Cagliari è il capoluogo della Sardegna, posta nella parte più interna del golfo a cui dà il nome. Situata all'estremità meridionale dell'isola, è sempre stata il naturale punto di collegamento tra la pianura del Campidano e il Mediterraneo occidentale. Data la sua posizione, ha un clima decisamente mediterraneo, con una temperatura media di circa 17 °C ed una piovosità annua di circa 450 mm.
Città moderna e vivace, ricca di memorie storiche, situata in fondo al Golfo degli Angeli sulla costa meridionale della Sardegna. Capoluogo della Regione Autonoma. Il suo porto è il più importante dell'isola.
La città contemporanea. Con l'unità d'Italia, Cagliari perse il suo ruolo di piazzaforte: le fortificazioni furono abbattute e il quartiere del castello fu collegato alla città da viali panoramici. Nella seconda guerra mondiale subì numerosi bombardamenti e oggi presenta un aspetto essenzialmente moderno in seguito all'intensa opera di ricostruzione che ha portato alla creazione di nuovi quartieri residenziali. Cagliari ha conosciuto uno sviluppo delle attività terziarie, soprattutto nei settori distributivo, amministrativo e scolastico. Nel comprensorio è notevole la produzione di vini, localizzata soprattutto a Monserrato. Sul piano industriale, oltre ai settori alimentare, delle costruzioni, delle saline di Stato, sono in crescente sviluppo la meccanica, la metallurgia, mentre chimica e petrolchimica hanno risentito della crisi recente. Le attività del porto e dell'aeroporto di Elmas hanno notevolmente incrementato le attività commerciali e turistiche.
Cosa vedere - Necropoli Punica, sorge a nord-ovest del centro cittadino. Sulla collinetta calcarea di Tuvixeddu, sui cui fianchi si aprono le tombe antichissime della Necropoli, in origine punica poi romana, di Karalis.
Gli oggetti rinvenuti nelle tombe risalgono al secolo IV a.C. I fregi ornamentali, mostrano disegni geometrici che si riferiscono al culto della dea Tanit; altri sono di influsso ellenistico. Il fascino di questa antica civiltà mediterranea si manifesta talvolta in leggende singolari, come quella del vitello d’oro, un simulacro che, secondo la tradizione popolare, si troverebbe nascosto in qualche remoto sotterraneo di questa necropoli. Altre tombe nelle vicinanze sono quelle di epoca più lontana.
Grotta della vipera . È la tomba di Attilia Pomptilia, la degna consorte di un nobile romano, di nome Cassio Filippo, esiliato da Nerone in Sardegna. Nell’interno della tomba sono nobilissimi versi latini e greci, che Cassio Filippo, miracolosamente guarito, volle far incidere. Sul frontone della tomba si vedono scolpiti due serpenti, simbolo dell’immortalità: sono essi che han dato il nome al luogo.
Anfiteatro Romano . Questo è il più grande monumento romano rimasto in Sardegna, risalente al II secolo d.C. Anche se ormai i ruderi sono appena riconoscibili. Resti di canalizzazione fanno pensare che in questo anfiteatro si organizzassero « naumachie », le finte battaglie navali che costituivano uno degli spettacoli più grandiosi al tempo di Roma imperiale.
Casa di Tigellio : un complesso di eleganti colonne, tracce di pavimenti musivi e muri sbrecciati. È ciò che rimane d’una costruzione molto sontuosa che appartenne forse a Tigellio, il poeta cantore sardo che fu tanto caro a Cesare e ad Augusto ma che, proprio a causa di queste amicizie altolocate, fu inviso a molti.
Basilica di San Saturnino (anche detta dei Santi Cosma e Damiano), situata nella parte orientale della città. La costruzione primitiva sorse nel V secolo, probabilmente sul luogo ove subì il martirio San Saturno, che divenne il protettore della città con il diminutivo di Saturnino. Vi sono anche attorno alle mura del tempio tracce di una necropoli pagano-cristiana, utilizzata tra il secondo e il quinto secolo. L’edificio centrale della basilica ha forma quadrata e caratteristiche architettoniche tipicamente romane: un’ampia cupola appoggiata su quattro arcate. Dei bracci che vennero edificati nel secolo XII per dare alla basilica la forma di croce greca è rimasto solo quello volto a est, a tre navate, che termina con un’abside.
Bastione di S. Remy . C’è una scalea che ci consente di entrare nel recinto dell’antico quartiere Castello in cui si trovano parecchi edifici degni di nota. La torre dell’Elefante e la torre di S. Pancrazio sono rispettivamente del 1307 e del 1305; furono i pisani che le fecero erigere, per prevenire un assalto aragonese. Si presentano con bei conci di forma parallelepipeda, ancora perfettamente squadrati; ambedue hanno un lato aperto da cui si scorgono i ballatoi. Vi si può salire e dall’alto si gode un panorama su tutta la città.
La cattedrale (S. Maria di Castello) ha una facciata rifatta nel 1933, che imita le forme romaniche pisane e lucchesi. La chiesa risale al principio del secolo XIII; fu rimaneggiata in forme barocche nella seconda metà del '600. All’interno, ai lati della porta principale, c'è un pulpito romanico diviso in due parti, eseguito da Maestro Guglielmo nel 1162 per il Duomo di Pisa e trasportato a Cagliari nel 1312 quando i pisani vollero sostituirlo con quello di Giovanni Pisano.
Fra gli altri edifici, sono notevoli il Palazzo Comunale in stile gotico-aragonese e il Palazzo del Seminario Tridentino, sede dell'università fondata nel 1605, dove si trovano una ricca Biblioteca e i musei mineralogico e geologico.
Torre di San Pancrazio - Risalente al 1305, questa torre difensiva è quello che rimane dalle mura pisane costruite per proteggere Caligari. Si trova appena fuori dal museo archeologico al confine dello storico quartiere Castello. Dalla cima si ha una vista panoramica della città e della sua baia.
Museo archeologico - Vicino alla Torre di San Pancrazio, questo è un museo di tesori reisalenti ai tempi dei Fenici, con reperti di epoca punica e romana. Oltre a un'ampia esposizione di armi e ceramiche antiche, c'è una straordinaria collezione di bronzi. Questi manufatti provengono dal misterioso popolo nuragico, che visse in dimore di pietra uniche in Sardegna, tra il 1300 e il 1200 a.C. circa.
La Pinacoteca , che conserva rare e pregevoli opere della pittura tradizionale sarda.
Storia - Di probabile origine fenicia (Kàrales), porto cartaginese e importante centro nel periodo romano, fu eretta a municipio da Giulio Cesare nel 48 a.C. e a sede vescovile nel 314. Città libera verso il Mille, fu poi contesa da Genova e Pisa per motivi politici e commerciali, essendo uno dei porti più importanti del Mediterraneo. All'inizio del secolo XIV vi si insediarono gli Aragonesi e la città conobbe un periodo di immobilismo politico e civile. Conquistata dagli inglesi nel 1708, fu ceduta all'Austria e, nel 1718, passò ai Savoia sotto il cui dominio rimase fino all'unità d'Italia. Nel 1861, come il resto della Sardegna, la città divenne parte del Regno d'Italia. Durante l'ultima guerra subì ingenti danni in seguito ai bombardamenti; dal 1948 è sede della Giunta e del Consiglio regionale della Sardegna.