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L'Eritrea, situata nel Corno d'Africa, è un paese che affronta numerose sfide economiche. Questo articolo esplora in dettaglio l'economia eritrea, analizzando i settori chiave, le risorse, le difficoltà e le opportunità di crescita.
Durante il periodo coloniale italiano (1890-1941), l'Eritrea vide alcuni sviluppi infrastrutturali significativi. Gli italiani costruirono strade, ferrovie e alcune strutture industriali che posero le basi per un'eventuale crescita economica. Tuttavia, questi sforzi furono parzialmente interrotti dalle vicende storiche successive, inclusa l'unificazione con l'Etiopia e le conseguenti guerre per l'indipendenza.
La riunificazione con l'Etiopia nel 1952 portò a un rallentamento dello sviluppo economico. Le tensioni culminarono in un conflitto armato che durò fino all'indipendenza dell'Eritrea nel 1993. Questo lungo periodo di instabilità politica e guerra ha avuto un impatto devastante sull'economia, rendendo difficile il progresso e la modernizzazione.
L'agricoltura è uno dei pilastri dell'economia eritrea, nonostante le difficoltà legate al clima e alla geografia. Le regioni dell'altopiano orientale, grazie alle piogge estive, sono adatte alla coltivazione del caffè e dei cereali come frumento, orzo e granturco. Le aree più elevate sono anche ideali per l'allevamento bovino e la produzione casearia, specialmente intorno ad Asmara.
L'Eritrea è povera di foreste, ma alcune piante aromatiche come la gomma arabica e l'incenso hanno un valore economico. Tra i minerali metallici, l'oro ha avuto una certa importanza, mentre l'estrazione di minerali di ferro non ha prodotto risultati significativi. Le saline di Massaua e Assab sono risorse preziose per l'industria locale.
La pesca, soprattutto lungo le coste del Mar Rosso, è un'attività importante. Massaua è un centro tradizionale per il commercio di perle e madreperla. L'industria di conservazione del pesce è fondamentale per l'economia locale e rappresenta una fonte di occupazione e reddito.
In assenza di giacimenti di idrocarburi, l'energia in Eritrea è prodotta prevalentemente da greggio importato, con centrali termiche situate nei principali porti di Massaua e Assab. Le centrali idroelettriche dell'altopiano contribuiscono in misura modesta alla produzione energetica nazionale.
L'Eritrea è un paese che dipende in larga misura dagli aiuti esterni per la sua sopravvivenza economica. La lunga crisi politica ha lasciato il paese con poche risorse da destinare all'esportazione e un'economia fragile che necessita di sostegno internazionale.
Dopo la fine del conflitto, l'Eritrea sta affrontando un difficile periodo di ristrutturazione economica. Sta cercando di ristabilire e migliorare i rapporti economici e commerciali sia all'interno dell'Africa orientale, in particolare con l'Etiopia, sia con altri partner internazionali.
Le infrastrutture di trasporto rimangono quelle impostate durante il periodo coloniale italiano. La ferrovia che collega Massaua ad Asmara e la rete stradale di poco più di 4.000 km sono fondamentali per il commercio interno. Asmara è l'unico aeroporto internazionale, mentre Massaua è il principale porto commerciale.