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Cosa Vedere ad Algeri: Monumenti, Storia e Natura


Moschea Djemaa el-Djedid

Durante il periodo coloniale francese in Algeria, gli urbanisti coloniali effettuarono notevoli cambiamenti nel tessuto urbano delle città, tra cui Algeri. Durante il ridisegno del lungomare di Algeri e la creazione di quello che oggi è la Place des Martyrs, molti edifici ottomani furono demoliti per fare spazio a nuove strutture in stile francese.
Tuttavia, la moschea Djemaa el-Djedid, nota anche come la nuova moschea, fu conservata e rimase in piedi nella Place des Martyrs. Questa moschea, costruita nel XVII secolo, è un esempio dell'architettura ottomana e testimonia il passato storico della città prima dell'arrivo dei francesi.
La Place des Martyrs è diventata un luogo simbolico, rappresentando eventi storici significativi, inclusa la lotta per l'indipendenza dell'Algeria dal dominio coloniale francese. La preservazione della moschea Djemaa el-Djedid in questo contesto storico contribuisce alla diversità architettonica della piazza e riflette la storia complessa della città.

Moschea Djemaa Ali Bitchine

Come molte altre moschee, questa è stato usata come chiesa durante l'occupazione francese, quando era conosciuta come Notre Dame des Victoires. il minareto fu distrutto verso la fine del 19°secolo. L'edificio è stato riconvertito come moschea nel 1962 e recentemente restaurato.

Dar Aziza Bent el-Bey

Dar Aziza Bent el-Bey è un palazzo moresco del XVI secolo situato nella Casbah di Algeri, in Algeria. Fu costruito per la figlia di un bey (governatore ottomano) ed è considerato uno dei più bei esempi di architettura moresca in Algeria. Il palazzo presenta un cortile delizioso, decorato con maioliche e stucchi.
Il palazzo è disposto su due piani attorno a un cortile centrale. Il piano terra è composto da un ingresso, una cucina e diverse stanze di servizio. Il primo piano ospita le stanze di rappresentanza, tra cui un grande salone, una sala da pranzo e una moschea. Il cortile è il cuore del palazzo ed è decorato con maioliche e stucchi di grande bellezza. Le maioliche sono di origine ispano-moresca e raffigurano motivi geometrici, floreali e animali. Gli stucchi sono di fattura moresca e presentano motivi geometrici e calligrafici. Dar Aziza Bent el-Bey è stato classificato monumento storico nel 1918 ed è attualmente aperto al pubblico come museo.

Cattedrale del Sacro Cuore

La Cattedrale del Sacro Cuore di Algeri è una chiesa cattolica romana. Fu completata nel 1956 e divenne la nuova cattedrale dell'arcidiocesi di Algeri dopo che l'ex cattedrale, la Cattedrale di San Filippo d'Algeri, fu convertita in moschea. La cattedrale è un edificio in stile neobizantino con una facciata in pietra calcarea. L'interno della cattedrale è decorato con mosaici e vetrate.

Giardino botanico Jardin D'Essai

Il Jardin d'Essai du Hamma è un giardino botanico di 32 ettari situato nel quartiere Belouizdad di Algeri, in Algeria. Fu fondato nel 1832 dai francesi durante i primi anni della loro occupazione dell'Algeria. Il giardino ospita un'ampia varietà di piante provenienti da tutto il mondo, tra cui alberi, arbusti, fiori, erbe e cactus. Il giardino ospita anche una voliera, uno zoo e un museo di storia naturale.

Musei di Algeri

Un altro aspetto rilevante di Algeri è la grande quantità di musei che ospita dietro le sue mura, tra i quali, si distinguono per il valore artistico delle loro collezioni il Museo d'arte e Tradizioni Popolari ed il Museo Bardo. Il museo d'arte e tradizioni ha la sua sede in un bel palazzo turco che risale all'anno 1570, situato nel cuore della Medina. I francesi l'utilizzarono in principio come sede del primo municipio della città. Attualmente ospita un'eccellente collezzione di tappeti, gioielli, vestiti e manufatti in terracotta. Il Museo Bardo, situato in un edificio costruito dai francesi, possiede collezioni magistrali relative alla preistoria e l'etnologia del paese. Nella sezione preistorica si trovano molti utensili quotidiani e attrezzi. La parte etnográfica descrive i variopinti gruppi etnici dell'Algeria antica e moderna: tuareg, berberi, kabila, arabi, sudanesi, etc. e sono esposti anche vestiti dell'abbigliamenti tradizionae, gioielleria ed artigianato locale. Palazzo del Popolo è l'antica sede del governo e prima del governatore francese della colonia. Attualmente, l'insieme architettonico ospita vari musei, di storia naturale, di flora e fauna e della fotografia, ed è circondato da splendidi giardini aperti al pubblico. Vicino al Palazzo del Popolo, su una collina che domina la città, si trova il Monumento ai Martiri, un'impressionante costruzione di cemento di 92 m di altezza a forma di freccia che mira verso l'alto. Fu costruito nel 1982 in memoria dei combattenti per l'Indipendenza.
Museo delle belle arti (Musee des Beaux Arts) - Ai margini del Jardin d'Essai e poco lontano dal Monumento ai Martiri, il Musée des Beaux Arts ospita la migliore collezione d'arte del paese.
Museo Nazionale delle antichità - A pochi passi dal Museo del Bardo La collezione di antichità esposta nel museo, è proveniente dai siti intorno alla città e da tutta l'Algeria.
Di particolare interesse anche altri musei, come quello della Jihad (guerra santa) e quello dell'Esercito, assolutamente peculiari.

La Casbah (Cittadella)

La casbah di Algeri, un'antica cittadella che ha svolto un ruolo significativo nella storia algerina. La casbah è un complesso di strade strette e tortuose, costruite senza un piano regolatore, che si estende dal punto più alto della collina fino al mare. Le strade sono in saliscendi, a scalini ineguali, spesso senza uscita, rendendo impossibile il passaggio di mezzi meccanici. La casbah è un vero labirinto di viuzze e passaggi, un intricato intreccio di case che formano un vero e proprio imbuto. Le abitazioni sono costruite senza un piano regolatore, e le sommità delle case spesso si toccano, creando uno spazio confinato. Le strade sono così strette che nessun veicolo può passare, e per la rimozione delle immondizie, gli abitanti utilizzano i muli. Le case nella casbah sono di due tipi principali: la casa propriamente detta, chiamata ed-dar, e la dwéra, una piccola costruzione annessa o talvolta indipendente. Le case, quando sono vaste e ben costruite, possono assomigliare a veri palazzi, con corti ornate da piastrelle di maiolica colorate, pozzi e cisterne. I materiali utilizzati includono tufo per le fondamenta, mattoni cotti al sole per i muri, pietre provenienti dalle rovine romane della regione e legno tagliato nelle foreste circostanti.
La vita familiare nella casbah è molto riservata, e molte attività si svolgono all'interno delle abitazioni o nei cortili. Le finestre sulla strada sono rare, piccole e spesso dotate di grate. Gli edifici possono essere collegati da corridoi coperti che formano una sorta di galleria. Questa struttura complessa ha reso difficile per i Francesi espugnare la casbah durante la loro presenza in Algeria. Anche se i soldati penetravano nelle vie principali, non osavano spingersi oltre, consapevoli del pericolo che rappresentava l'ambiente intricato della casbah.

Dintorni

Tipasa, piccolo centro che conserva molte testimonianze di età romana. Blida, 50 km a sud di Algeri, è caratterizzata da una zona agrìcola dove le coltivazioni principali sono quelle arboree (agrumi e olive), che hanno un impatto estetico molto forte sul paesaggio.
Litorale ovest: Sidi Fradj (villaggio turistico in uno splendido scenario
marino); Cherchell e dintorni (Tomba della Cristiana, Museo delle antichità, «parco nazionale archeologico» di Tipasa). All'interno: le gole della Chiffa, dove vengono a dissetarsi le scimmie, presso Blida.
Litorale est: strada panoramica della Cabilia, tra Beja'ia e Djidjelli (senza dubbio il tratto più bello di tutta la costa algerina). Nell'entroterra: le gole di Kherrata (le più spettacolari e le più profonde dell'Algeria).
Cabilia - È la regione costiera a est di Algeri, divisa in Grande Cabilia e Piccola Cabilia: Arbaa Nait Irathen, Ani el-Hammam e il complesso dei villaggi dei Beni Yenni; massiccio del Djurdjura (parco nazionale); parco nazionale della foresta d'Akfadou, presso Yakouren; rovine romane di Djemila.