Loading...
Bari, città dal fascino millenario affacciata sull’Adriatico, custodisce un patrimonio storico straordinario che racconta l'evoluzione di popoli, culture e civiltà. La sua posizione strategica l'ha resa un crocevia di scambi e conquiste, lasciando tracce indelebili nella sua architettura e nella sua cultura.
Le prime testimonianze di insediamenti umani nell’area di Bari risalgono all’età del bronzo. La città iniziò a svilupparsi grazie ai Greci, che ne fecero un punto di riferimento nel commercio lungo le coste adriatiche. Successivamente, sotto i Romani, Bari (conosciuta allora come "Barlumi") acquisì una maggiore importanza strategica.
La costruzione della Via Traiana, che collegava la città a Benevento e Taranto, favorì i commerci e i contatti culturali. Pur non raggiungendo il prestigio di altre città pugliesi come Brindisi e Taranto, Bari fu elevata a municipio romano, consolidando il suo ruolo nel sistema viario e amministrativo dell'Impero.
Con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, Bari attraversò un periodo turbolento. Governata dai Goti fino al VI secolo, divenne poi oggetto di contesa tra Bizantini e Longobardi. In questo periodo di instabilità, la città subì anche incursioni da parte dei Saraceni, che ne influenzarono la cultura e l’architettura.
Nel 1071, Bari entrò nell’orbita dei Normanni sotto il comando di Roberto il Guiscardo, segnando l’inizio di una nuova epoca. Nel 1095, la città fu teatro della predicazione della Prima Crociata da parte di Pietro l’Eremita, diventando uno dei principali punti di transito per i crociati diretti in Terra Santa.
Un evento drammatico segnò il destino di Bari nel 1156, quando fu completamente distrutta da Guglielmo il Malo, re di Sicilia. Anni di decadenza seguirono questa distruzione, fino all'arrivo degli Svevi nel XIII secolo.
L’imperatore Federico II di Svevia comprese l’importanza strategica della città e ordinò la costruzione del maestoso Castello Normanno-Svevo, che ancora oggi domina il centro storico. Sotto il suo governo, Bari conobbe un rinnovato slancio economico e infrastrutturale.
Con il passaggio alla dinastia angioina, Bari iniziò un lento declino. Nei secoli successivi, le dominazioni spagnola, austriaca e borbonica impoverirono ulteriormente la città, privandola di prestigio politico ed economico. Tuttavia, alcuni tentativi di rinascita furono compiuti: tra questi, l’opera di Isabella d'Aragona, che cercò di migliorare le condizioni economiche della città nel 1501.
Nel XIX secolo, un punto di svolta per Bari arrivò con Gioacchino Murat, re di Napoli, che nel 1813 progettò la costruzione di un nuovo quartiere, noto oggi come Borgo Murattiano. Questa espansione urbana segnò l'inizio di una nuova era per la città, che si trasformò rapidamente in un importante centro commerciale.
Con l’Unità d’Italia nel 1860, Bari consolidò il suo ruolo di fulcro economico e culturale della regione. Nel XX secolo, la città vide ulteriori sviluppi, tra cui l’istituzione dell’Università degli Studi di Bari e l’inaugurazione della Fiera del Levante nel 1930, eventi che contribuirono a proiettarla sulla scena internazionale.