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Agricoltura - Le colture principali sono rappresentate dal grano e dall'orzo che coprono complessivamente il 30% delle terre coltivate, ma dal rendimento piuttosto basso, destinate al consumo interno. Destinata all'esportazione è invece la coltura della vite, in epoca coloniale assai estesa e ora molto ridottasi di superficie. Sono inoltre presenti tutte le più tipiche colture di ambiente mediterraneo, dall'olivo agli agrumi, agli ortaggi (patate e pomodori) e alle pomacee. Nelle oasi del deserto è diffusa la palma da dattero. Non mancano anche colture industriali come il tabacco e la barbabietola da zucchero. Le foreste forniscono legni pregiati (pino d'Aleppo, cedro, quercia da sughero), mentre della vegetazione delle steppe dell'Atlante sono utilizzate l'alfa e la palma nana. Il patrimonio zootecnico è costituito essenzialmente da ovini e caprini. Numerosi sono i porti di pesca sul Mediterraneo.
Commercio - La bilancia commerciale con l'estero è costantemente in attivo, spinta dalle esportazioni di idrocarburi, in crescita. Tra i principali partners commerciali, oltre ai Paesi europei mediterranei, figurano anche gli Stati Uniti e il Giappone.
La rete delle comunicazioni, una delle eredità del regime coloniale, è stata ulteriormente potenziata, soprattutto nelle regioni interne sahariane. Essa è costituita attualmente da 104.729 km di strade (2001) e da 3.572 km di ferrovie (2003) di cui solo una minima parte elettrificata. Il parco automobilistico ammonta a oltre 3 milioni di autoveicoli (2003). La rete dei trasporti aerei collega inoltre tutte le principali città della costa e dell'interno. La marina mercantile dispone di un buon sistema di porti. Gli scali più attivi sono quelli di Arzew, Algeri e Orano. Ancora molto scarse sono le capacità ricettive ai fini turistici.
Industria e risorse - I principali giacimenti di petrolio sono ubicati nelle province sahariane di Ouargla (campi di Hassi-Messaoud e di el Gassi), collegate con una rete di oleodotti ai porti di Beja'ia, Skikda e Arzew (Orano) dove sorgono anche gli impianti di raffinazione. Altri cospicui giacimenti petroliferi sono ubicati al confine con la Libia (Hassi-Mazoula, Zarzaitine, ecc.) a loro volta collegati con un oleodotto al porto tunisino di Sekhira. Migliori sono le prospettive che derivano dall'estrazione del metano che si ricava da numerosi giacimenti in varie località del Sahara. L'apparato industriale algerino è oviamente dominato dagli idrocarburi che alimentano numerosi impianti del settore chimico e petrolchimico, assicurando il fabbisogno energetico per altri settori, anche tradizionali, come quello tessile (filati e tessuti di cotone), metallurgico (acciaierie di Annaba e di Orano), della gomma (pneumatici), del cemento, ecc. Sono presenti poi industrie metalmeccaniche (montaggio di autoveicoli) ed elettrotecniche, che si avvalgono di apposite joint-venture con alcune grandi aziende europee. Altre industrie con una discreta diffusione sono quelle alimentari (enologica, dello zucchero, della birra), mentre l'artigianato produce ancora tradizionali articoli da esportazione (tappeti, ecc).