di dare continuità all'amministrazione centrale e di consolidare l'autorità politica del nuovo Stato indipendente.

Rabat Oggi: Una Città in Evoluzione

Oggi, Rabat è una città che combina armoniosamente il suo ricco patrimonio storico con un ruolo di primo piano nel Marocco moderno. Come capitale politica e amministrativa, Rabat ospita le principali istituzioni governative del Paese, oltre a essere sede di numerose ambasciate e organizzazioni internazionali.

La città è anche un centro culturale di grande importanza, con numerosi musei, gallerie d'arte e teatri. Eventi come il Festival Mawazine, uno dei più grandi festival musicali del mondo, attirano artisti e visitatori da ogni parte del globo, rafforzando il ruolo di Rabat come ponte tra tradizione e modernità.

Inoltre, Rabat è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 2012, un riconoscimento del suo eccezionale valore culturale e storico. Questo status ha contribuito a promuovere il turismo e a incentivare la conservazione del patrimonio della città.


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