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Storia del Kazakistan




Il Kazakistan è un paese ricco di storia, che si estende per secoli, caratterizzato da antiche tribù nomadi, potenti khanati, dominazioni straniere e infine la sua indipendenza nel 1991. La sua storia è un intreccio complesso di migrazioni, conquiste e sfide, che hanno forgiato l'identità e il carattere del Kazakistan moderno.

Le Radici Nomadi: L'Orda dei Giuci e la Formazione dei Kazaki

Le origini del popolo kazako risalgono al XV secolo, quando la tribù dei Giuci, composta da circa 200.000 individui, si stabilì tra i laghi d'Aral e Balkhash. La tribù prende il nome da Giuci, il figlio maggiore di Gengis Khan, il cui territorio si estendeva proprio su queste terre. I vicini popoli nomadi e sedentari utilizzarono il termine turco "kazaki", che significa "gente senza tetto" o "uomini liberi", per descrivere questo gruppo, poiché vivevano una vita di pastori e guerrieri nomadi senza legami fissi con un territorio.

Durante questo periodo, i kazaki iniziarono a distinguersi dalle altre tribù nomadi per la loro crescente coesione politica e militare. Verso l'inizio del XVI secolo, il Khan Kasym (1509-1518) riuscì a unificare le tribù kazake e a fondare il primo embrione di un vero e proprio Stato kazako. Sotto il suo regno, il numero dei kazaki crebbe, e il territorio si espanse a danno dei vicini uzbechi e oirati.

L'Età d'Oro dei Khanati Kazaki

Il successore di Kasym, Tevkkel Khan (1586-1598), portò lo Stato kazako alla sua massima estensione, conquistando addirittura la città di Samarcanda, una delle più importanti città dell'Asia centrale. Sotto il suo regno, lo Stato kazako raggiunse il suo apogeo. Tuttavia, nonostante la prosperità, lo Stato kazako rimase una struttura feudale, dove le tribù mantenevano una certa autonomia rispetto al potere centrale.

Con il declino di Tevkkel, lo Stato kazako iniziò a frammentarsi. All'inizio del XVII secolo, il territorio kazako venne diviso in tre entità politiche autonome: la Piccola Orda, la Media Orda e la Grande Orda. Questa divisione non solo indebolì la coesione interna, ma rese anche le tre Orde vulnerabili alle pressioni esterne, in particolare alle incursioni dei potenti Jungar e alla crescente espansione russa.

L'Assoggettamento alla Russia

Durante il XVIII secolo, il Kazakistan iniziò a subire pressioni crescenti da parte dell'Impero russo. Le continue incursioni dei Jungar e la frammentazione politica interna indebolirono ulteriormente i khanati kazaki, spingendo molti khan a cercare protezione da parte della Russia.

Nel 1731, il Khan della Piccola Orda firmò un trattato di protezione con la Russia, accettando formalmente il protettorato russo. Negli anni successivi, anche la Media Orda e la Grande Orda seguirono l'esempio, entrando sotto l'influenza dell'Impero russo. Questo processo di annessione fu graduale, ma nel corso del XIX secolo il Kazakistan divenne progressivamente una parte integrante dell'Impero russo.

Sotto il dominio russo, la vita tradizionale dei kazaki subì profonde trasformazioni. I nomadi furono costretti a sedentarizzarsi, mentre la Russia iniziava a sfruttare le risorse agricole e minerarie della regione. Molti kazaki si ribellarono contro il dominio russo, ma le rivolte furono duramente represse.

Il Kazakistan durante l'Unione Sovietica

Con la rivoluzione bolscevica del 1917 e la successiva guerra civile, la regione kazaka fu teatro di scontri tra le forze sovietiche e i movimenti autonomisti locali. Tra questi movimenti, emerse l'Alash Orda, un'organizzazione nazionalista kazaka che proclamò l'autonomia del popolo kazako tra il 1917 e il 1920. Tuttavia, la vittoria dei bolscevichi portò rapidamente alla dissoluzione di questa breve esperienza di autonomia.

Nel 1936, il Kazakistan fu formalmente istituito come Repubblica Socialista Sovietica all'interno dell'Unione Sovietica. Durante il periodo sovietico, il Kazakistan subì profonde trasformazioni economiche e sociali. Il governo sovietico promosse una politica di collettivizzazione forzata delle terre, che portò a una grande carestia tra il 1932 e il 1933, durante la quale morirono milioni di kazaki.

Inoltre, il Kazakistan divenne uno dei principali centri dell'industrializzazione sovietica. Furono costruite nuove città industriali, mentre migliaia di persone vennero deportate nel paese per lavorare nei gulag, i campi di lavoro forzato. Uno degli esempi più famosi è il campo di lavoro di Karlag, vicino a Karaganda.

Nonostante queste difficoltà, durante il periodo sovietico furono anche compiuti importanti progressi nel campo dell'educazione, della scienza e dell'industria. Nel 1945 fu fondata l'Accademia delle Scienze del Kazakistan, e il paese divenne uno dei centri di ricerca più avanzati dell'Unione Sovietica. Inoltre, il Kazakistan ospitava il cosmodromo di Baikonur, da cui furono lanciati i primi voli spaziali sovietici, compreso il volo di Yuri Gagarin, il primo uomo nello spazio, nel 1961.

L'Indipendenza del Kazakistan

La caduta dell'Unione Sovietica nel 1991 aprì una nuova fase nella storia del Kazakistan. Il 16 dicembre 1991, il Kazakistan proclamò ufficialmente la sua indipendenza, diventando l'ultimo tra gli Stati ex-sovietici a dichiararsi indipendente. Almaty, allora capitale del paese, fu il luogo in cui fu firmato il trattato che sanciva la dissoluzione dell'URSS e la formazione della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI).

Il primo presidente del Kazakistan, Nursultan Nazarbayev, giocò un ruolo chiave nella transizione del paese dall'era sovietica all'indipendenza. Sotto la sua guida, il Kazakistan mantenne una relativa stabilità politica rispetto ad altri paesi post-sovietici, sebbene i primi anni dell'indipendenza furono caratterizzati da crisi economiche e problemi legati alla corruzione.

Nel 1993, il paese attraversò una difficile fase di transizione economica, con l'adozione del tenge come valuta nazionale e la privatizzazione delle industrie statali. Il governo di Nazarbayev intraprese una politica di riforme economiche, cercando di attrarre investimenti stranieri, in particolare nel settore energetico, grazie alle ingenti riserve di petrolio e gas del paese.

Nel 1997, la capitale fu trasferita da Almaty alla città di Astana, nel tentativo di spostare il centro politico ed economico del paese verso una posizione più centrale e strategica.

Il Kazakistan Oggi

Dalla sua indipendenza, il Kazakistan ha continuato a crescere come uno degli Stati più stabili e prosperi dell'Asia centrale. La scoperta di vaste risorse energetiche, tra cui petrolio, gas e minerali, ha permesso al paese di sviluppare un'economia forte, e di giocare un ruolo importante nello scenario geopolitico regionale.

Tuttavia, il Kazakistan ha dovuto affrontare anche numerose sfide. La corruzione rimane un problema diffuso, e il paese è ancora in una fase di transizione democratica. Nonostante Nazarbayev abbia mantenuto il potere per oltre due decenni, le riforme politiche hanno proceduto a un ritmo più lento rispetto alle riforme economiche.


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