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Sotto il profilo etnico la popolazione algerina risulta derivata da una notevole mescolanza tra l'antico elemento berbero e quello arabo, anche se la lingua e la cultura di quest'ultimo occupano una posizione di assoluta prevalenza. La conservazione del fondo linguistico berbero, unitamente alle relative prerogative etniche e culturali, si afferma ancora nelle montagne della Kabilia (dove vivono i Cabili, certamente il gruppo etnico berbero più numeroso), nell'Aurès con i Chaouia, e poi con i Mozabiti e i Tuareg che vivono nelle regioni sahariane. In queste ultime si incontrano anche tipi negroidi discendenti da schiavi (haratini) qui deportati all'epoca della tratta, ma forse anche da popolazioni sudanesi stabilitesi nelle oasi sahariane prima dell'invasione araba. La presenza europea si è infine ridotta a poche migliaia di elementi, residenti in via temporanea per motivi di lavoro e di cooperazione economica e culturale. Di conseguenza, anche l'uso della vecchia lingua coloniale, il francese, è in notevole diminuzione a vantaggio dell'arabo, mentre i dialetti berberi sono parlati soprattutto nelle regioni degli altipiani interni e del Sahara. Anche se ampiamente tollerante, l'Algeria considera l'Islam come religione di Stato, qui universalmente diffusa secondo l'ortodossia sunnita. I cristiani, prevalentemente cattolici sono poche decine di migliaia. Di fatto scomparsa è la presenza degli Ebrei.