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Storia dell'Abruzzo




L’Abruzzo, ha una storia complessa che si intreccia con le vicende dell’Italia intera. Dall’epoca preromana all’Unità d’Italia, passando per le invasioni barbariche, il feudalesimo e le lotte per la liberazione, ogni periodo ha lasciato un segno indelebile sul territorio e sul suo popolo.

I Sanniti e la Resistenza contro Roma

Le radici dell’Abruzzo affondano nella civiltà sannitica, una delle popolazioni italiche più celebri dell’Italia antica. I Sanniti erano organizzati in confederazioni tribali e abitavano prevalentemente le aree montuose. Conosciuti per la loro abilità militare e il loro spirito combattivo, furono protagonisti di alcune delle più aspre resistenze contro l’espansione romana.

Uno degli episodi più significativi della storia sannitica fu la Battaglia di Sentino nel 295 a.C. Durante questo conflitto, i Sanniti si allearono con Galli, Umbri ed Etruschi nel tentativo di contrastare la crescente egemonia romana. Nonostante il coraggio dimostrato sul campo di battaglia, furono sconfitti, aprendo la strada alla progressiva romanizzazione della regione.

Un altro momento cruciale fu la Guerra Sociale (90-88 a.C.), durante la quale i Sanniti si unirono ad altre popolazioni italiche per rivendicare diritti politici e la cittadinanza romana. L’esercito italico, composto da circa 100.000 uomini, inflisse inizialmente gravi perdite ai romani, ma la ribellione fu infine soffocata con la sconfitta a Boiano. Questo conflitto, pur segnando la fine dell’autonomia sannitica, portò alla concessione della cittadinanza romana agli Italici, integrando definitivamente l’Abruzzo nella sfera d’influenza di Roma.

Il Medioevo: Longobardi, Feudalesimo e Castelli

Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, l’Abruzzo fu travolto dalle invasioni barbariche. Durante il dominio longobardo, la regione venne inclusa nel Ducato di Spoleto, una delle entità più importanti dell’Italia centro-meridionale. Questo periodo segnò l’inizio di profondi cambiamenti sociali ed economici, culminati nell’avvento del feudalesimo.

Il paesaggio abruzzese si popolò di castelli, eretti per proteggere le comunità locali dai frequenti saccheggi e dalle incursioni militari. Tra questi, il più celebre è il Castello dell’Aquila, che divenne il simbolo del potere regionale. La fondazione dell’Aquila è tradizionalmente attribuita a Federico II di Svevia, che comprese l’importanza strategica di un centro fortificato nella zona. L’imperatore favorì la riunione degli abitanti dei 99 castelli originari, creando una città che, con i suoi rioni, rifletteva l’unità del territorio circostante.

Dopo la morte di Federico II, l’Aquila divenne un campo di battaglia tra Svevi e Angioini. Manfredi di Svevia distrusse la città per punire la sua alleanza con il papa e Carlo d’Angiò, ma quest’ultimo la ricostruì, sfruttandola come base per consolidare il suo potere.

Battaglie Cruciali e il Ruolo dell’Abruzzo nel Regno Meridionale

Nel corso del Medioevo, l’Abruzzo fu teatro di eventi militari di rilevanza nazionale. La Battaglia di Tagliacozzo del 1268, ad esempio, segnò la vittoria di Carlo d’Angiò contro Corradino di Svevia, ponendo fine alle aspirazioni sveve sul Regno di Napoli. Questo scontro epico rappresentò un momento di svolta per il controllo dell’Italia meridionale.

Un altro episodio significativo fu la Battaglia dell’Aquila del 1424, durante la quale gli aquilani respinsero l’assalto di Braccio da Montone, un condottiero che aspirava a creare un grande stato nel Mezzogiorno. La resistenza della città, guidata da Antonuccio Camponeschi, fu determinante per garantire la sopravvivenza dell’autonomia aquilana.

L’Abruzzo nell’Età Moderna e Contemporanea

Con l’avvento dell’epoca moderna, l’Abruzzo seguì le sorti del Regno delle Due Sicilie, passando sotto il dominio borbonico. La regione fu segnata dalle tensioni sociali e politiche che caratterizzarono il Risorgimento italiano. Durante le lotte per l’Unità d’Italia, gli abruzzesi si distinsero per il loro impegno contro il regime borbonico e nella successiva repressione del brigantaggio, un fenomeno che scosse profondamente il territorio.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’Abruzzo divenne uno dei principali teatri di conflitto in Italia. La Linea Gustav, una delle principali linee difensive tedesche, attraversava la regione, rendendo città come Ortona, Orsogna e il Massiccio della Maiella luoghi di sanguinosi scontri tra le truppe tedesche e gli Alleati. La popolazione civile soffrì enormemente, ma la resistenza locale contribuì al successo degli sforzi bellici alleati.


Momenti Significativi della Storia Abruzzese

Ecco un elenco dei momenti più significativi che hanno segnato la storia dell’Abruzzo:

  1. Battaglia di Sentino (295 a.C.): La resistenza sannita contro Roma.
  2. Guerra Sociale (90-88 a.C.): La ribellione italica per ottenere la cittadinanza romana.
  3. Dominio Longobardo: Incorporazione dell’Abruzzo nel Ducato di Spoleto.
  4. Fondazione dell’Aquila (XIII secolo): La nascita della città sotto Federico II.
  5. Battaglia di Tagliacozzo (1268): La vittoria di Carlo d’Angiò contro Corradino di Svevia.
  6. Battaglia dell’Aquila (1424): La resistenza contro Braccio da Montone.
  7. Brigantaggio post-unitario (1860-1870): Le lotte per consolidare l’Unità d’Italia.
  8. Linea Gustav (1943-1944): Il ruolo dell’Abruzzo nella Seconda Guerra Mondiale.

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