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La cucina marchigiana rappresenta un patrimonio di sapori semplici e genuini, influenzato dalle vicine tradizioni romagnole e romane, ma con un’identità ben definita. Radicata nei prodotti del territorio e nelle tradizioni contadine, questa cucina si distingue per la sua semplicità e per la varietà di piatti che riflettono le diverse anime della regione, dalla costa adriatica fino alle colline interne.
La cucina delle Marche è storicamente legata alla cultura contadina, dove gli ingredienti erano semplici e facilmente reperibili. Tra i piatti più rappresentativi spicca la polenta, che per secoli ha rappresentato un alimento base. Viene preparata in diverse varianti:
Un altro piatto tipico delle Marche sono i passatelli, una sorta di pasta all’uovo ottenuta passando l’impasto attraverso un utensile di metallo con fori. Questo piatto, benché meno conosciuto rispetto ad altri della tradizione italiana, è un simbolo della semplicità della cucina marchigiana.
Non si può parlare della cucina marchigiana senza citare i vincisgrassi, una variante delle lasagne il cui nome curioso deriva dal generale austriaco Windisch-Graetz, che assediò Ancona nel 1799. Questo piatto si distingue per la ricchezza del condimento, a base di ragù, besciamella e un tocco di noce moscata, e rappresenta un simbolo della convivialità durante le feste.
Tra i dolci marchigiani, la pizza di Pasqua, chiamata anche "crescia", merita un posto d’onore. Si presenta in due varianti:
Un altro dolce tipico è rappresentato dalle cresciole, strisce di pasta sottile fritte, preparate tradizionalmente durante il periodo di Carnevale. La loro semplicità esalta il sapore autentico degli ingredienti locali.
La tradizione enologica marchigiana si distingue per i suoi vini bianchi, perfetti per accompagnare i piatti locali. Tra tutti, il Verdicchio è il protagonista indiscusso: un vino dal sapore fresco e minerale, ideale con il brodetto o con piatti di pesce.