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Le continue migrazioni hanno determinato una situazione etnica complessa e, come ovunque in Africa, frammentata in gruppi tribali rimasti fedeli ai loro antichi legami etnici. Il gruppo più numeroso è costituito dai Banda, che, divisi in diverse tribù (i Togbo, i Vidri, i Bria, i N'di, i Wada, i Linda, i Languassi, ecc), vivono a nord della grande ansa dell'Ou-bangui e sono dediti alla coltura dei cereali, alla caccia e alla pesca. Meno numerosi sono i Baya: vivono nelle regioni occidentali in piccoli villaggi.
Nelle regioni savaniche, contigui ai Banda, vivono i Mangia, che però tendono ancor oggi a spostarsi lentamente verso regioni più settentrionali, mentre ad oriente si trovano i Sandé, fino a pochi decenni fa tristemente famosi come cannibali. Oggi essi praticano la caccia e l'agricoltura (miglio, mais, patata, manioca); la loro abitazione è sempre la capanna cilindro-conica.
La Repubblica Centrafricana non ha mai avuto un elevato popolamento pur presentando un elevato tasso di natalità (35,9%o) e un incremento annuo dell'1,7% . La densità media è intorno ai 7 ab./km2.
II popolamento del territorio centrafricano non è mai stato molto intenso, sia perché dovuto a gruppi umani residuali di diversa provenienza, in cerca di scampo dalle persecuzioni schiaviste, sia per le frequenti guerre tribali, sia per le malattie e l'alta mortalità infantile. Mentre alla fine dell'Ottocento la popolazione avrebbe raggiunto circa due milioni di unità, con una diminuzione, fra il 1900 e il 1940, del 50%, intorno al 1945 si era ancora poco al di sopra del milione, e solo negli ultimi vent'anni si sono avuti incrementi relativamente consistenti, sempre però inferiori a quelli dei Paesi vicini.