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L'Azerbaigian, situato tra Europa e Asia, ha una storia lunga e complessa caratterizzata dall'influenza di numerose civiltà e imperi. Da una terra abitata da antiche tribù come i Caspi, fino a diventare un importante centro dell'industria petrolifera e un nodo cruciale durante la guerra fredda, l'Azerbaigian ha sempre ricoperto un ruolo significativo nella geopolitica della regione.
L'Azerbaigian è una delle regioni più antiche abitata sin dall’età del bronzo. Uno dei primi popoli a stabilirsi in questa regione furono i Caspi, una tribù che viveva lungo le coste del Mar Caspio, che prende il nome proprio da loro. Nel corso dei secoli, la regione divenne un importante crocevia per mercanti e imperi.
Nel VI secolo a.C., l'Azerbaigian entrò a far parte dell'Impero Persiano Achemenide sotto il regno di Ciro il Grande. La regione fu successivamente controllata dall'Impero Romano e dall'Impero Partico, che si contendevano il controllo del Caucaso meridionale a causa della sua posizione strategica lungo la Via della Seta.
Nel VII secolo d.C., la regione dell'Azerbaigian fu conquistata dagli Arabi, che portarono con sé l'Islam. La dominazione araba segnò un cambiamento significativo nella cultura e nella religione della regione, con la graduale islamizzazione della popolazione. Le dinastie locali, come i Shirvanshah e i Sajidi, furono integrate nel sistema politico del califfato islamico, ma mantennero una certa autonomia nella gestione del territorio.
Sotto il dominio arabo, l'Azerbaigian divenne un importante centro di commercio e cultura. La città di Baku, che oggi è la capitale del paese, iniziò a crescere di importanza come centro commerciale e portuale lungo il Mar Caspio.
Dopo diversi secoli di dominazione araba, la regione passò sotto il controllo dell'Impero Safavide all'inizio del XVI secolo. La dinastia Safavide, di origine azera, fu responsabile della diffusione dell'Islam sciita nella regione, consolidando così la divisione religiosa tra sciiti e sunniti nel mondo islamico.
Durante questo periodo, l'Azerbaigian divenne una parte fondamentale dell'impero persiano, con Baku che iniziò a svilupparsi come importante centro amministrativo e militare. Tuttavia, l'instabilità politica della regione e l'ascesa dell'Impero Ottomano provocarono numerosi conflitti tra i safavidi e gli ottomani per il controllo del Caucaso.
Nel XVIII secolo, con l'indebolimento dell'Impero Safavide, l'Azerbaigian attirò l'attenzione dell'Impero Russo. Le mire espansionistiche della Russia portarono alla conquista di Baku da parte di Pietro il Grande nel 1723. Il controllo russo, tuttavia, fu di breve durata, poiché la città tornò sotto il dominio persiano fino al XIX secolo.
Con il Trattato di Golestan (1813) e il Trattato di Turkmenchay (1828), l'Azerbaigian settentrionale, inclusa Baku, fu formalmente annesso all'Impero Russo. Da quel momento in poi, la regione fu divisa tra il settore settentrionale, sotto il controllo russo, e il settore meridionale, che rimase sotto il controllo persiano.
La Rivoluzione Russa del 1917 portò a un breve periodo di indipendenza per l'Azerbaigian. Dopo la caduta dello zar, l'Azerbaigian dichiarò la propria indipendenza il 28 maggio 1918, formando la Repubblica Democratica dell'Azerbaigian, la prima repubblica democratica e laica del mondo islamico.
Questo periodo di indipendenza, però, fu breve. Nel 1920, i Bolscevichi invasero l'Azerbaigian e lo integrarono nell'Unione Sovietica. La repubblica azera perse così la propria indipendenza e divenne una Repubblica Socialista Sovietica fino al crollo dell'URSS nel 1991.
Sotto il dominio sovietico, l'Azerbaigian subì numerose trasformazioni economiche e sociali. La ricchezza naturale del paese, in particolare le sue riserve petrolifere, venne sfruttata intensivamente dal regime sovietico. Baku divenne uno dei principali centri di produzione petrolifera dell'Unione Sovietica, soprattutto durante la Seconda Guerra Mondiale, quando il petrolio del Caspio fu cruciale per lo sforzo bellico sovietico.
Tuttavia, non mancarono le tensioni etniche e politiche. Negli anni '80, il crescente desiderio di indipendenza tra la popolazione azera portò a scontri con le autorità sovietiche, in particolare con riferimento al Nagorno-Karabakh, una regione a maggioranza armena situata all'interno dell'Azerbaigian.
Uno degli eventi più tragici e complessi nella storia recente dell'Azerbaigian è il conflitto con l'Armenia per il controllo del Nagorno-Karabakh. Questo conflitto iniziò nel 1987 e sfociò in una vera e propria guerra nel 1991, con il crollo dell'Unione Sovietica.
Il Nagorno-Karabakh, una regione popolata principalmente da armeni cristiani ma situata all'interno dei confini azeri, dichiarò l'indipendenza, scatenando una guerra tra Azerbaigian e Armenia. La guerra causò migliaia di vittime e provocò uno spostamento massiccio di popolazione. Sebbene un cessate il fuoco sia stato firmato nel 1994, il conflitto rimase irrisolto per decenni, con periodici scontri armati lungo il confine.
Nel 2020, il conflitto si riaccese violentemente, culminando in una nuova guerra che vide la vittoria dell'Azerbaigian, grazie anche al supporto militare della Turchia. Un nuovo accordo di pace mediato dalla Russia ha portato a un riassetto territoriale, con l'Azerbaigian che ha riconquistato ampie porzioni del Nagorno-Karabakh.
Con il crollo dell'Unione Sovietica nel 1991, l'Azerbaigian divenne nuovamente indipendente. La leadership di Heydar Aliyev, ex membro di spicco del Partito Comunista Sovietico, segnò una nuova era per il paese. Aliyev guidò il paese verso la modernizzazione, stabilizzando l'economia grazie allo sfruttamento delle risorse petrolifere e rafforzando le relazioni internazionali, in particolare con gli Stati Uniti e l'Unione Europea.
Oggi, l'Azerbaigian è una nazione moderna e in crescita, con Baku che si è trasformata in una città globale, famosa per la sua architettura avveniristica e per gli eventi internazionali come il Gran Premio di Formula 1. Nonostante le sfide politiche e sociali, l'Azerbaigian rimane una nazione con una ricca storia e un futuro promettente.