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Storia della Francia




Tra il 1000 e il 700 a.C., diverse popolazioni abitarono il territorio corrispondente all'odierna Francia, tra cui Liguri, Iberici, Fenici e Greci. I Greci fondarono colonie lungo le coste, tra cui Marsiglia, Nizza e Antibes. Nel VI secolo a.C., la Gallia fu invasa dai Celti, provenienti dalle regioni del Danubio. Si organizzarono in clan guidati da sacerdoti chiamati druidi, che avevano compiti sia religiosi che militari. Gli antichi Romani chiamarono i Celti "Galli" e il territorio da loro occupato "Gallia". Nel 58 a.C., Giulio Cesare, con le legioni romane, intervenne nella lotta tra le tribù galliche degli Edui e dei Séquani. Dopo la vittoria contro Ariovisto, il territorio fu rapidamente conquistato dalle legioni romane. Nel 53 a.C., le tribù galliche, unite sotto il comando di Vercingetòrige, tentarono di riconquistare la libertà. Nonostante una difficile guerra, Giulio Cesare riuscì a sconfiggere Vercingetòrige nel 52 a.C., consolidando il dominio romano sulla Gallia. Con la vittoria di Giulio Cesare, la Gallia divenne una provincia romana. Questo segnò la fine dell'indipendenza delle tribù galliche e l'inizio dell'integrazione della regione nell'Impero Romano. La conquista della Gallia è uno degli eventi significativi narrati nelle Commentarii de Bello Gallico, scritti dallo stesso Cesare.

I FRANCHI

Negli ultimi decenni del IV secolo d.C. e nel secolo successivo, l'Europa occidentale fu invasa da popoli germanici, definiti dagli antichi Romani come "barbari" per la loro percezione di rozzezza e inciviltà. Tra questi popoli barbari c'erano i Franchi, divisi nelle tribù dei Salii e dei Ripuarii e abitanti la regione del basso Reno. Nel 486 d.C., Clodoveo, il capo dei Franchi, mosse alla conquista della Gallia. Sconfisse altri popoli barbari come gli Alamanni, i Burgundi e i Visigoti, riuscendo a impadronirsi di gran parte del territorio gallico. In seguito alla conquista, i Franchi diedero alla regione un nuovo nome, "Francia", derivato dal nome del loro popolo. Con Clodoveo ebbe inizio il regno dei Franchi in Gallia. Nonostante la caduta dell'Impero Romano d'Occidente nel 476 d.C., i Franchi dimostrarono un interesse positivo per la cultura romana. In particolare, appresero la lingua latina e apprezzarono la cultura romana. Un evento significativo che dimostrò la relativa civiltà dei Franchi fu la loro conversione al cattolicesimo. Clodoveo abbracciò la nuova religione con entusiasmo, e nel Concilio di Orléans del 511 d.C., i vescovi diedero a Clodoveo il titolo di "Cristianissimo".

IL SACRO ROMANO IMPERO

Nel 725 d.C., seguaci di Maometto e nemici della religione cristiana, penetrarono in Francia dopo aver conquistato la Spagna. I Franchi, convertiti al cristianesimo, avevano giurato di difendere la religione di Cristo ad ogni costo. L'invasione araba fu vista come un'opportunità per mettere in pratica questo impegno. Nel 732, Carlo Martello, maggiordomo di palazzo e figura di potere equiparabile a quella di un ministro, affrontò le orde arabe a Poitiers e inflisse loro una significativa sconfitta. Questa vittoria fu considerata cruciale per la difesa del cristianesimo in Francia. Nel 771, Carlo, detto Magno e nipote di Carlo Martello, divenne re dei Franchi. Era un fervente cristiano e, in una lettera indirizzata a papa Leone III, esprimeva la sua visione di essere "re e guida di tutti i cristiani". Carlo Magno cercò di portare la religione cristiana tra i popoli dell'Europa, sconfiggendo diverse popolazioni, tra cui Longobardi, Sassoni, Slavi, Avari e Arabi. Intorno all'anno 800, riuscì a conquistare un vasto territorio. Grazie alle conquiste di Carlo Magno, si formò un grande impero cristiano in Europa, che venne chiamato il "Sacro Romano Impero". La sua regalità era caratterizzata dalla sua visione di essere non solo re di un regno, ma anche guida di tutti i cristiani.

IL REGNO DI FRANCIA

Alla morte di Carlo Magno nel 814 d.C., il vasto impero da lui governato venne suddiviso tra i suoi tre figli. Tuttavia, questa divisione iniziale non durò a lungo. Nel 843, i discendenti di Carlo Magno decisero di rifare la tripartizione dell'impero. Da questa suddivisione emersero chiaramente i regni di Francia, d'Italia e di Germania, dando inizio a una nuova fase nella storia europea. Nel 987, Ugo Capeto salì al trono di Francia, segnando l'inizio di una nuova epoca. Ugo Capeto avviò lotte contro i grandi feudatari che cercavano di limitare il potere del re. Le lotte contro i grandi feudatari, che miravano a preservare o estendere i loro poteri locali, durarono molti secoli e si conclusero nel XVI secolo. Una lunga e dura guerra combattuta contro l'Inghilterra pose in serio pericolo il regno di Francia. Circa la metà del territorio francese, compresa la capitale Parigi, venne occupata dagli Inglesi. Giovanna d'Arco, una giovinetta coraggiosa, giocò un ruolo cruciale nella difesa della Francia durante la guerra contro l'Inghilterra. Ottenne dal re di Francia il permesso di marciare alla testa dell'esercito in veste di guerriera, ispirando migliaia di volontari a seguirla. Grazie anche all'eroismo di Giovanna d'Arco, i Francesi riuscirono infine a cacciare gli invasori inglesi nel 1429, ripristinando la stabilità nel regno di Francia. LA

MONARCHIA ASSOLUTA

Per più di duecento anni, dalla metà del Quattrocento fino quasi alla fine del Seicento, la Francia fu coinvolta in guerre contro la Spagna e l'Austria. Questi conflitti avevano l'obiettivo di indebolire la potenza francese in Europa. Due abilissimi ministri, i cardinali Richelieu e Giulio Mazarino, giocarono un ruolo cruciale nel mantenimento della posizione di prim'ordine della Francia tra le potenze europee. Il loro lavoro contribuì a consolidare la stabilità e la forza del paese. Nel 1661, Luigi XIV salì al trono di Francia. Il suo regno, che durò 54 anni, è considerato uno dei periodi più importanti della storia francese. Con Luigi XIV, iniziò in Francia l'era della monarchia assoluta. Il re deteneva un potere assoluto e, in un discorso ai suoi ministri, dichiarò che sarebbe stato il suo primo ministro, segnando un cambiamento significativo nelle dinamiche di governo. Per ottenere la sottomissione dei nobili, che avrebbero potuto resistere al potere assoluto del re, Luigi XIV li ospitò nella sontuosa reggia di Versailles. Questo permetteva loro di condurre una vita oziosa e costosa a spese dello stato. Le spese eccessive sostenute per le feste di corte grandiose e per le pensioni ai nobili ebbero un impatto negativo sull'economia francese, portando il paese in gravi condizioni finanziarie.

LA RIVOLUZIONE FRANCESE

Dopo la morte di Luigi XIV nel 1715, le condizioni in Francia peggiorarono progressivamente. La grave situazione economica richiedeva sacrifici crescenti da parte del popolo, mentre i nobili continuavano a condurre una vita lussuosa, spesso esentati dal pagamento delle tasse. Luigi XVI salì al trono nel 1774. Tuttavia, si rivelò incapace di affrontare e risolvere le gravi ingiustizie sociali presenti nel paese. La sua leadership deludente portò a una crescente insoddisfazione tra il popolo. Il 20 giugno 1789, i rappresentanti del popolo, stanchi delle ingiustizie e determinati a ottenere una nuova costituzione, si riunirono a Versailles. Giurarono di non separarsi finché non avessero ottenuto dal re una nuova costituzione. Di fronte alla resistenza decisa dei rappresentanti del popolo, Luigi XVI promise di prendere in considerazione le richieste. Tuttavia, la popolazione, già in rivolta nelle campagne e nella capitale, perse la pazienza. Palazzi nobiliari e case di ricchi vennero saccheggiati e dati alle fiamme. Luigi XVI tentò la fuga, ma fu catturato. La situazione aveva raggiunto un punto critico, e il re fu condannato a morte. Migliaia di francesi sospettati di sostenere la monarchia e i nobili furono ghigliottinati. La Rivoluzione Francese era iniziata, portando a significativi cambiamenti sociali, politici ed economici in Francia e influenzando gli eventi in Europa e oltre.

L'IMPERO DI FRANCIA

Dopo la Rivoluzione Francese, il popolo francese istituì una nuova forma di governo: la repubblica. Questo segnò un cambiamento significativo nella struttura politica del paese. Sovrani di Austria, Prussia, Spagna e Inghilterra, preoccupati che l'esempio della repubblica francese potesse ispirare rivolte nei loro paesi, inviarono i loro eserciti contro la Francia. Le forze armate francesi, comandate da generali abili, respinsero gli attacchi e iniziarono a conquistare territori al di là dei confini francesi. Durante queste guerre, un giovane ufficiale, Napoleone Bonaparte, emerse come leader eccezionale. Con le sue capacità militari straordinarie, sconfisse gli eserciti austriaci e giunse fino a Vienna. In pochi anni, Napoleone conquistò gran parte dell'Europa. Nel 1804, Napoleone fu incoronato Imperatore dei Francesi, creando così l'Impero Francese. La sua abilità strategica e le vittorie militari contribuirono alla grandezza dell'Impero. Tuttavia, le nazioni nemiche, come l'Inghilterra e la Russia, non si arresero. Napoleone affrontò queste potenze, ma la sua invasione della Russia si rivelò fatale. L'esercito francese, indebolito dal freddo e dalla fame, fu costretto a ritirarsi. Nel 1815, Napoleone tentò un ritorno al potere, ma venne sconfitto definitivamente nella Battaglia di Waterloo, in Belgio, dagli inglesi. Fu esiliato sull'isola di Sant'Elena nell'Oceano Atlantico meridionale. L'Impero Francese di Napoleone durò esattamente 11 anni, segnando la fine di un'epoca e il ritorno di un equilibrio politico diverso in Europa.

IL SECONDO IMPERO

Dopo la caduta di Napoleone, la società francese si divise in due fazioni: coloro che desideravano il ritorno della monarchia e altri che sostenevano la repubblica come forma di governo. Nel 1830, Luigi Filippo d'Orléans fu nominato re dei Francesi, ma la sua monarchia non riuscì a soddisfare appieno il popolo. Nel 1848, un'insurrezione portò alla creazione di un governo repubblicano. Luigi Bonaparte, nipote di Napoleone, era stato eletto Presidente della Repubblica. Dopo aver guadagnato il favore delle popolazioni durante un viaggio attraverso la Francia, il 14 gennaio 1852 chiese alla nazione pieni poteri. La popolazione, con circa 8 milioni di voti favorevoli contro 253.000 contrari, acconsentì. Nasceva così il Secondo Impero, e Luigi Napoleone Bonaparte divenne Napoleone III. Durante il Secondo Impero, la Francia ampliò i suoi possedimenti coloniali. Oltre all'Algeria e al Senegal in Africa, aggiunse la Cocincina in Asia e l'isola del Madagascar in Africa.

LA TERZA REPUBBLICA

Napoleone III decide di dichiarare guerra alla Prussia con l'obiettivo di indebolirne la potenza in Europa. Tuttavia, l'esercito prussiano sconfigge rapidamente quello francese, e Napoleone III viene catturato. La notizia della sconfitta provoca una rivoluzione che porta alla dichiarazione di decadimento dell'Impero e alla proclamazione della Terza Repubblica il 4 settembre 1870. Tra il 1870 e lo scoppio della Prima Guerra Mondiale nel 1914, la Francia si concentra sull'espansione dei suoi possedimenti coloniali. Nel 1881, conquista la Tunisia. La Francia è alleata dell'Inghilterra, della Russia, degli Stati Uniti, dell'Italia e del Belgio contro la Germania e l'Impero Austro-Ungarico. La guerra si conclude con la vittoria delle potenze alleate. All'inizio della Seconda Guerra Mondiale, la Francia è ancora alleata dell'Inghilterra e degli Stati Uniti contro Germania, Italia e Giappone. Nel 1940, la Francia è occupata per la maggior parte dall'esercito tedesco, e firma un armistizio. Il generale De Gaulle, tuttavia, rifiuta l'armistizio e continua la lotta. Nel 1944, con l'invasione alleata, la Francia viene liberata. Nel 1945, la guerra è terminata, la Germania è stata sconfitta, e la Francia fa parte delle nazioni vincitrici.

LA QUARTA REPUBBLICA

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Charles de Gaulle viene incaricato di formare un nuovo governo, e così viene proclamata la Quarta Repubblica in Francia. Tuttavia, la Francia si trova ad affrontare complessi problemi legati alla richiesta di indipendenza delle colonie africane del Marocco e della Tunisia. In risposta alle rivolte e alla crescente richiesta di autonomia, il governo francese decide di concedere l'indipendenza a entrambe le colonie. Subito dopo, sorgono tensioni in Algeria, dove vive una popolazione numerosa di cittadini francesi e vengono scoperti significativi giacimenti di petrolio. La Quarta Repubblica, incapace di risolvere efficacemente la complessa situazione in Algeria, considera l'opzione di richiamare al potere il generale De Gaulle, che si era ritirato a vita privata. Nel 1958, di fronte a una crisi politica e alle richieste di De Gaulle, il popolo francese gli conferisce pieni poteri, e così inizia la Quinta Repubblica il 31 maggio 1958.

LA QUINTA REPUBBLICA

De Gaulle accettò l'incarico a condizione di poter tracciare una nuova Costituzione da sottoporre a un referendum. Nacque così la Quinta Repubblica, con De Gaulle eletto presidente nel dicembre 1958. La nuova Costituzione ridisegnò l'equilibrio dei poteri a favore dell'esecutivo. Dopo aver risolto la guerra in Algeria nel 1962 e contribuito alla stabilità politica ed economica, De Gaulle affrontò la rivolta studentesca nel 1968. Pur avendo superato la crisi, De Gaulle lasciò la presidenza nel 1969. Il suo partito, il gollismo, e i suoi partner moderati continuarono a dominare la politica francese sotto i successori Georges Pompidou e Valéry Giscard d'Estaing negli anni '70. La crisi energetica del 1973 aggravò le condizioni economiche della Francia, aumentando inflazione e disoccupazione. Le elezioni del 1981 segnarono un cambiamento drastico con l'elezione del socialista François Mitterrand come presidente. Mitterrand intraprese iniziative per creare nuovi posti di lavoro e ridurre l'orario di lavoro, nazionalizzando alcune grandi banche e industrie selezionate. Tuttavia, il progressivo deterioramento dell'economia costrinse Mitterrand ad adottare impopolari misure di austerità tra il 1982 e il 1983. Le elezioni legislative del 1986 videro la sconfitta dei socialisti, con il ritorno al governo del centro-destra guidato da Jacques Chirac. Questo periodo segnò una fase neoliberista con un ampio programma di privatizzazioni. Nel 1988, Mitterrand fu rieletto presidente, con Michel Rocard come primo ministro. L'ascesa del Fronte Nazionale di Jean-Marie Le Pen modificò il panorama politico.


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