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Il Gambia, una nazione piccola situata lungo il fiume omonimo in Africa occidentale. La sua storia, che si estende per millenni, è segnata da influenze di grandi imperi africani, l'arrivo degli esploratori europei, il commercio degli schiavi, e infine l'indipendenza.
Prima dell'arrivo degli europei, il territorio che oggi chiamiamo Gambia era parte di potenti imperi africani. Le prime testimonianze storiche della regione risalgono all'epoca dell'Impero del Ghana (VIII-IX secolo) e successivamente all'Impero del Mali (XII-XVI secolo). Questi imperi controllavano vasti territori in Africa occidentale e avevano un'influenza significativa sulla cultura e l'economia della regione.
L'Impero del Ghana, uno dei primi grandi regni africani, era noto per la sua ricchezza derivata principalmente dal commercio di oro e sale. Anche se il Gambia non era il centro di questo impero, le sue vicinanze beneficiavano dei commerci e delle influenze culturali che attraversavano il Sahel.
Dopo la caduta dell'Impero del Ghana, l'Impero del Mali prese il controllo della regione. Sotto il dominio del Mali, il Gambia divenne un'importante via commerciale per l'oro, il sale e altri beni preziosi. L'Impero del Mali era famoso per i suoi sovrani, come Mansa Musa, che contribuì alla diffusione dell'Islam nella regione e al fiorire di centri culturali e commerciali.
Nel XV secolo, l'Impero del Mali iniziò a declinare e fu sostituito dall'Impero Songhai, che continuò a dominare la regione. Durante questo periodo, il commercio di beni come l'oro, il sale, e successivamente gli schiavi, fiorì lungo il fiume Gambia. La regione divenne parte integrante di una vasta rete commerciale che si estendeva attraverso il Sahara fino al Mediterraneo.
L'arrivo degli europei nel XV secolo segnò un cambiamento radicale nella storia del Gambia. Nel 1455, due esploratori italiani al servizio del Portogallo, Alvise Ca' da Mosto e Antoniotto Usodimare, risalirono il fiume Gambia. La loro esplorazione segnò l'inizio del coinvolgimento europeo nella regione.
I portoghesi furono i primi europei a stabilire un contatto duraturo con il Gambia. Essi occuparono l'isolotto di Saint Andrew, che divenne un centro per il commercio con le popolazioni locali. Tuttavia, il commercio di beni come l'oro e l'avorio presto lasciò spazio al commercio degli schiavi, che divenne l'attività principale degli europei nella regione.
Nel XVI secolo, il controllo del Gambia passò di mano tra diverse potenze europee. Nel 1588, un gruppo di commercianti inglesi ottenne il diritto di commerciare tra i fiumi Senegal e Gambia, stabilendo una presenza inglese nella regione. Nei secoli successivi, l'Inghilterra consolidò il suo controllo, e nel 1661, Carlo II d'Inghilterra concesse il territorio alla "Compagnia dei Reali Avventurieri", che ottenne il monopolio commerciale tra il Capo Bianco e il Capo di Buona Speranza.
Durante il periodo coloniale, il Gambia fu governato come parte dell'impero britannico. Nel 1816, gli inglesi si stabilirono sull'isola di Saint Mary, dove fondarono la città di Bathurst (oggi Banjul), che divenne la capitale della colonia. Il Gambia fu amministrativamente unito alla Sierra Leone fino al 1843, e successivamente continuò a essere governato come una colonia separata.
Alla fine del XIX secolo, le tensioni tra i britannici e i leader locali portarono all'istituzione di un protettorato britannico sul Gambia nel 1902. Questo sistema di governo permetteva una maggiore autonomia ai capi locali, ma con un controllo sostanziale esercitato dai funzionari coloniali britannici. L'isola di Saint Mary rimase sotto il regime di colonia diretta, mentre il resto del paese era sotto il protettorato.
L'evoluzione politico-costituzionale del Gambia ebbe inizio nel 1915, con la prima concessione di rappresentanza politica ai gambiani. Tuttavia, fu solo dopo la Seconda Guerra Mondiale che il movimento per l'indipendenza iniziò a guadagnare slancio. Seguendo il modello britannico di concessioni graduali, il Gambia ottenne l'autonomia interna il 4 ottobre 1963.
Il 18 febbraio 1965, il Gambia divenne uno stato indipendente all'interno del Commonwealth britannico. Sir Dawda Kairaba Jawara divenne il primo Primo Ministro del paese e, successivamente, il primo Presidente quando il Gambia adottò una nuova costituzione repubblicana il 24 aprile 1970. La presidenza di Jawara fu caratterizzata da un governo relativamente stabile, nonostante le difficoltà economiche e i tentativi di colpo di stato.
Nel 1982, il Gambia entrò in una breve unione con il Senegal, formando la Confederazione della Senegambia. Questa unione fu motivata principalmente dalla necessità di sicurezza, poiché il Gambia non disponeva di un esercito proprio. Tuttavia, la confederazione fu sciolta nel 1989 a causa di divergenze politiche tra i due paesi.
Il 22 luglio 1994, un colpo di stato militare guidato dall'ufficiale Yahya Jammeh rovesciò il governo di Jawara. Jammeh rimase al potere per oltre due decenni, governando con un mix di autoritarismo e repressione. Nel 1996, una nuova costituzione fu approvata, e Jammeh vinse le successive elezioni presidenziali.
Durante il suo governo, Jammeh fu rieletto più volte, ma il suo regime fu segnato da accuse di violazioni dei diritti umani e repressione dell'opposizione. Nel dicembre 2016, Jammeh perse le elezioni contro Adama Barrow, ma inizialmente rifiutò di cedere il potere. Dopo settimane di tensione e un intervento militare da parte della Comunità Economica degli Stati dell'Africa Occidentale (ECOWAS), Jammeh fu costretto a lasciare il paese e andare in esilio.